mercoledì 7 marzo 2018

RECENSIONE: ELIZABETH GILBERT - MANGIA, PREGA, AMA


Sinossi:

Liz è bella, bionda, solare; ha una grande casa a New York, un matrimonio perfetto, un lavoro invidiabile. Eppure, in una notte autunnale, si ritrova in

lacrime sul pavimento del bagno, con l'unico desiderio di essere mille miglia lontana da lì. Quella notte, Liz capisce di non volere niente di tutto quello

che ha, e fa qualcosa di cui non si sarebbe creduta capace: si mette a pregare. Come reagireste se Dio (o qualcosa che gli assomiglia) venisse a toccarvi

il cuore e la mente, non per invitarvi alla pazienza e alla rassegnazione, ma per dirvi che avete ragione, quella vita non fa per voi? Probabilmente fareste

come Liz: tornereste a letto, a pensarci su. A raccogliere le forze, perché il bello deve ancora venire. Un amarissimo divorzio, una tempestosa storia

d'amore destinata a finir male e, in fondo, uno spiraglio di luce: un anno di viaggio alla scoperta di sé. In questo irresistibile diario-confessione,

Elizabeth Gilbert ci racconta le tappe della sua personalissima ricerca della felicità: l'Italia, dove impara l'arte del piacere, ingrassa di 12 chili

e trova amici di inestimabile valore; l'India, dove raggiunge la grazia meditando in compagnia di un idraulico neozelandese dal dubbio talento poetico;

e l'Indonesia, dove uno sdentato sciamano di età indefinibile le insegna a guarire dalla tristezza e dalla solitudine, a sorridere e a innamorarsi di nuovo.

"Mangia prega ama" è la storia di un'anima irrequieta, con cui è impossibile non identificarsi.

 

Commento:

Ecco, la storia narrata in questo libro è riassunta in modo abbastanza esaustivo nella quarta di copertina. A me resta giusto qualche considerazione personale che può essere sintetizzata in due frasi:

1.       Buona idea, ma realizzazione discutibile;

2.       Una “palla” unica – concedetemi il termine – ma con tanti buoni spunti di approfondimento.

In generale non amo le autobiografie, specie se poi non riguardano personaggi che hanno avuto una qualche valenza storica o letteraria o culturale per il mondo; tuttavia la storia di rinascita di questa scrittrice americana che trova il coraggio di affrontare i suoi demoni e partire alla ricerca di se stessa mi aveva intrigato. Ed in effetti gli stimoli per approfondire ci sarebbero tutti: la meditazione, la ricerca di un equilibrio tra piacere e devozione, l’amore per la cucina, la volontà di trovare il proprio personale posto nel mondo. Durante la lettura, però, mi sono chiesta più volte se fosse necessario dilungarsi così tanto, mi sono augurata che il tutto finisse presto e bene… e questi pensieri mi hanno distratta e non mi hanno consentito di apprezzare a pieno neppure quegli stimoli che altrimenti avrei colto molto più a fondo.  In definitiva io questo libro l’ho trovato interessante, ma davvero troppo, troppo, troppo lungo e prolisso! Indubbiamente leggere quest’autobiografia vuol dire intraprendere con l’autrice un viaggio difficile e tortuoso perché incentrato sul suo vissuto personale, ma questa lettura presenta anche dei “Pro”: può essere d’esempio per chi si trovi in una situazione simile a quella della Gilbert, in verità tutt’altro che inconsueta. Perciò… consigliato? Sì, ma con cautela.

 

 

Opera recensita: “Mangia, prega, ama” di Elizabeth Gilbert

Editore: Bur, prima ed. 2007

Genere: autobiografia

Ambientazione: America-Italia-India-Indonesia

Pagine: 376

Prezzo: 10,00 €

Consigliato: sì/no

Voto personale: 7,5

 

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