Sinossi:
Mia inquieta
Vanessa è un
romanzo provocatorio, disturbante e potente, è il ritratto magistrale di
un'adolescenza travagliata e delle sue ripercussioni, che solleva interrogativi
fondamentali su azione, consenso, complicità e sull'essere vittima. È il
romanzo che definisce un'epoca, e segna l'esplosivo esordio narrativo di una
straordinaria autrice.
2000. Delusa dalla fine di
un'amicizia e alle prese con le prime difficoltà della vita ma ambiziosa e
impaziente di diventare adulta, Vanessa Wye ha quindici anni quando affronta il
secondo anno di liceo alla prestigiosa Browich School e inizia una travolgente
relazione con Jacob Strane, il suo magnetico insegnante di letteratura di
quarantadue anni. 2017. Quasi vent'anni dopo, quando iniziano il movimento
#MeToo e l'ondata crescente di accuse verso uomini potenti, arriva infine la
resa dei conti. Strane viene accusato di abusi sessuali da un'altra ex allieva,
che contatta Vanessa chiedendole di fare lo stesso e denunciare il professore.
Vanessa è inorridita, perché è sicura che la relazione che ha avuto con Strane
non sia stata un abuso. Era amore. Di questo è certa. Costretta a ripensare il
suo passato, a ripercorrere tutto ciò che è accaduto, Vanessa deve ridefinire
la storia d'amore mai davvero finita che ha segnato la sua esistenza, e deve
affrontare la possibilità di essere una vittima, e solo una delle tante. Si
ritrova improvvisamente di fronte a una scelta impossibile: rimanere in
silenzio, ferma nella convinzione di avere agito volontariamente quando ha
iniziato la relazione da adolescente, o guardare con altri occhi se stessa e
gli eventi del suo passato. Ma come può rinnegare il suo primo amore, l'uomo
che l'ha trasformata radicalmente ed è stato una presenza costante nella sua
vita? È davvero possibile che colui che tanto ha amato da ragazzina e che ha
sempre professato di adorare solo lei possa essere così diverso dall'uomo in
cui ha sempre creduto? Alternando il presente di Vanessa e il suo passato, la
storia affianca memoria, trauma e l'emozione mozzafiato di una adolescente che
scopre il potere che può esercitare il proprio corpo.
Commento:
Ci sono libri che se ne stanno lì, mimetizzati buoni buoni fra
i troppi titoli in attesa, fanno gli indifferenti però li senti che ti
chiamano, ti occhieggiano quando scorri la lista, fino al giorno che, ignara e
inconsapevole, ci clicchi sopra, cominci a leggere… e intanto che arrivi alla fine
scopri che ti hanno stesa, fregata, sconquassata, rivoltata, bruciata,
marchiata, capita. Sono i pochi, pochissimi libri che parlano di te, della tua vita,
della tua storia, di quelle parti intime della tua mente che non riveli a
nessuno, delle tue domande segrete e dei dubbi amletici con cui ti addormenti
la notte, di quella parte di te che ritieni più vera e autentica e che celi per
paura che occhi troppo giudicanti e superficiali la insozino, la danneggino
finendo per danneggiare irreparabilmente anche te. Mia inquieta Vanessa parla
proprio di quella parte di vita di una ragazza, Vanessa appunto, che a
trentadue anni si ritrova sull'orlo di un precipizio che potrebbe sconvolgerle
la vita. È il 2017 e l'America è scossa dal movimento #MeToo e dall'ondata di
accuse a uomini potenti per violenze su donne risalenti anche a molti anni
prima. Una ex studentessa del suo liceo, la Browich, ha denunciato i presunti
abusi ad opera del suo professore di letteratura, Strane e contatta Vanessa
perché si unisca anche lei al coro, porti anche lei la sua testimonianza decisiva.
Ma Vanessa non vuole saperne: lei non ha subito abusi, lei non si sente una vittima
di Strane quindi non lo è, la sua relazione con Strane era amore, forse
ossessivo, malato, travagliato, ma pur sempre amore… gliel'ha detto lui che l'amava.
Vanessa e Strane, ventisette anni di differenza di età, si sentono ancora,
nonostante siano passati diciassette anni dall'inizio della loro relazione. Sì,
avete fatto bene i conti: quando tutto cominciò Vanessa di anni ne aveva 15,
era una ragazza carina, intelligente, amante della poesia, ma era anche una
ragazza problematica, senza amici, disordinata e fragile. Quando Strane posa
gli occhi su di lei, comincia a farle complimenti sempre meno innocenti, dentro
la mente e soprattutto nel corpo di Vanessa si innesca una bomba, la bomba
della scoperta della sensualità, del potere, della capacità di suscitare
desiderio, persino amore in un'altra persona, in un uomo, un uomo adulto, non
un ragazzetto, un insulso coetaneo. I rischi ci sono, ma Vanessa si convince
che per Strane siano più gravi, perciò quando la storia viene a galla fa di
tutto per proteggerlo e il conto lo paga tutto lei. E sarà sempre così, in
un'ossessione dalla quale non si può uscire: sarà sempre lei a giustificarlo,
ad adattare la realtà al suo modo di vederla, a vivere nel bisogno di lui. Ma
anche Strane, dal canto suo, è vittima delle sue pulsioni, della debolezza,
dell'incapacità di controllarsi… E allora dove sta il limite della colpa? Quanto
realistici possono mai essere, in una situazione come questa, concetti astratti
come consenso, consapevolezza, circonvenzione, aggressione, abuso, violenza,
vittima? Quanto vuote e labili si rivelano le definizioni giuridiche di fronte
alla potenza di un sentimento, alla soggettività del dolore e dell'amore?
Questo libro, che io ho trovato meraviglioso per la sua forza e il suo
realismo, ci pone tutte queste domande e molte altre. Interrogativi che non
possono trovare risposta, o quantomeno non ne troveranno una nunivoca. Questo
romanzo ci esorta a non giudicare, ma a cercare di capire. È facile condannare una
condotta considerata moralmente sbagliata, possiamo farlo tutti con facilità,
ma prima di farlo dovremmo cercare di fermarci ed ascoltare entrambe le parti,
cercare di guardare il tutto con gli occhi di chi quell'esperienza l'ha vissuta
e solo dopo, magari, provare ad aiutare. Un romanzo scritto con un tale
realismo che sembra quasi che l'autrice abbia vissuto ciò che racconta. Tuttavia
nella prefazione la Russell chiarisce che questa storia non ha nulla di autobiografico…
e perché non dovremmo crederle? D'altronde questa storia va oltre il #Metoo e le
strumentalizzazioni del momento, dato che l'autrice ci ha lavorato per ben
diciassette anni. Nota a margine ma non meno interessante, un altro pregio del
libro sono le tante citazioni letterarie di cui è infarcito, tutte
contestualizzate e chiarite, che servono a chiarire ed impreziosire il
racconto. Insomma, un libro consigliato solo a chi pensa di poterlo reggere…
però un libro stupendo.
Opera recensita: "Mia inquieta Vanessa" di Kate
Elizabeth Russell
Editore: Mondadori, 2020
Genere: narrativa americana
Ambientazione: Maine, Stati Uniti, 2000-2017
Pagine: 360
Prezzo: 20,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 10.
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