Sinossi:
«C’è puzza di uovo marcio.
L’aria è grigia e densa di fumo di polvere da sparo. Hanno tutti almeno una
pallottola in corpo, a parte me. Io non ho neanche un livido».
Stoccolma, il quartiere più elegante. Nella classe di un liceo cinque
persone sono a terra, colpite da una raffica di proiettili. Accanto a loro, Maja Norberg: diciotto anni
appena compiuti, brava studentessa, popolare, ragazza di buona famiglia. Tra le
vittime ci sono il suo fidanzato, Sebastian Fagerman, il figlio
dell’imprenditore più ricco di Svezia e la sua migliore amica, Amanda.
Nove mesi dopo, il processo sta per cominciare. Maja è
accusata della strage e ha trascorso un lungo periodo in custodia cautelare. I
giornali non le hanno dato tregua, nessuno crede alla sua innocenza, la ragazza
della porta accanto si è trasformata nella teenager più odiata di Svezia. Peder
Sander, l’avvocato difensore, ha il difficile compito di mettere in discussione
quello che ormai sembra scontato per tutti, la colpevolezza della ragazza, e di
fare emergere la verità di Maja. Che cosa ha fatto? O, forse, è quello che non
ha fatto ad averla condotta a questo punto? Attraverso la voce di Maja,
irriverente, dura, unica, ripercorriamo i fatti fino ad arrivare a quel
terribile giorno. L’incontro con Sebastian, un amore malato e totalizzante,
feste, tradimenti. E, mentre il racconto prosegue, si sgretola la facciata
rassicurante di una comunità agiata in cui gli adulti si voltano dall'altra
parte per non vedere i loro figli che – tra violenza, tensioni razziali e
problemi di droga – affondano sempre di più nelle sabbie mobili. Un crime
avvincente e fuori dagli schemi, ma non solo. Sabbie mobili è un romanzo che dipinge
con cruda acutezza i risvolti più bui della società occidentale di oggi.
Dopo il grande successo in Svezia, verrà presto pubblicato in
28 Paesi. Da questo romanzo è stata tratta la serie televisiva Netflix, Quicksand.
Commento:
C'è stata una sparatoria in una classe di un liceo di
Stoccolma. L'insegnante e tre ragazzi sono morti, uno è ferito e privo di
conoscenza, un'altra è illesa. E' Marja Norberg, Maja, in mano ha un'arma. Nove
mesi dopo, il processo che stabilirà se Maja è colpevole di aver organizzato la
sparatoria e di aver istigato il suo fidanzato Sebastian a farlo con lei sta
per cominciare, ma Maja è già stata condannata. L'hanno condannata i giornali
che su di lei hanno scritto articoli su articoli ogni giorno; l'ha condannata
la gente che non c'era e che non sa, ma parla, influenzata dai media e convinta
di sapere tutto; l'ha già condannata il procuratore "Chiamami Lena"
che, insieme alla polizia, ha rovistato nella sua vita, fin nell'intimo, senza
chiedere permesso e che per questo crede di conoscere tutto di lei. Hanno
parlato e scritto tutti, tutti tranne lei, Maja l'assassina, Maja la stronza
ragazzina ricca, l'egoista, insoddisfatta, drogata, viziata Marja Norberg che
tutti etichettano, additano, accusano, ma che nessuno conosce. Nessuno conosce
cos'è stato, per lei, innamorarsi del ragazzo più perfetto ed esserne
ricambiata; nessuno sa cos'è stato averlo accanto mentre stava male per la
droga e l'alchool, vederlo spavaldo e sbruffone con tutti e completamente
sottomesso ad un padre detestabile. Nessuno sa cos'ha voluto dire, per Maja,
non poter fuggire dalla trappola che le è scattata intorno. Tutti dicono che la
cosa più grande è l'amore, che Maja ha ucciso per amore di Sebastian… ma non sanno
che non è così. E Maja è qui per raccontarlo, per parlare, finalmente. La sua
voce è dura, adulta, lucida, scava e lacera nelle nostre certezze preconfezionate,
pianta dubbi duri come chiodi nelle menti di chi preferisce non guardare, girare
la testa, non farsi domande; ferisce, affilata come una lama chi si erge a
giudice implacabile di ciò che non ha mai voluto conoscere. Con chirurgica
accuratezza ed sicurezza di chi conosce ciò di cui parla, l'ex avvocatessa
scrittrice Malin Persson Giolito lancia una bomba contro una società
perbenista, rassicurante, ipocrita. E la deflagrazione squarcia la cortina di
indifferenza e satura l'aria. Un legal thriller da brivido che scardina ogni
preconcetto su temi importanti come l'adolescenza, l'amore, l'approccio dei
genitori nella società occidentale dei giorni nostri, troppo improntata
all'apparenza, troppo impegnata a ben pensare e a fare la cosa giusta per
preoccuparsi davvero di ascoltare e capire gli altri.
Sabbie mobili è un libro che non si dimentica, scritto
magistralmente, duro, sincero, un muro contro le scappatoie e le scusanti.
Assolutamente da leggere.
Opera recensita: "Sabbie mobili. Tre settimane per
capire un giorno" di Malin Persson Giolito
Editore: Salani, 2017
Genere: legal thriller
Ambientazione: Svezia
Pagine: 449
Prezzo: 16,90 €
Consigliato: sì
Voto personale: 9,5.