Sinossi:
Giovane reporter francese, Anna Erelle, ha indagato a fondo
la «propaganda digitale» dello Stato Islamico e i metodi di reclutamento
utilizzati dai jihadisti
su Internet, la cosiddetta «Jihad 2.0». Nel corso delle sue
ricerche è venuta in contatto con decine di giovani europee «reclutate» sui
social network
e dichiaratesi pronte a partire per la Siria. Per
comprendere meglio il fenomeno e realizzare un reportage ha creato l'identità
fittizia di «Mélodie».
Dalla pubblicazione del suo testo Anna Erelle ha ricevuto
diverse minacce. Vive sotto scorta e sotto falsa identità.
Il testo della fatwa lanciata contro «Mélodie»
Fratelli del mondo intero, lancio la fatwa contro questo
essere impuro che si è preso gioco dell’Onnipotente. Se la vedete, ovunque
siate, rispettate le
leggi islamiche e uccidetela. A condizione che la sua morte
sia lenta e dolorosa. Chi si fa beffe dell’Islam ne pagherà le conseguenze col
sangue. Essa
è più impura di un cane, violentatela, lapidatela, finitela.
Inshallah.
Commento:
Questo libro mi attirava già da tempo; oggi ho cominciato a
leggerlo e ne sono rimasta a dir poco sconvolta. Non è un capolavoro della
letteratura, ma è una storia vera, sorprendentemente, assurdamente,
completamente vera e raccontata in prima persona da chi l’ha vissuta.
Anna Erelle è (o forse dovrei dire “era”) una reporter che
da anni si occupa di Isis, terrorismo islamico e che per via del suo lavoro ha
molti contatti con simpatizzanti ed estremisti. Ma In particolare Anna si trova
spesso a contatto con le famiglie di ragazze europee che all’improvviso mollano
tutto e partono per la Siria per combattere gli infedeli, spesso facendo perdere
totalmente le loro tracce. Il fenomeno è in crescita e la giornalista vorrebbe
andare al di là della normale inchiesta che, sebbene ricca, documentata e ben
scritta, non smuove nulla, non aiuta a capire. Anna vorrebbe sapere come queste
ragazze vengono convinte, cosa le spinge, come funziona il reclutamento, come
si arriva al viaggio… l’occasione le si offre quando, dal falso profilo face
book a nome di Mélodie creato tempo prima per lavoro, guarda e condivide il
video di uno jihadista armato fino ai denti in una macchina di lusso piena di
armi e gadget vari. Il combattente, vedendo la sua condivisione, la contatta,
la tempesta di domande e, così, dal nulla Anna si ritrova fra le mani un’inchiesta
che potrebbe diventare una bomba e che, comunque, la interessa molto. Così
inventa un “travestimento”, una nuova identità che corrisponda al nome di
Mélodie e comincia a sentirsi assiduamente con Abu Bilel, un pericoloso
jihadista al vertice dell’organizzazione Isis. L’uomo (o l’assassino, come lo
definisce Anna) dopo nemmeno una settimana dal primo contatto chiede a Mélodie
di sposarlo, di lasciare tutto e di raggiungerlo in Siria, le prospetta una
vita da paradiso terrestre, le assicura che potrà disporre di tutte le comodità
e che potrà combattere o dedicarsi a compiti nobili come la visita ai feriti e
così via. Bilel arriva persino ad innamorarsi sul serio di Mélodie, a premere perché
parta e intanto rivela informazioni importanti sull’organizzazione, sui piani, sulle
attività. Perciò, quando alla fine si scoprirà che Mélodie non esiste la vita
di Anna Erelle cambierà definitivamente: ora vive sotto falsa identità, non può
scrivere di terrorismo ed una Fatwa pende come una spada di Damocle sulla sua
testa. La Fatwa, una sorta di sentenza di morte, è stata lanciata su di lei da
Bilel, che contrariamente a quanto dicano le fonti ufficiali, sarebbe ancora
vivo. Il testo della Fatwa, riportato nella quarta di copertina, è quanto di
più aberrante, agghiacciante e lontano dalla civiltà possa essere pensato da un
uomo, tanto più che è proferito in nome di Dio, in osservanza di una legge
religiosa.
Il libro, in cui Anna Erelle ci racconta questa storia
incredibile ma vera con dovizia di particolari è una testimonianza fortissima
di quanto accade in Siria ad opera dell’Isis, dell’opera di reclutamento
compiuta dall’organizzazione sui giovani europei e della mentalità che sta
dietro a tanta barbarie. Personalmente l’ho trovato sconvolgente e bellissimo
nella sua assurdità, perciò ne consiglio la lettura perché, soprattutto in
certe situazioni, conoscere è un dovere
di tutti, prima che un diritto.
Opera recensita: “nella testa di una jihadista” di Anna
Erelle
Editore: tre 60
Genere: attualità
Ambientazione: Francia, Siria, Paesi Bassi
Pagine: 255
Prezzo: 14,00 €
Consigliato: assolutamente sì.
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