lunedì 19 ottobre 2020

RECENSIONE: KATE ELIZABETH RUSSELL - MIA INQUIETA VANESSA

        Sinossi:

Mia inquieta Vanessa è un romanzo provocatorio, disturbante e potente, è il ritratto magistrale di un'adolescenza travagliata e delle sue ripercussioni, che solleva interrogativi fondamentali su azione, consenso, complicità e sull'essere vittima. È il romanzo che definisce un'epoca, e segna l'esplosivo esordio narrativo di una straordinaria autrice.

2000. Delusa dalla fine di un'amicizia e alle prese con le prime difficoltà della vita ma ambiziosa e impaziente di diventare adulta, Vanessa Wye ha quindici anni quando affronta il secondo anno di liceo alla prestigiosa Browich School e inizia una travolgente relazione con Jacob Strane, il suo magnetico insegnante di letteratura di quarantadue anni. 2017. Quasi vent'anni dopo, quando iniziano il movimento #MeToo e l'ondata crescente di accuse verso uomini potenti, arriva infine la resa dei conti. Strane viene accusato di abusi sessuali da un'altra ex allieva, che contatta Vanessa chiedendole di fare lo stesso e denunciare il professore. Vanessa è inorridita, perché è sicura che la relazione che ha avuto con Strane non sia stata un abuso. Era amore. Di questo è certa. Costretta a ripensare il suo passato, a ripercorrere tutto ciò che è accaduto, Vanessa deve ridefinire la storia d'amore mai davvero finita che ha segnato la sua esistenza, e deve affrontare la possibilità di essere una vittima, e solo una delle tante. Si ritrova improvvisamente di fronte a una scelta impossibile: rimanere in silenzio, ferma nella convinzione di avere agito volontariamente quando ha iniziato la relazione da adolescente, o guardare con altri occhi se stessa e gli eventi del suo passato. Ma come può rinnegare il suo primo amore, l'uomo che l'ha trasformata radicalmente ed è stato una presenza costante nella sua vita? È davvero possibile che colui che tanto ha amato da ragazzina e che ha sempre professato di adorare solo lei possa essere così diverso dall'uomo in cui ha sempre creduto? Alternando il presente di Vanessa e il suo passato, la storia affianca memoria, trauma e l'emozione mozzafiato di una adolescente che scopre il potere che può esercitare il proprio corpo.

 

Commento:

Ci sono libri che se ne stanno lì, mimetizzati buoni buoni fra i troppi titoli in attesa, fanno gli indifferenti però li senti che ti chiamano, ti occhieggiano quando scorri la lista, fino al giorno che, ignara e inconsapevole, ci clicchi sopra, cominci a leggere… e intanto che arrivi alla fine scopri che ti hanno stesa, fregata, sconquassata, rivoltata, bruciata, marchiata, capita. Sono i pochi, pochissimi libri che parlano di te, della tua vita, della tua storia, di quelle parti intime della tua mente che non riveli a nessuno, delle tue domande segrete e dei dubbi amletici con cui ti addormenti la notte, di quella parte di te che ritieni più vera e autentica e che celi per paura che occhi troppo giudicanti e superficiali la insozino, la danneggino finendo per danneggiare irreparabilmente anche te. Mia inquieta Vanessa parla proprio di quella parte di vita di una ragazza, Vanessa appunto, che a trentadue anni si ritrova sull'orlo di un precipizio che potrebbe sconvolgerle la vita. È il 2017 e l'America è scossa dal movimento #MeToo e dall'ondata di accuse a uomini potenti per violenze su donne risalenti anche a molti anni prima. Una ex studentessa del suo liceo, la Browich, ha denunciato i presunti abusi ad opera del suo professore di letteratura, Strane e contatta Vanessa perché si unisca anche lei al coro, porti anche lei la sua testimonianza decisiva. Ma Vanessa non vuole saperne: lei non ha subito abusi, lei non si sente una vittima di Strane quindi non lo è, la sua relazione con Strane era amore, forse ossessivo, malato, travagliato, ma pur sempre amore… gliel'ha detto lui che l'amava. Vanessa e Strane, ventisette anni di differenza di età, si sentono ancora, nonostante siano passati diciassette anni dall'inizio della loro relazione. Sì, avete fatto bene i conti: quando tutto cominciò Vanessa di anni ne aveva 15, era una ragazza carina, intelligente, amante della poesia, ma era anche una ragazza problematica, senza amici, disordinata e fragile. Quando Strane posa gli occhi su di lei, comincia a farle complimenti sempre meno innocenti, dentro la mente e soprattutto nel corpo di Vanessa si innesca una bomba, la bomba della scoperta della sensualità, del potere, della capacità di suscitare desiderio, persino amore in un'altra persona, in un uomo, un uomo adulto, non un ragazzetto, un insulso coetaneo. I rischi ci sono, ma Vanessa si convince che per Strane siano più gravi, perciò quando la storia viene a galla fa di tutto per proteggerlo e il conto lo paga tutto lei. E sarà sempre così, in un'ossessione dalla quale non si può uscire: sarà sempre lei a giustificarlo, ad adattare la realtà al suo modo di vederla, a vivere nel bisogno di lui. Ma anche Strane, dal canto suo, è vittima delle sue pulsioni, della debolezza, dell'incapacità di controllarsi… E allora dove sta il limite della colpa? Quanto realistici possono mai essere, in una situazione come questa, concetti astratti come consenso, consapevolezza, circonvenzione, aggressione, abuso, violenza, vittima? Quanto vuote e labili si rivelano le definizioni giuridiche di fronte alla potenza di un sentimento, alla soggettività del dolore e dell'amore? Questo libro, che io ho trovato meraviglioso per la sua forza e il suo realismo, ci pone tutte queste domande e molte altre. Interrogativi che non possono trovare risposta, o quantomeno non ne troveranno una nunivoca. Questo romanzo ci esorta a non giudicare, ma a cercare di capire. È facile condannare una condotta considerata moralmente sbagliata, possiamo farlo tutti con facilità, ma prima di farlo dovremmo cercare di fermarci ed ascoltare entrambe le parti, cercare di guardare il tutto con gli occhi di chi quell'esperienza l'ha vissuta e solo dopo, magari, provare ad aiutare. Un romanzo scritto con un tale realismo che sembra quasi che l'autrice abbia vissuto ciò che racconta. Tuttavia nella prefazione la Russell chiarisce che questa storia non ha nulla di autobiografico… e perché non dovremmo crederle? D'altronde questa storia va oltre il #Metoo e le strumentalizzazioni del momento, dato che l'autrice ci ha lavorato per ben diciassette anni. Nota a margine ma non meno interessante, un altro pregio del libro sono le tante citazioni letterarie di cui è infarcito, tutte contestualizzate e chiarite, che servono a chiarire ed impreziosire il racconto. Insomma, un libro consigliato solo a chi pensa di poterlo reggere… però un libro stupendo.

 

Opera recensita: "Mia inquieta Vanessa" di Kate Elizabeth Russell

Editore: Mondadori, 2020

Genere: narrativa americana

Ambientazione: Maine, Stati Uniti, 2000-2017

Pagine: 360

Prezzo: 20,00 €

Consigliato: sì

Voto personale: 10.

      

Nessun commento:

Posta un commento