Sinossi:
Sarao Takase, scrittore
giapponese che ha vissuto a lungo in America, muore suicida lasciando due figli
gemelli, il maschio Otohiko e la femmina Saki, e il manoscritto di un libro
incompiuto dal titolo N.P. (che sta per 'North Point', il titolo di una vecchia
canzone). Pubblicato con solo 97 dei 100 racconti previsti, il libro diventa un
bestseller negli Stati Uniti. Una giovane giapponese, Kazami, viene in possesso
del novantottesimo racconto, inedito, alla cui traduzione stava lavorando il
suo amante, Shooji, anche lui morto suicida, e che narra la storia di una
passione erotica tra padre e figlia. Kazami incontra i due gemelli e trova
Otohiko coinvolto in una tormentata storia d'amore con Sui, che scoprirà essere
non solo figlia illegittima dello scrittore suicida ma anche sua amante. Kazami
viene risucchiata completamente nel loro mondo, il mondo di 'N.P.', per tutta
un'estate, che è il tempo reale in cui si svolge la storia. Dopo alterne
vicende, Kazami scopre anche l'esistenza del racconto n°99 in cui Takase
rappresenta l'altra faccia della sua realtà, l'aspirazione verso la normalità e
l'eterodossia. Ormai manca solo il racconto n°100. Ed è soltanto quando tutti i
destini si sono compiuti e il cerchio si chiude che il libro apparirà scritto
fino in fondo: N.P. di Banana Yoshimoto è il racconto n°100 che Takase non
aveva fatto in tempo a scrivere...
Commento:
Man mano che mi addentro – a piccolissimi passi – nella conoscenza
della letteratura e della narrativa giapponese, mi convinco sempre più che
dietro la caratteristica levità e le atmosfere surreali e rarefatte che usano
per scrivere, i giapponesi abbiano la capacità di accettare situazioni che a
noi sembrerebbero quantomeno strane con molta più naturalezza e apertura
mentale di noi. E probabilmente è questo che li porta ad aprirsi anche a
dimensioni ulteriori, a trattare argomenti come la morte, l'occulto, il
suicidio con tanta leggerezza, che non è superficialità, ma probabilmente ampiezza
di vedute. "N. P." di Banana Yoshimoto, oltre ad essere uno dei libri
di autori giapponesi che ho apprezzato di più, è proprio l'espressione di ciò
che ho appena affermato. In questa vicenda di relazioni intricate eppure
sorprendentemente chiare, temi come l'incesto, i rapporti tra consanguinei, la
morte, la telepatia, l'omosessualità femminile, vengono affrontati con estrema
naturalezza, come se l'autrice fosse giustamente convinta che le cose vanno
chiamate col loro nome e affrontate per ciò che sono, ossia fatti che fanno
parte dell'essere umano. E una volta accettato ciò che riguarda l'umano è
chiaro che si può passare allo step successivo, l'ultraterreno, l'interconnessione
tra persone, vite, tempi e scelte. E' difficile spiegare in modo sintetico ciò
che accade fra i personaggi, fatto sta che Otohiko e Saki – i due figli legittimi
di Takaze – Sui, la figlia illegittima e amante, Schoogi e Kazami, la voce narrante,
si ritrovano invischiati in una storia torbida e in equilibrio pericolosamente
instabile. E tutto grazie alla magistrale regia di Takaze, il padre scrittore
morto, e del suo libro incompleto, "N.P." nel quale i ragazzi si
trovano ad essere risucchiati e ad agire da protagonisti.
E' un libro particolare, ma sicuramente da leggere, è una
storia onesta, senza sotterfugi narrativi o concessioni al lettore. Un buon
libro, davvero.
Opera recensita: "N. P." di Banana Yoshimoto
Editore: Feltrinelli, 1999
Genere: narrativa giapponese
Ambientazione: Giappone
Pagine: 168
Prezzo: 7,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 8.