martedì 29 maggio 2018

RECENSIONE: LAETITIA COLOMBANI - LA TRECCIA


Sinossi:

INDIA. Smita è un’intoccabile; per sopravvivere, raccoglie escrementi a mani nude. Il suo è un mestiere che si tramanda di generazione in generazione,

e che lei ha accettato, sopportando in silenzio. Ma sua figlia non seguirà le sue orme. No, lei andrà a scuola, imparerà a leggere e a scrivere, farà grandi

cose. Per offrirle un futuro migliore, Smita sfiderà il mondo. ITALIA. Giulia adora lavorare per suo padre, proprietario dell’ultimo laboratorio di Palermo

in cui si confezionano parrucche con capelli veri. Un giorno, lui ha un incidente e Giulia scopre che l’azienda è sull’orlo del fallimento. Ma lei non

si scoraggia. Per salvare il laboratorio, Giulia guiderà una rivoluzione. CANADA. Sarah è un avvocato di successo. Sull’altare della carriera, ha sacrificato

tutto: due matrimoni, il tempo per i figli e soprattutto per sé. Poi, però, nel bel mezzo di un’arringa, Sarah sviene e niente sarà più come prima. Per

vincere la battaglia, Sarah dovrà scegliere per cosa vale la pena lottare. Smita, Giulia e Sarah non si conoscono, eppure condividono la stessa forza,

la stessa determinazione nel rifiutare ciò che è toccato loro in sorte. Come fili invisibili, i loro destini s’intrecceranno indissolubilmente, dando loro

la possibilità di vivere con orgoglio, fiducia e speranza.

 

Commento:

Tre donne, tre paesi diversi, tre diverse manifestazioni di coraggio e voglia di farcela.

Sembrerà banale e retorico, ma qualcuno ha detto che una volta toccato il fondo non si può far altro che risalire. Le storie raccontate in questo libro dimostrano proprio questo. Lo dimostra il coraggio di Smita che sfida gli usi barbari del suo Paese, l’India, in cui una donna intoccabile è considerata peggio degli escrementi che raccoglie per lavoro e che intraprende un viaggio rischiosissimo per non dare a sua figlia Lalita il suo stesso futuro - pulire le latrine delle case dei ricchi – ma garantirle un’istruzione.

Lo dimostra l’intraprendenza di Giulia che, di fronte al fallimento del piccolo laboratorio di famiglia e al tracollo delle vite di molte persone, tenta il tutto per tutto imbarcandosi in una nuova impresa ed in una nuova vita, al di là della ritrosia e della diffidenza mascherata da attaccamento alle tradizioni.

Lo dimostra il coraggio di Sarah che in pochi mesi vede sgretolarsi le certezze professionali che ha costruito mattone dopo mattone, isolata e discriminata per una malattia che la porta inesorabilmente verso la morte. Sarah trova il coraggio di ribellarsi, di risalire la china, di riprendersi ogni singolo attimo della sua vita.

Queste donne non si conoscono, non sanno l’una dell’esistenza delle altre, non si incontreranno mai, ma c’è qualcosa che le lega: il coraggio e i capelli. Sì, i capelli, che Smita dona in segno di riconoscenza, che Giulia confeziona e che Sarah indossa per cominciare la sua battaglia verso la risalita.

Detta così, forse questa sembra una storia inverosimile, ma vi assicuro che è plausibilissima e davvero emozionante. Questo libro è una finestra su tre diversi modi di intendere la vita, tre diverse realtà femminili ed insieme un’iniezione di energia, di coraggio, di voglia di lottare. Lo consiglio caldamente, specie alle donne.

Opera recensita: “La treccia” di Laetitia Colombani

Editore: Nord, 2018

Genere: narrativa internazionale

Ambientazione: India-Sicilia-Kanada

Pagine: 284

Prezzo: 16,90 €

Consigliato: sì

Voto personale: 9

 

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