mercoledì 24 luglio 2019

RECENSIONE: ILARIA TUTI - NINFA DORMIENTE


Sinossi:
Li chiamano «cold case», e sono gli unici di cui posso occuparmi ormai. Casi freddi, come il vento che spira tra queste valli, come il ghiaccio che lambisce le cime delle montagne. Violenze sepolte dal tempo e che d'improvviso riaffiorano, con la crudele perentorietà di un enigma. Ma ciò che ho di fronte è qualcosa di più cupo e più complicato di quanto mi aspettavo. Il male ha tracciato un disegno e a me non resta che analizzarlo minuziosamente e seguire le tracce, nelle valli più profonde, nel folto del bosco che rinasce a primavera. Dovrò arrivare fin dove gli indizi mi porteranno. E fin dove le forze della mia mente mi sorreggeranno. Mi chiamo Teresa Battaglia e sono un commissario di polizia specializzato in profiling. Ogni giorno cammino sopra l'inferno, ogni giorno l'inferno mi abita e mi divora. Perchè c'è qualcosa che, poco a poco, mi sta consumando come fuoco. Il mio lavoro, la mia squadra, sono tutto per me. Perderli sarebbe come se mi venisse strappato il cuore dal petto. Eppure, questa potrebbe essere l'ultima indagine che svolgerò. E, per la prima volta nella mia vita, ho paura di non poter salvare nessuno, nemmeno me stessa. Dopo Fiori sopra l'inferno - l'esordio italiano del 2018 più amato dai lettori - torna la straordinaria Teresa Battaglia: un carattere fiero e indomito, a tratti brusco, sempre compassionevole. Torna l'ambientazione piena di suggestioni, una natura fatta di boschi e cime montuose, di valli isolate e di bellezze insospettabili. Tornano soprattutto il talento, l'immaginazione e la scrittura piena di grazia di una grande autrice.

Commento:
E' difficile esprimere lucidamente le emozioni evocate da questo libro: sono troppe e tutte forti. Teresa Battaglia, l'inferno con cui lotta ogni giorno – quello fuori e quello dentro di sé -, il sentimento materno verso la sua squadra e verso quell'ispettore più debole degli altri eppure più simile a lei, tutto in questo libro scatena sin dalle prime pagine un profluvio di sensazioni che impediscono di staccarsene, anche a lettura ultimata.
Teresa Battaglia è tornata, più malandata di quando l'avevamo lasciata, eppure sempre combattiva, guerriera; stavolta è alle prese con un caso anomalo, uno di quelli che oggi si chiamano Cold cases, ma che in realtà è una "morte antica": un quadro che si credeva scomparso viene ritrovato e, sottoposto a perizia per stabilirne valore ed autenticità, rivela un legame di sangue che riporta a settant'anni prima, alle lotte partigiane nei boschi del Carso. Ma le radici di questa storia triste e dalla forza dirompente vanno cercate nei riti che per millenni hanno unito le donne in una catena di vita, morte, potere, salvezza e dolore. Spetterà a Teresa e alla sua squadra, con nuovi acquisti che nascondono pregi e difetti e con le vite private squassate da nuovi sviluppi, riportare la pace in una valle violata.
Lo avevamo già sperimentato in Fiori sopra l'inferno, ne abbiamo la conferma in Ninfa dormiente: Teresa Battaglia, la squadra, l'ambientazione sono ormai indimenticabili perché restano intrappolate nel cuore di chi legge le loro storie; tutto merito della scrittura di Ilaria Tuti che, ancora una volta, ci conduce a passo sicuro tra le insidie di una natura lussureggiante e selvaggia, tra le pieghe di una cultura al femminile, di un misticismo soverchiante che ha fatto del mistero e del saper custodire i segreti la propria arma di sopravvivenza. Ma davvero, non bastano le parole per descrivere tutto questo, bisogna leggerlo… fantastico!

Opera recensita: "Ninfa dormiente" di Ilaria Tuti
Editore: Longanesi, 2019
Genere: thriller
Ambientazione: Friuli, confine con la Slovenia, valle di Resia
Pagine: 380
Prezzo: 18,60 €
Consigliato: sì
Voto personale: 9,5.


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