Sinossi:
Il 1929, passato alla
storia come l'anno del crollo di Wall Street che segnò l'inizio della Grande
Depressione, è un anno fondamentale anche per la letteratura americana. Escono
infatti "Addio alle armi" di Hemingway e "L'urlo e il furore"
di Faulkner, una coincidenza che avvicina i libri, diversissimi tra loro, di
due amici. Faulkner dà voce barocca a tutte le ossessioni e i fanatismi di quel
Sud di cui pativa l'interminabile decadenza, incominciata con la sconfitta
nella guerra civile. La mitica contea di Oxford diventa il teatro di un
insanabile conflitto tra bianchi e neri, bene e male, passato e presente. Il
romanzo è un complesso poema sinfonico in 4 tempi, che scandiscono le sventure
di una famiglia del profondo Sud.
Commento:
Enigmatico, confuso,
delirante, a tratti convulso. Questo libro è quanto di più frammentario io
abbia letto, sia sul piano temporale che della narrazione. E' la storia delle
disavventure dei Compson, una famiglia bianca del Sud degli Stati Uniti ora in
rovina, e della loro servitù. Si tratta di un romanzo corale, giacché la
narrazione è affidata a quattro personaggi diversi, il che non fa che aumentare
ancora la frammentazione, semmai ce ne fosse bisogno.
Il tema principale vuole
essere la profonda differenza tra bianchi e neri in quel particolare periodo
storico ed in quella specifica zona degli Stati Uniti… ma, sinceramente, darei
un premio a chiunque sia riuscito ad individuarne pienamente i termini. So che
mi attirerò le ire di molti, che darò l'impressione di faciloneria, che
Faulkner è un autore da Nobel, molto amato e di valore, ma a me questo romanzo proprio
non è andato giù. Non è il primo che leggo di Faulkner – l'anno scorso avevo
letto Luce d'agosto sul quale avevo espresso considerazioni nettamente diverse –
quindi non credo di avere un problema con l'autore… ciò che più mi ha
disturbato nella lettura è stato proprio l'uso voluto e smodato di dialoghi
fatti di frasi brevi e ripetute ed alternati a lunghi flussi di coscienza il
cui legame col testo precedente era alquanto sfuggente, per usare un eufemismo.
Mi dispiace, ma non mi sento di consigliare questo libro: certamente avrà
grande valore, ma, molto francamente, non credo che la bravura di un autore stia
nel rendere il suo testo il più impenetrabile possibile e nel trattare un tema
così importante senza farsi capire. Sia chiaro, comunque, che questa è la mia
opinione personale da lettrice e che non ho alcuna competenza nel giudicare
un'opera letteraria, specie se firmata da un autore così importante.
Opera recensita:
"L'urlo e il furore" di William Faulkner
Editore: Einaudi, prima
ed. 1929
Genere: letteratura
americana
Ambientazione: Stati Uniti
Pagine: 326
Prezzo: 13,00 €
Consigliato: no
Voto personale: 5.
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