Sinossi:
Un bisnonno, Belzebù,
dal nome improbabile e inquietante. E un luogo, Colorno, così carico di segreti
e di orrore da non potersi evocare. Parte da qui, dagli ostinati silenzi e
dalle invenzioni di una famiglia di saltimbanchi, bugiardi, scrittori, amazzoni
e diavoli, il viaggio di Ayanta alla scoperta della sua verità.
Tre donne: Elvira,
Angela, Caterina. Un secolo di Storia: la nostra. E poi Padova, Parma, Roma,
Tellaro, Madrid. Per riannodare il filo contorto e spezzato della memoria,
Ayanta si addentra nel labirinto ora spaventoso, ora traboccante di luce delle
proprie radici, fruga nei vecchi cassetti, separa le favole dalla realtà, le
leggende dalle bugie. Sveglia fantasmi a lungo sopiti, forza le stanze chiuse
dei ricordi, traccia i frastagliati contorni di un dramma famigliare ma non
domestico – anzi, universale – lungo tre generazioni. Perché sono le donne a
custodire la memoria, lacune e omissioni comprese, delle generazioni passate e
presenti. E sono sempre loro, le donne, a mettere le mani in quei cassetti, a
trasformare i detriti in storie che pretendono di essere ascoltate. Storie così
vive da riguardarci tutti.
Finalista del Premio
Planeta e grande successo di vendite in Spagna, Un mare viola scuro è l’esordio
di una scrittrice di talento, capace di affrontare i temi fondamentali –
l’amore, la condizione femminile, la perdita, la scrittura – attraverso una
lingua di rara sensibilità.
Commento:
Quando muore un
parente stretto ci si stupisce sempre per quel dettaglio importante che non si
conosce. Da quel dettaglio, però, spesso parte una serie di scoperte più o meno
dolorose, fatte di ricordi, omissioni, dettagli mancanti, pieni e vuoti di cui
non si sospettava neppure l'esistenza. E' un po' quello che succede ad Ayanta
Barilli che, alla morte della nonna Angela, non conosce il vero nome del padre
da indicare nel certificato. Tutti in casa lo chiamavano Belzebù, ma di certo
non è questo il suo nome. E proprio quel nome, unito ad un altro, susciterà in
Ayanta ricordi e nostalgie che le faranno venir voglia di scoprire la vera
storia della sua famiglia. Sarà proprio indagando tra le carte, tra i ricordi,
tra gli aneddoti veri o inventati, sarà tuffandosi nelle pagine scritte ed
autopubblicate da Angela, che Ayanta scoprirà la storia di Elvira e della sua
presunta follia, di Belzebù e delle sue insicurezze, di Angela e della sua
forza, di Carlotta e Caterina così vicine eppure così diverse… e solo così
riuscirà davvero a capire chi è lei, da dove viene e da cosa deve salvarsi. Un
tuffo nei ricordi, un salto nel buio in un mare di sofferenza, cattiveria, menzogna,
indifferenza o incapacità di comprendere. Un viaggio salvifico nella conoscenza
di sé.
Un mare viola scuro, a
metà tra autobiografia, saga familiare e memoir di famiglia, racconta una
storia familiare, intima e universale, una storia che in molti punti tocca
quelle di tante altre famiglie italiane del Novecento, di tante altre donne intrappolate
in una scelta sbagliata e punite troppo duramente dalla vita per quell'unico
sbaglio. La follia, la malattia, la famiglia, le donne e la loro capacità di
rinascere e sopravvivere sempre, il succedersi delle generazioni, sono questi i
temi portanti di questo romanzo così sincero e a tratti commovente, che porta
con sé il sapore antico della sofferenza troppo spesso nascosta e soffocata. Una
lettura non facile, sia per la portata dei temi affrontati, sia per lo stile
che mescola pensieri dell'autrice, parti dei diari e delle lettere delle donne
di cui traccia il vissuto. Sebbene il racconto sia armonico e tutto si incastri
perfettamente nella narrazione, il leggero cambio di stile nonché il cambio di narratore
può portare qualche attimo di spaesamento. Un'ottima lettura, comunque, che regala
numerosi spunti di riflessione.
Opera recensita:
"Un mare viola scuro" di Ayanta Barilli
Editore: Dea Planeta,
2019
Genere: autobiografia,
saga familiare
Ambientazione:
Italia-Spagna, 1883-2018
Pagine: 400
Prezzo: 17,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 8.
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