Sinossi:
La paura può trasformare il risveglio nel peggiore degli
incubi. Questo il tipo di angoscia di cui si nutre lo psicopatico che ha tolto
il sonno agli abitanti di Manhattan. Scivola negli appartamenti nel cuore della
notte, sposta qualche oggetto, osserva la vittima dormire. Poi se ne va. I
segni del suo passaggio sono quasi impercettibili: nessuna violenza fisica,
solo lievi manomissioni dello spazio con cui si appropria dell'intimità altrui,
sconvolgendola. Si fa chiamare il Fabbro, ed è in grado di violare qualsiasi
serratura. Scassinare, per lui, è arte e ragione di vita. Un'ossessione al
servizio di un gioco perverso che la polizia di New York non sa decifrare. E
per calarsi nelle profondità impastate di follia di una mente criminale, ancora
una volta, non c'è nessuno come Lincoln Rhyme, chiamato a investigare insieme
ad Amelia Sachs, moglie e inseparabile collega. Ma le indagini subiscono una
battuta d'arresto quando Rhyme, finito sotto accusa per errori commessi in un
caso precedente, viene sollevato dall'incarico con effetto immediato. Ci vorrà
ben altro, tuttavia, per tenere lontano dall'azione il miglior criminologo
sulla piazza.
Commento:
Il visitatore notturno è il sedicesimo volume della saga di
Lincoln Rhyme e Amelia Sachs ed arriva, tre anni dopo Il taglio di Dio, proprio
al momento giusto, proprio quando stavamo cominciando a pensare – con tristezza
e sconforto crescenti – che Deaver volesse concludere o abbandonare la serie,
che stesse per perdere mordente. Sono particolarmente lieta di constatare che non
è affatto così: quella di Rhyme è la mia serie preferita in assoluto e, dopo la
prova – per quanto mi riguarda deludente – della nuova serie con Colter Shaw,
anelavo un ritorno alle origini. Ebbene, Il visitatore notturno è stato proprio
un ritorno a casa: ho ritrovato tutto ciò che mi appassiona in questa serie, la
tensione continua, i colpi di scena dietro ogni angolo, la sensazione di non
sapere mai cosa accadrà alla prossima pagina, l'astuzia e la genialità di Rhyme
e del "cattivo" di turno che stavolta è il "fabbro", un
Sosco sin troppo narcisista per i miei gusti, uno che, pur essendo bravo, si
compiace troppo e commette degli errori… nulla a che vedere con l'Orologiaio.
Rhyme e i suoi, invece, sono in grande spolvero e i meccanismi narrativi
scorrono alla perfezione: è stato proprio un piacere ritrovarsi nella confort
zone che credevo perduta ed ancor più piacevole è stato intuire che non sarà
l'ultima volta che incontreremo Lincoln e gli altri. C'è ancora tanto da
scoprire e da vivere, tanti criminali da scovare grazie alle prove
scientifiche, al ragionamento logico, al lavoro di squadra e alle diverse abilità
di un team affiatato e collaudato… Inoltre non ho ancora voglia di rinunciare
al modo tutto speciale, lucido e perspicace, che Deaver ha di affrontare questioni
sociali spinose, dibattute e spesso scottanti: è un maestro e non si smentisce
mai, neanche quando parla di social, problemi di sicurezza e complottisti
dell'ultima ora. Un ottimo ritorno, dunque, che fa ben sperare per il futuro.
Opera recensita: "Il visitatore notturno" di
Jeffery Deaver
Editore: Rizzoli, 2021
Traduttore: Rosa Prencipe
Genere: thriller, seriale
Ambientazione: New York
Pagine: 464
Prezzo: 19,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 9.
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