venerdì 28 settembre 2018

RECENSIONE: DINO BUZZATI - UN AMORE


Sinossi:
Una Milano che è insieme ritratto della metropoli e simbolo della babele d'ogni tempo. Su questo sfondo si muove il protagonista di "Un amore": un uomo inconsapevole di aver atteso troppo, che è rimasto nell'intimo un giovane e crede che il sentimento possa compiere miracoli. E così il professionista maturo si innamora perdutamente di una donna giovanissima, ma già carica della cinica spregiudicatezza e della stanchezza morale di un'epoca. Unico romanzo erotico di Buzzati, "Un amore" continua l'indagine nelle inquietudini dell'uomo contemporaneo descrivendo la parabola di un amore vero, di esemplare limpidezza, destinato a smarrirsi nella menzogna come in un labirinto.

Commento:
Antonio, rispettato architetto milanese giunto alle soglie dei cinquant'anni, si innamora perdutamente ed irrimediabilmente di Laide, una giovanissima squillo-ballerina-modella fotografica conosciuta nella "discreta" casa d'appuntamenti della signora Ermelina. A dire il vero non si capisce bene – e non lo capisce neppure Antonio – perché egli si innamori proprio di lei: non è la prima prostituta che incontra, non ha una bellezza speciale, non è neppure tra le migliori nel suo mestiere… eppure Antonio ne è avvinto si dal primo incontro, all'inizio non ne è consapevole, ma ben presto si accorge di non riuscire a non pensare a lei. Totalmente perduto dietro a questa ragazzetta tutt'altro che acqua e sapone, Antonio diventa l'ombra di se stesso: si lascia consapevolmente umiliare, raggirare, conquistare, legare sempre più stretto, fa la figura del demente con tutti, non lavora più con passione, è sempre infelice, distratto, in pena… e non riesce a reagire. Sa come dovrebbe comportarsi "un vero uomo", ma la paura di perdere Laide – che intanto se ne approfitta bellamente – lo riporta ogni volta alla silenziosa accettazione di qualunque umiliazione. Il guaio è che Antonio Laide la ama veramente: con il progredire della relazione e con la sua conseguente discesa nella degradazione, si accorge che ciò che lo lega a lei non è più neppure bisogno di sesso, ma bisogno fisico di vederla, anche solo per pochi minuti, poiché ne va della sua salute mentale, ossessionato com'è dal sospetto e dall'infelicità. E, come prevedibile, la svolta finale arriva… spetterà a lui decidere se prendere Laide con tutti i segreti, le bugie, i sotterfugi che si porta dietro e che sembrano l'unica sua barriera per restare in vita, o lasciarla al suo destino infame.
Un romanzo stupendo, che mi ha coinvolta, fatta sentire partecipe e vicina ad Antonio e, ad un certo momento, anche a Laide. Sì, anche a lei, perché si intuisce chiaramente che non è tutto come sembra: Laide è davvero una ballerina, è davvero una prostituta, ma cos'altro c'è dietro questa ragazza così inquieta, ingabbiata da una vita che ha scelto solo in parte? Cosa c'è dietro alle sue bugie, ai suoi artifici, alla sua spavalderia, al suo portamento arrogante e baldanzoso? E si rimane, alla fine, confusi, con queste domande ancora in testa, ma comunque parzialmente pacificati da un epilogo forse troppo frettoloso e poco "spiegato". Libro che consiglio senz'altro a chi non si lascia influenzare dal perbenismo e dalla morale. Per me è stata, di certo, un'ottima lettura.

Opera recensita: "Un amore" di Dino Buzzati
Editore: Mondadori, prima ed. 1963
Genere: narrativa italiana
Ambientazione: Milano
Pagine: 294
Prezzo: 14,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 9.


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