Sinossi:
Maria, l’adorata nipotina del boss di Sacra Corona Unita Nino
De Guido, detto ‘Zi Nino, è stata rapita. Un solo uomo può ritrovarla, uno a
cui non è rimasto niente da perdere perché ha già perso tutto, un fantasma.
Mazzacani è un bandito, un cane sciolto, uno che non si è mai affiliato alla
Sacra Corona, e per questo è stato punito. La sua banda è stata massacrata e
lui è fuori dal giro.
Sulle tracce della bambina, c’è anche un losco commissario
che tiene in scacco Mazzacani e che lo costringe a lavorare per lui come prezzo
per la sua scomoda libertà. Ad affiancare Mazzacani nella sua ricerca, un
membro della sua vecchia banda, il Gigante, e una giovane Pm che nella storia
vuole vederci chiaro, a costo di scontrarsi con pezzi deviati della giustizia.
La bambina è probabilmente finita nelle maglie del traffico pedopornografico.
Durante la lunga ricerca, il bandito incrocia e scappa da pezzi interi della
criminalità organizzata del sud Italia – la Sacra corona unita, la Camorra, la
‘Ndrangheta, la Mafia albanese e l’Anonima sequestri, incontra le cosche in
guerra che si spartiscono il territorio con la connivenza dei politici e gli
affari, soprattutto quelli legati alla legalizzazione della marijuana.
La prima indagine del bandito Mazzacani inaugura l’esordio
alla narrativa di uno dei giornalisti d’inchiesta più talentuosi del paese.
Leonardo Palmisano unisce le sue competenze di giornalista di cronaca
giudiziaria e malavita con il piacere e il piglio del racconto d’azione. Un
romanzo che guarda alla grande serialità televisiva americana, da Breaking bad
a True detective, passando per le nostrane Montalbano e Suburra. Mazzacani non
è un eroe, non è un giusto, e per questo riuscirà a portare il lettore dove
nessun commissario lo ha mai portato prima.
Commento:
Noir cruento, giallo italiano, thriller ricco di suspense, possibile
sceneggiatura per una serie Crime… non è facile classificare questo primo caso di
Carlo Mazzacani, perché probabilmente va al di là di sottogeneri e
sottocategorie. E per la verità anche parlare di "caso" forse in
questo frangente è improprio: Carlo Mazzacani non è un tutore della legge, non
è un magistrato, non è un "buono" nel senso universale del termine.
Mazzacani è un bandito, un cane sciolto, uno che non ha mai voluto affiliarsi
alla Sacra Corona Unita perché ama la libertà, vuole agire per proprio conto, si
muove nei meandri, nella zona grigia tra cosche e Stato, tra la banda dei Santi
e la DRAP – la procura antimafia di Puglia. E' qui che lo troviamo all'inizio
del romanzo, tirato di nuovo in mezzo alla mischia da colui che lo tiene in scacco, il corrottissimo
commissario Curiale che ha bisogno di lui perché Mazzacani sa molte cose. Accanto
a lui c'è il Gigante, Luigi Mascione, ex pugile socio del bandito: sarà a loro
che si rivolgerà Zi Nino de Guido per ritrovare Maria, la sua nipotina rapita e
sequestrata. Tra agguati e trappole, tra un bicchiere di bianco e un tiro al
piattello, con le cosche nemiche e la procura alle calcagna, Mazzacani dovrà
brigare molto per sapere dove si trova la ragazzina e anche qualora la trovi…
beh, nulla è detto e mai niente e nessuno è ciò che sembra. Un noir crudo, duro
e realistico, ambientato tra le province di Brindisi e Bari, nella terra di
mezzo in cui Camorra, 'Ndrangheta e mafie estere puntano al dominio. Un libro
che avvince e cattura, forse per il linguaggio spesso indurito da espressioni in
dialetto anche stretto, forse per la tensione crescente, forse per la
particolarità che contraddistingue il romanzo, ossia il fatto che qui non ci
sono personaggi "buoni", ma tutti cattivi, alcuni meno di altri…
persino la golosa e ambiziosa procuratrice Buonamica non si fa scrupoli ad usare,
quando serve, metodi rischiosi e spregiudicati
a danno di altri. Con sicurezza e competenza Leonardo Palmisano affronta
l'intricata rete dei rapporti tra famiglie e clan della SCU in una terra che
troppo spesso ne dimentica la presenza silenziosa, ma efficace. E tra equilibri
fragili e regole antichissime che cedono il posto a nuovi metodi, ancora una
volta Mazzacani scopre che la libertà si paga a caro prezzo e che nessuno, per
quanto sia potente, frega la morte… e che tutto torna nella vita, anche
l'amore.
Opera recensita: "Tutto torna. La prima indagine del
bandito Mazzacani" di Leonardo Palmisano
Editore: Fandango, 2018
Genere: noir
Ambientazione: Puglia
Pagine: 223
Prezzo: 16,50 €
Consigliato: sì
Voto personale: 8,5.
Nessun commento:
Posta un commento