venerdì 23 ottobre 2020

RECENSIONE: JULIE MAROH - IL BLU è UN COLORE CALDO

Sinossi:

Il primo sguardo tra due persone destinate a innamorarsi può essere un evento sconvolgente: una scossa destinata a far tremare le fondamenta di una vita banale, un'esplosione di colore che ravviva un mondo altrimenti grigio. È quello che accade a Clémentine 15 anni, in un pomeriggio qualsiasi, quando una macchia di colore si fa strada verso di lei tra la folla: una testa dai capelli tinti di blu, un paio d'occhi dello stesso colore che per i mesi a venire invaderanno, notte dopo notte, ogni suo sogno. Eppure, la storia di Clementine non è solo una storia d'amore. È una storia di vergogna, di negazione, di rabbia, di insicurezza: perché il nome della sua ossessione è Emma, e in un mondo intriso di pregiudizi vivere la propria omosessualità alla luce del sole può provocare fratture emotive insanabili, e deviare per sempre il corso di un'esistenza.

 

Commento:

"AH! SEMBRA CHE TU ABBIA ANCORA DEI

PREGIUDIZI. EPPURE NON TI SAREBBE

DIFFICILE CAPIRE CHE L’AMORE NON

RISPONDE ALLA MORALE CHE TI HANNO

INSEGNATO".

Cosa si prova quando ci si scopre innamorati, innamorati sul serio? E come ci si sente quando ci si rende conto che la persona di cui siamo innamorati non è quella di cui ci si aspetterebbe che ci innamorassimo? Clementine è un'adolescente, va ancora al liceo, quando, tra un flirt innoquo e una serata con gli amici, si rende conto di essere innamorata di Emma. L'ha vista un giorno, coi suoi capelli blu, e da quel giorno non l'ha più dimenticata. Clementine non vuole ammettere a se stessa di provare qualcosa per un'altra ragazza, non vuole ammettere a se stessa di essere lesbica, perciò, con l'incostanza e l'instabilità tipica della sua età, cerca di opporsi a questo sentimento che si fa sempre più pressante, sempre più importante e difficile da ignorare. E intanto intorno a lei le persone notano qualcosa e c'è chi la incoraggia a vivere quest'amore, nonostante le difficoltà e le ritrosie. C'è, però, anche chi la segna a dito, chi disapprova… per esempio i suoi genitori. Clementine dovrà decidere, scegliere, farsi coraggio e capire quanto è importante questo amore, ma dovrà farlo in fretta: non lo sa ancora, ma la clessidra della sua vita corre inesorabile, più veloce di lei, più veloce persino dei pensieri.

Il blu è un colore caldo… questo titolo, così evocativo, affascinante, intrigante, mi attirava da anni, ma trattandosi di una graphic novel mi risultava difficile approcciarmi a questa lettura. Avevo provato a leggerlo un paio d'anni fa, ma forse non avevo la giusta concentrazione, forse non ero pronta a cogliere il senso di una storia avendo solo metà o forse un terzo delle informazioni disponibili. Ieri sera, però, mi è tornata la curiosità che ha sopraffatto la pigrizia e i tentennamenti… così ne sono venuta a capo e, documentandomi sul web, ho scoperto che questa novel è stata poi portata sullo schermo da Abdelatif Kechiche nel film La vita di Adele che avevo già visto. Ecco che tutti i tasselli, o quasi, sono andati al loro posto. Per quanto il mio commento sia incompleto e parziale, mancando la visione delle tavole, dei disegni, dirò che l'ho trovata intensa, capace di rendere in poche battute tutte le emozioni dei personaggi, emozioni forti, decise come una macchia di blu che, se associato a un sentimento così travolgente, può decisamente diventare un colore caldo, bollente, scottante. La consiglio a chi possa apprezzarla pienamente e soprattutto voglia superare uno stereotipo, un pregiudizio, da un punto di osservazione diverso.

 

Opera recensita: "Il blu è un colore caldo" di Julie Maroh

Editore: Rizzoli Lizard, 2010

Genere: graphic novel

Pagine: 158

Prezzo: 16,00 €

Consigliato: sì

Voto personale: 7,5.

          

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