lunedì 17 maggio 2021

RECENSIONE: CRISTINA CASSAR SCALIA - L'UOMO DEL PORTO (VANINA GUARRASI 04)

Sinossi:

Catania. Nella grotta di un fiume sotterraneo usata come saletta da un locale molto noto viene ritrovato il cadavere di un uomo: lo hanno accoltellato. Una brutta faccenda su cui dovrà fare luce il vicequestore Vanina Guarrasi che, come se non bastasse, da qualche settimana è pure sotto scorta.

Vincenzo La Barbera, professore di filosofia presso il liceo classico, era un tipo solitario, che usava come casa una vecchia barca a vela ormeggiata nel porto ed era amatissimo dagli studenti. Niente debiti, né legami con la malavita. Eppure qualcuno lo ha ucciso, lasciando il suo corpo nel letto dell’Amenano, un corso d’acqua che secoli fa un’eruzione dell’Etna ha ricoperto di lava e che ora scorre sotto il centro storico della città. Vanina Guarrasi – la cui esistenza si è complicata, casomai ce ne fosse bisogno, per via di una minaccia di morte giunta dalla mafia palermitana – prende in mano l’indagine. Di indizi, nemmeno l’ombra. Il mistero è assai complesso, e forse ha le sue radici nel passato ribelle della vittima. Per risolverlo, però, Vanina potrà contare ancora una volta sull’aiuto dell’impareggiabile commissario in pensione Biagio Patanè.

 

Commento:

Maggio… maggio è un bel mese per tutti i lettori perché sono tante le novità editoriali che ci giungono fra le mani. Per me, da qualche anno, maggio è sinonimo di un appuntamento letterario che attendo con aspettative e trepidazione: quello con il vicequestore Vanina Guarrasi. Mi sono ormai affezionata a questa sbirra palermitana che lavora nella stupenda Catania – una città che da tanto mi attira inspiegabilmente – e che adoro per i suoi modi spicci, un po' scostanti, ma anche per la tenacia, l'impulsività, la convivialità mai esagerata o ostentata che sa generare, il profondo senso di umanità che promana da lei, da chi la circonda e persino dall'ambientazione così suggestiva e peculiare. In questa quarta indagine la ritroviamo alle prese con l'omicidio di un professore di filosofia, irreprensibile e impegnato nel sociale, uno che davvero non dava motivo di essere inviso a nessuno… eppure è stato ucciso. Ma, per quanto sia interessante ed intricata l'indagine, quel che più ci inchioda alle pagine è la vicenda personale di Vanina che – come immaginerà chi ha letto il giallo precedente, La salita dei saponari – è sotto scorta. E chi la conosce lo sa che per Vanina una situazione del genere, con limitazioni, regole, controllo è a dir poco insostenibile. Parlavo prima di senso di umanità… bene, quello che si genera attorno a Vanina in quest'episodio, con doni inaspettati, carinerie commoventi e gesti di grande empatia non si può chiamare in altro modo se non… umanità, famiglia, casa. E sarà che a me piacciono le storie in cui si respira quest'aria di famiglia anche dove famiglia non c'è, dove oltre all'indagine c'è un lato umano che non va mai a soverchiare la trama gialla ma che anzi con essa si compenetra… sarà per Vanina, sarà per Catania, per il cibo, la Sicilia, tutti i personaggi, la scrittura così sobria, discreta eppure profonda e accogliente… sarà come sarà, ma Vanina è diventata una dei miei personaggi preferiti degli ultimi anni… l'aspetto ad ogni uscita e non mi stancherei mai di leggerla, mi piacerebbe conoscerla tanto che quasi rimpiango che non esista davvero. Questo quarto libro lo consiglio a chi abbia già letto i precedenti… questa è una di quelle serie in cui è meglio non fare i furbetti e balzare già all'ultimo libro senza aver letto gli altri… non ve lo consiglio, non l'apprezzereste. Una serie, questa, che va gustata come un buon vino accompagna una ricca cena: portata dopo portata, senza abbuffarsi né scolarsi la bottiglia… lentamente, così dura più a lungo.

 

Opera recensita: "L'uomo del porto" di Cristina Cassar Scalia

Editore: Einaudi, 2021

Genere: giallo, seriale

Ambientazione: Catania, Sicilia

pPagine: 328

Prezzo: 18,00 €

Consigliato: sì

Voto personale: 9.

          

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