giovedì 14 ottobre 2021

RECENSIONE: GIULIANO SANGIORGI - LO SPACCIATORE DI CARNE

    Sinossi:

Edoardo, universitario pugliese a Bologna, racconta la storia della propria pazzia amorosa. Novello Orlando metropolitano, solo più innamorato e molto più furioso, Edoardo rievoca, in un continuo gioco di specchi con il proprio passato, il trauma del primo animale ucciso dal padre macellaio, l'orrore del sangue che cola dalle carcasse appese, l'avventura del viaggio in treno verso l'università e l'incontro con Stella, una ragazza appassionata di morsi e golosa di sangue, di cui si innamora all'istante. Ogni settimana il padre manda i tagli di carne più pregiati al figlio che studia lontano e lui li usa per far colpo sugli amici. Quando però Stella lo tradisce, per Edoardo la carne diventa ossessione. Inizia a spacciarla, tagliandola in banconote, che utilizza come denaro contante. In un mondo perennemente allucinato, popolato da belve fameliche, dove tutto sembra possibile. Persino la redenzione. La vita degli studenti e la provincia pugliese si caricano di accenti mitici e ancestrali. Sangue, sacro e droga, si confondono in un unico grido d'amore e follia.

 

Commento:

Edoardo ha cinque anni quando vede per la prima volta il sangue sgorgare dalle mani sapienti del padre macellaio. Ne resta traumatizzato al punto che da quel momento comincia a non poter più vedere suo padre, la macelleria, la madre dal sorriso finto, bloccato sul volto in una smorfia statica e vuota. Arriva il momento di partire per l'università ed Edo vede in Bologna la sua occasione di fuggire dall'ambiente familiare. Sul treno incontra Stella e nulla per lui sarà più come prima, nel bene e nel male. Sono alquanto perplessa sul giudizio da dare a questo libro… alcune cose le ho apprezzate (poche, per la verità), ma in realtà l'ho trovato per lo più noioso, stancante e faticoso da leggere, soprattutto nella prima metà. La trama raccontata da Sangiorgi, qui in veste di romanziere – lo preferisco quando scrive canzoni o post su Facebook – è interessante e a suo modo originale, ma la scrittura risulta forzata, ricercata ma stancante… è forse questo che più mi ha affaticato nella lettura, non la trama, non i personaggi – per quanto inverosimili, ma proprio lo stile di scrittura. Non so, francamente, se consigliarvelo oppure no… direi che potreste provarci solo se amate il rischio, le storie strampalate con qualcosa di profondamente vero che le ancora a noi, se vi incuriosisce questa versione inedita del frontman dei Negramaro (poi cimentatosi in un altro romanzo del 2021)… se cercate una lettura lineare, scorrevole, comprensibile con facilità, beh, questa non lo è.

 

Opera recensita: "Lo spacciatore di carne" di Giuliano Sangiorgi

Editore: Einaudi, 2012

Genere: narrativa italiana

Ambientazione: Salento-Bologna

Pagine: 169

Prezzo: 16,00 €

Consigliato: sì/no

Voto personale: 6.

  

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