martedì 21 settembre 2021

RECENSIONE: JEFFERY DEAVER - IL VISITATORE NOTTURNO

        Sinossi:

La paura può trasformare il risveglio nel peggiore degli incubi. Questo il tipo di angoscia di cui si nutre lo psicopatico che ha tolto il sonno agli abitanti di Manhattan. Scivola negli appartamenti nel cuore della notte, sposta qualche oggetto, osserva la vittima dormire. Poi se ne va. I segni del suo passaggio sono quasi impercettibili: nessuna violenza fisica, solo lievi manomissioni dello spazio con cui si appropria dell'intimità altrui, sconvolgendola. Si fa chiamare il Fabbro, ed è in grado di violare qualsiasi serratura. Scassinare, per lui, è arte e ragione di vita. Un'ossessione al servizio di un gioco perverso che la polizia di New York non sa decifrare. E per calarsi nelle profondità impastate di follia di una mente criminale, ancora una volta, non c'è nessuno come Lincoln Rhyme, chiamato a investigare insieme ad Amelia Sachs, moglie e inseparabile collega. Ma le indagini subiscono una battuta d'arresto quando Rhyme, finito sotto accusa per errori commessi in un caso precedente, viene sollevato dall'incarico con effetto immediato. Ci vorrà ben altro, tuttavia, per tenere lontano dall'azione il miglior criminologo sulla piazza.

 

Commento:

Il visitatore notturno è il sedicesimo volume della saga di Lincoln Rhyme e Amelia Sachs ed arriva, tre anni dopo Il taglio di Dio, proprio al momento giusto, proprio quando stavamo cominciando a pensare – con tristezza e sconforto crescenti – che Deaver volesse concludere o abbandonare la serie, che stesse per perdere mordente. Sono particolarmente lieta di constatare che non è affatto così: quella di Rhyme è la mia serie preferita in assoluto e, dopo la prova – per quanto mi riguarda deludente – della nuova serie con Colter Shaw, anelavo un ritorno alle origini. Ebbene, Il visitatore notturno è stato proprio un ritorno a casa: ho ritrovato tutto ciò che mi appassiona in questa serie, la tensione continua, i colpi di scena dietro ogni angolo, la sensazione di non sapere mai cosa accadrà alla prossima pagina, l'astuzia e la genialità di Rhyme e del "cattivo" di turno che stavolta è il "fabbro", un Sosco sin troppo narcisista per i miei gusti, uno che, pur essendo bravo, si compiace troppo e commette degli errori… nulla a che vedere con l'Orologiaio. Rhyme e i suoi, invece, sono in grande spolvero e i meccanismi narrativi scorrono alla perfezione: è stato proprio un piacere ritrovarsi nella confort zone che credevo perduta ed ancor più piacevole è stato intuire che non sarà l'ultima volta che incontreremo Lincoln e gli altri. C'è ancora tanto da scoprire e da vivere, tanti criminali da scovare grazie alle prove scientifiche, al ragionamento logico, al lavoro di squadra e alle diverse abilità di un team affiatato e collaudato… Inoltre non ho ancora voglia di rinunciare al modo tutto speciale, lucido e perspicace, che Deaver ha di affrontare questioni sociali spinose, dibattute e spesso scottanti: è un maestro e non si smentisce mai, neanche quando parla di social, problemi di sicurezza e complottisti dell'ultima ora. Un ottimo ritorno, dunque, che fa ben sperare per il futuro.

 

Opera recensita: "Il visitatore notturno" di Jeffery Deaver

Editore: Rizzoli, 2021

Traduttore: Rosa Prencipe

Genere: thriller, seriale

Ambientazione: New York

Pagine: 464

Prezzo: 19,00 €

Consigliato: sì

Voto personale: 9.

      

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