sabato 16 giugno 2018

RECENSIONE: ANDREI MAKINE - L'ARCIPELAGO DELLA NUOVA VITA


Sinossi:

Agli estremi confini orientali della Russia, dentro al vento del Pacifico, per terre immense che sembrano sfuggite alla storia, Pavel Gartsev e i suoi

compagni danno la caccia a un criminale dal volto sconosciuto. Pavel, nato e cresciuto nella Russia di Stalin, ha un passato di solitudine e abbandoni:

rimasto orfano da bambino in circostanze che non conosce, ha vissuto, soldato ancora giovanissimo, tutta la violenza della seconda guerra mondiale. Rientrato

a casa, Pavel si iscrive all’università, conosce Sveta, sogna di iniziare con lei una vita normale, ma all’addensarsi della guerra fredda è richiamato

in servizio nell’est del paese e gli viene assegnato il compito di dare la caccia, insieme ad altri soldati, a un uomo evaso da un campo di prigionia.

Per molti giorni i cinque, accompagnati da un cane, seguono per l’infinita distesa della taiga le tracce dell’uomo; la preda è astuta, più volte si fa

gioco dei suoi inseguitori, costringendoli a un vagare disperato ed esaltante. Quando i suoi compagni vengono feriti, Pavel decide di continuare la caccia

da solo, ma non sa ancora che la vera identità del fuggitivo, una volta scoperta, sarà capace di sconvolgere la sua vita.

 

Commento:

Un meraviglioso racconto di guerra e d’amore. Due concetti, due termini, dai significati così ampi e sfuggenti che si fa fatica ad inquadrarli. Cos’è la guerra? Non solo un combattimento fisico e frontale, ma anche una battaglia interiore, una lotta contro la volontà di lasciarsi andare, il superamento dei propri limiti, la capacità di conoscere e seguire i propri valori senza lasciare decidere gli altri. E cos’è l’amore? L’amore tra uomo e donna, certo, ma anche l’amore per la giustizia, l’ammirazione per la superiorità dell’altro, la ricerca spasmodica di un motivo, anche illusorio, per continuare a vivere. Troviamo tutto questo in queste pagine: concetti grandissimi quasi quanto la terra che i protagonisti percorrono. Una terra, un paesaggio, una natura, un viaggio, una fuga, che è metafora della vita. E quando tutto sembra perduto si deve trovare la via d’uscita, l’occasione, la forza  per ricominciare da zero.

Lettura piacevole, avvincente e quasi commovente nel finale, un’analisi delicata e sobria dei più estremi sentimenti umani. Consigliato.

 

Opera recensita: “L’arcipelago della nuova vita” di Andrei Makine

Editore: La nave di Teseo, 2017

Genere: narrativa internazionale

Ambientazione: Siberia

Pagine: 234

Prezzo: 20,00 €

Consigliato: sì

Voto personale: 8,5.

 

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