Sinossi:
Edoardo, universitario pugliese a Bologna, racconta la storia
della propria pazzia amorosa. Novello Orlando metropolitano, solo più
innamorato e molto più furioso, Edoardo rievoca, in un continuo gioco di
specchi con il proprio passato, il trauma del primo animale ucciso dal padre
macellaio, l'orrore del sangue che cola dalle carcasse appese, l'avventura del
viaggio in treno verso l'università e l'incontro con Stella, una ragazza
appassionata di morsi e golosa di sangue, di cui si innamora all'istante. Ogni
settimana il padre manda i tagli di carne più pregiati al figlio che studia
lontano e lui li usa per far colpo sugli amici. Quando però Stella lo tradisce,
per Edoardo la carne diventa ossessione. Inizia a spacciarla, tagliandola in
banconote, che utilizza come denaro contante. In un mondo perennemente
allucinato, popolato da belve fameliche, dove tutto sembra possibile. Persino
la redenzione. La vita degli studenti e la provincia pugliese si caricano di
accenti mitici e ancestrali. Sangue, sacro e droga, si confondono in un unico
grido d'amore e follia.
Commento:
Edoardo ha cinque anni quando vede per la prima volta il
sangue sgorgare dalle mani sapienti del padre macellaio. Ne resta traumatizzato
al punto che da quel momento comincia a non poter più vedere suo padre, la macelleria,
la madre dal sorriso finto, bloccato sul volto in una smorfia statica e vuota.
Arriva il momento di partire per l'università ed Edo vede in Bologna la sua
occasione di fuggire dall'ambiente familiare. Sul treno incontra Stella e nulla
per lui sarà più come prima, nel bene e nel male. Sono alquanto perplessa sul
giudizio da dare a questo libro… alcune cose le ho apprezzate (poche, per la
verità), ma in realtà l'ho trovato per lo più noioso, stancante e faticoso da
leggere, soprattutto nella prima metà. La trama raccontata da Sangiorgi, qui in
veste di romanziere – lo preferisco quando scrive canzoni o post su Facebook –
è interessante e a suo modo originale, ma la scrittura risulta forzata, ricercata
ma stancante… è forse questo che più mi ha affaticato nella lettura, non la
trama, non i personaggi – per quanto inverosimili, ma proprio lo stile di
scrittura. Non so, francamente, se consigliarvelo oppure no… direi che potreste
provarci solo se amate il rischio, le storie strampalate con qualcosa di
profondamente vero che le ancora a noi, se vi incuriosisce questa versione
inedita del frontman dei Negramaro (poi cimentatosi in un altro romanzo del
2021)… se cercate una lettura lineare, scorrevole, comprensibile con facilità,
beh, questa non lo è.
Opera recensita: "Lo spacciatore di carne" di
Giuliano Sangiorgi
Editore: Einaudi, 2012
Genere: narrativa italiana
Ambientazione: Salento-Bologna
Pagine: 169
Prezzo: 16,00 €
Consigliato: sì/no
Voto personale: 6.
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