Sinossi:
C'erano una volta un ragazzo e una ragazza. C'erano una
volta perché adesso non ci sono più.
"Meglio non aver paura di far girare tutti intorno al
cuore. Anche se sembra assurdo, anche se ci rende fragili. Magari ora pensiamo
che sia la nostra
rovina, in realtà sarà la nostra salvezza"
Un sabato mattina di fine aprile lui si sorprese a piangere
davanti a lei. Non riusciva a parlare. Avrebbe voluto confessarle che era
finita, ma sapeva
che poi lei avrebbe iniziato a singhiozzare, e non ne
sopportava nemmeno l'idea. Lei alzò lo sguardo dal suo libro come se avesse
avvertito una forza nuova
in casa, incontenibile, che l'avrebbe schiacciata contro il
muro se non si fosse aggrappata a qualcosa, così si aggrappò al suo orgoglio, o
a quello che
ne rimaneva. Chiuse il libro, si alzò dal divano e si
diresse verso di lui, si mise sulle punte e gli accarezzò la testa. Gli disse
di stare tranquillo.
Lui le faceva del male e lei lo consolava. Gli diede un
bacio sulla guancia e uscì di casa senza voltarsi, per non essere costretta a
dirgli addio. Quando,
quasi tre ore dopo, tornò a casa, lui non c'era più.
Sfinita, si addormentò su quello che era stato il loro letto. Più tardi, si
svegliò di soprassalto
e mise a fuoco nel buio quella parte di letto, così vuota, e
avvertì un macigno sul petto che non la faceva respirare. Si rese conto di non
essere pronta
a lasciarlo andare. Si alzò per cercare un quaderno, come se
improvvisamente fosse una questione di vita o di morte. Ne trovò uno. Conosceva
le regole:
non chiamarlo, non cercarlo, non seguirlo (!!!), non
inviargli messaggi, bloccarlo su ogni social network, non giocarsi la dignità.
Conosceva le regole,
ma le stavano strette, perché stavolta, in quella storia, ci
aveva creduto talmente tanto da sentirsi quasi adatta a un futuro felice. Per
questo, per
la prima volta in ventisette anni, decise di iniziare a
tenere un diario segreto, che poi, a voler essere davvero sinceri, altro non
era che un modo per
continuare a parlare con lui." Nel raccontarci la
storia d'amore di Anna e Tommaso, Susanna Casciani racconta la storia di ognuno
di noi. Di chiunque abbia
mai vissuto (e perso) un grande amore. E lo fa con la grazia
e la profondità di parole che abbiamo imparato ad amare sulla sua pagina
Facebook, capaci
di farci sentire, sentire tutto, anche il male. E di farci
tornare a sorridere sempre.
Commento:
Ok… avete letto la quarta di copertina, quindi certamente
non vi aspetterete un thriller o una commedia divertente. Infatti qui siamo di
fronte ad un amore finito, ma finito in modo “tranquillo”, senza scoppi d’ira,
porte in faccia, case distrutte, tribunali o simili. E soprattutto finito
unilateralmente: sì perché Tommaso ha lasciato Anna perché non la ama più e lei
sembra prenderla bene. Però poi, quando lui se ne va e lei capisce di essere di
nuovo sola, l’enormità dell’accaduto la sconvolge. Così prende tre giorni di
permesso dal lavoro, si isola, dorme, piange calde lacrime e comincia a
scrivere un diario. Ed eccolo qua, il suo diario: un anno di riflessioni,
critiche, ricordi, pensieri sconnessi o per fino troppo connessi… tutto
raccolto in 180 pagine di veri, sacrosanti, dolorosissimi luoghi comuni. E
attenzione, non è una critica, è la realtà! Perché ciò che è accaduto ad Anna
almeno una volta nella vita l’abbiamo provato tutti, uomini e donne. Chi non è
stato lasciato? Chi non ha pianto, sofferto, cambiato vita per amore? Ecco
perché i pensieri racchiusi in queste pagine sono luoghi comuni che, però,
toccano intimamente ognuno di noi.
Vi dirò la verità senza riserve: la mia parte razionale non
vi consiglierebbe questo libro perché non dice nulla che non si sappia già, non
apporta nessun contributo originale alla sofferenza né la allevia in alcun
modo. Ma poi c’è una parte di me che sa benissimo che leggere di storie finite qualche
volta serve, per trarre illusorio conforto, per dire “a me è andata
diversamente” o “io mi sarei comportata in un altro modo”. Perciò scelgo la via
del compromesso: decidete voi secondo coscienza, ora sapete cosa vi aspetta… se
proprio non avete altro da leggere e volete crogiolarvi un po’ nella
sofferenza, almeno questo libro è ben scritto e, a suo modo, anche
coinvolgente.
Opera recensita: “Meglio soffrire che mettere in un
ripostiglio il cuore” di Susanna Casciani
Editore: Mondadori, 2016
Genere: narrativa italiana
Ambientazione: Viareggio
Pagine: 180
Prezzo: 15,00 €
Consigliato: sì/no.
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