giovedì 20 maggio 2021

RECENSIONE: MILENA AGUS & LUCIANA CASTELLINA - GUARDATI DALLA MIA FAME

            Sinossi:

È forse la prima volta che un avvenimento, in questo caso un efferato delitto, viene raccontato in uno stesso libro da due voci contrapposte che entrano nella pelle della vittima o dell’aggressore. Nella Puglia del dopoguerra, terra di passaggio dove si incontrano reduci, transfughi, tedeschi e alleati, in occasione di un comizio di Giuseppe Di Vittorio, politico e sindacalista, avviene un linciaggio. Milena Agus e Luciana Castellina entrano nei fatti, ciascuna con la propria passione e la propria ragione, minuziosamente documentate. Milena Agus penetra nel palazzo delle vittime, e le ricrea con la sua smagliante e amorosa immaginazione, mentre Luciana Castellina ricostruisce la storia di quegli anni, assai poco nota, e le circostanze che fecero di una folla di poveri braccianti e delle loro donne dei feroci assassini: una all’interno, l’altra all’esterno, in due superfici che si toccano senza conoscersi, il palazzo e la piazza, e che quando vengono a contatto, esplodono.

 

Commento:

Guardati dalla mia fame è un libro tanto particolare quanto interessante: partendo da un fatto realmente accaduto ad Andria nel 1946 – l'assassinio di due delle quattro sorelle Porro – due autrici, tratteggiano la storia e il contesto socio-culturale della Puglia di quegli anni, uno scenario elettrico e pronto ad esplodere al minimo contatto, come poi effettivamente accadde.

Se, con prosa vividissima e grande immaginazione e capacità di calarsi nell'atmosfera e nella mentalità dell'epoca, Milena Agus riesce a tracciare un ritratto fantasioso, ma – c'è da crederlo – piuttosto fedele delle vittime, del loro modo di pensare (o di non pensare) e del loro ambiente, Luciana Castellina, con piglio giornalistico, decisamente più realista, tecnico eppure allo stesso modo coinvolgente, racconta una storia poco conosciuta di guerra civile, ribellione, sollevazione popolare contro gli agrari, gli oppressori, i possidenti. Entrambe le facce di questa storia ci mostrano, con drammatica chiarezza, come le voci a lungo non ascoltate, la disperazione, la fame, la miseria più nera possano armare gli uomini e le donne di una forza più distruttiva delle armi più potenti, innescando quelle reazioni a catena che portano, invariabilmente, a delitti solo apparentemente inspiegabili. Guardati dalla mia fame è, a partire dal titolo, una narrazione attenta, puntuale, accurata ed intensa di una pagina troppo poco conosciuta della storia pugliese ed italiana, che oltre ad intersecare altre storie richiamate in altri libri (e penso a quel treno dei bambini che da Napoli portava in Emilia di cui ci parlava Viola Ardone), ci induce a riflettere su un'altra tappa di quell'annosa "Questione meridionale" che da tempo immemore affligge le regioni del Sud, le cui radici affondano in secoli di sfruttamento, abuso, depauperamento, rinfocolato da sempre nuove angherie. Da leggere, assolutamente.

 

Opera recensita: "Guardati dalla mia fame" di Milena Agus e Luciana Castellina

Editore: Nottetempo, 2014

Genere: romanzo storico

Ambientazione: Puglia, anni 40

Pagine: 216

Prezzo: 15,00 €

Consigliato: sì

Voto personale: 8,5.

          

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