Sinossi:
Liz è bella, bionda, solare; ha una grande casa a New York,
un matrimonio perfetto, un lavoro invidiabile. Eppure, in una notte autunnale,
si ritrova in
lacrime sul pavimento del bagno, con l'unico desiderio di
essere mille miglia lontana da lì. Quella notte, Liz capisce di non volere
niente di tutto quello
che ha, e fa qualcosa di cui non si sarebbe creduta capace:
si mette a pregare. Come reagireste se Dio (o qualcosa che gli assomiglia)
venisse a toccarvi
il cuore e la mente, non per invitarvi alla pazienza e alla
rassegnazione, ma per dirvi che avete ragione, quella vita non fa per voi?
Probabilmente fareste
come Liz: tornereste a letto, a pensarci su. A raccogliere
le forze, perché il bello deve ancora venire. Un amarissimo divorzio, una
tempestosa storia
d'amore destinata a finir male e, in fondo, uno spiraglio di
luce: un anno di viaggio alla scoperta di sé. In questo irresistibile
diario-confessione,
Elizabeth Gilbert ci racconta le tappe della sua
personalissima ricerca della felicità: l'Italia, dove impara l'arte del
piacere, ingrassa di 12 chili
e trova amici di inestimabile valore; l'India, dove
raggiunge la grazia meditando in compagnia di un idraulico neozelandese dal
dubbio talento poetico;
e l'Indonesia, dove uno sdentato sciamano di età
indefinibile le insegna a guarire dalla tristezza e dalla solitudine, a
sorridere e a innamorarsi di nuovo.
"Mangia prega ama" è la storia di un'anima
irrequieta, con cui è impossibile non identificarsi.
Commento:
Ecco, la storia narrata in questo libro è riassunta in modo
abbastanza esaustivo nella quarta di copertina. A me resta giusto qualche
considerazione personale che può essere sintetizzata in due frasi:
1.
Buona idea, ma realizzazione discutibile;
2.
Una “palla” unica – concedetemi il termine – ma con
tanti buoni spunti di approfondimento.
In generale non amo le autobiografie,
specie se poi non riguardano personaggi che hanno avuto una qualche valenza
storica o letteraria o culturale per il mondo; tuttavia la storia di rinascita
di questa scrittrice americana che trova il coraggio di affrontare i suoi
demoni e partire alla ricerca di se stessa mi aveva intrigato. Ed in effetti
gli stimoli per approfondire ci sarebbero tutti: la meditazione, la ricerca di
un equilibrio tra piacere e devozione, l’amore per la cucina, la volontà di
trovare il proprio personale posto nel mondo. Durante la lettura, però, mi sono
chiesta più volte se fosse necessario dilungarsi così tanto, mi sono augurata
che il tutto finisse presto e bene… e questi pensieri mi hanno distratta e non
mi hanno consentito di apprezzare a pieno neppure quegli stimoli che altrimenti
avrei colto molto più a fondo. In
definitiva io questo libro l’ho trovato interessante, ma davvero troppo, troppo,
troppo lungo e prolisso! Indubbiamente leggere quest’autobiografia vuol dire
intraprendere con l’autrice un viaggio difficile e tortuoso perché incentrato
sul suo vissuto personale, ma questa lettura presenta anche dei “Pro”: può
essere d’esempio per chi si trovi in una situazione simile a quella della
Gilbert, in verità tutt’altro che inconsueta. Perciò… consigliato? Sì, ma con
cautela.
Opera recensita: “Mangia, prega, ama” di Elizabeth Gilbert
Editore: Bur, prima ed. 2007
Genere: autobiografia
Ambientazione: America-Italia-India-Indonesia
Pagine: 376
Prezzo: 10,00 €
Consigliato: sì/no
Voto personale: 7,5
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