giovedì 30 marzo 2017

RECENSIONE: RICHARD BACMAN (STEPHEN KING) - OSSESSIONE


Sinossi:

Charlie è un ragazzo come tanti. Sua madre è un’intellettuale, suo padre un militare, un tipo duro. Vive tutte le piccole grandi tragedie dei bambini iper sensibili, sballottati da una mamma iper protettiva a un genitore troppo severo. Ma nel cervello di Charlie qualcosa reagisce in maniera abnorme alle sfide e alle ingiustizie della  quotidianità di provincia, fatta di bravate tra ragazzi e di vagheggiate avventure con adolescenti civette. La sua rabbia esplode improvvisa una mattina nella sua classe al liceo cittadino: se hai una pistola in pugno molti sono disposti a starti a sentire. Puoi dire e far confessare cose che altrimenti resterebbero sepolte nel segreto delle anime meschine terrorizzate da quel che penserebbero i vicini.

Segreti di sesso, di sangue, di odio vengono alla luce. Tutti si tolgono la maschera e l’ossessione privata di Charlie, il suo dibattersi alla ricerca di un senso, una giustizia, diventa l’ossessione che coinvolge una classe intera. Qualcuno ci rimetterà la vita, qualcun altro la reputazione, qualcun altro ancora la sanità mentale. Ma l’avventura vissuta con Charlie agirà su tutti come un potente catalizzatore per scatenare la follia, per guardare in faccia il male.

 

Commento:

“Ossessione” è il primo dei “romanzi minori” scritti da King con lo pseudonimo di Richard Bacman. E’ un libro complesso, molto diverso dai “soliti” libri di King pieni di colpi di scena, figure sovrannaturali ed ambientazioni surreali. Se c’è una caratteristica di King che qui è esasperata, portata all’ennesima potenza, è la sua maestria nello scandagliare la vita della gente comune mettendone a nudo le fragilità ed i pregi: in questo libro King (o Bacman) indaga la complessità dell’animo umano, con le sue debolezze, il pudore, le paure più recondite. Lo fa dal punto di vista di un ragazzo, Charlie, un adolescente disturbato che una mattina, dopo un richiamo in presidenza, prende in ostaggio la sua classe uccidendo due persone ed impedendo a chiunque di penetrare nel suo “bunker”. Ciò che Charlie mette in atto con i suoi compagni è un esercizio di sincerità: li mette di fronte alle loro paure, li costringe a tirar fuori ciò che di più inconfessabile, becero, spaventoso hanno dentro e ad affrontarlo. E poco importa cosa accadrà dopo.

Quanto allo stile… beh, è un libro molto lento, a tratti piatto e i passi in cui Charlie ricorda avvenimenti passati risultano alquanto confuse (cosa certamente voluta e comunque comprensibile, trattandosi di un “folle”), ma man mano che si procede con la storia ne troverete sempre meno. Lentezza a parte, è davvero un buon libro proprio per l’analisi che compie sulla società, ingabbiata dalle convenzioni sociali, che preferisce etichettare un ragazzo come folle piuttosto che indagare sui motivi della sua instabilità. Non è certamente fra i migliori libri di King, ma è un’opera di tutto rispetto.

 

 

Opera recensita: “ossessione” di Richard Bacman (Stephen King)

Editore: Sonzogno-Bompiani, prima ed. originale 1977, prima ed. it. 1988

Genere: noir

Ambientazione: Stati Uniti
Pagine: 232
Consigliato: sì.

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