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venerdì 27 ottobre 2017

RECENSIONE: JOSE SARAMAGO - IL VANGELO SECONDO GESù CRISTO


Sinossi:

Il Gesù Cristo di Saramago, da alcuni cristiani ortodossi ritenuto blasfemo, è un carattere fortemente spirituale, ma in tutto e per tutto umano, che incarna

i dubbi e le sofferenze propri della condizione universale di uomo. Il figlio di Dio, dalla nascita a Betlemme alla morte sul Golgota, affronta le medesime

esperienze descritte nel Vangelo, qui però narrate secondo una prospettiva terrena, con spirito critico e senso logico. In questa storia non c'è fede nei

miracoli, bensì coscienza di trovarsi in balìa della volontà di potenza di un Dio padre distante e indifferente al dolore che provoca. La serie di disgrazie,

stragi e morti che costellano l'esistenza di Gesù, fino al non cercato e non accettato compimento del destino di vittima sacrificale, diventa così un'occasione

per riflettere sulla contrapposizione tra bene e male, sulla problematicità di fare il giusto tramite l'ingiusto, sull'imperscrutabilità del senso della

vita umana e sulla sconcertante ambiguità della natura divina.

 

Commento:

Questo è il terzo libro di Saramago con cui ho modo di confrontarmi, perciò ero preparata alla sua prosa scorrevole solo in apparenza, alla bizzarria delle sue trovate narrative, all’ironia sottile ma mordace di cui sono pervasi i suoi scritti. Tuttavia non pensavo che tutte queste caratteristiche potessero essere applicate, peraltro in modo così radicale e con così tanto successo, alla religione. Ciò che Saramago fa in questo libro, infatti, è rileggere (ed in molti casi riscrivere) la storia di Gesù Cristo basandosi sui fatti narrati nei Vangeli, ma modificando radicalmente la concezione di Gesù, di Dio, a dirittura del diavolo.

Il risultato è un nuovo “Vangelo” molto meno mitizzato di quello originario e con personaggi e vicende analizzati in modo molto più umano. Lo stesso Gesù è un bambino, un ragazzo, un uomo con tutte le ansie, le paure, le incertezze, le pulsioni umane. Egli si dimostra fallibile, incerto, iracondo, ingiusto e non più solo ed esclusivamente esempio di virtù. Dio, poi, viene raffigurato da Saramago in una veste diversa da quella che oggi ci presenta la Chiesa, ma molto più vicina alla raffigurazione originaria della Bibbia: abbiamo così un Dio volubile, distante, a volte spietato, spesso cinico, in qualche modo anche lui più “umano”.

Il grande pregio di questo libro, a mio parere, è la forza di andare controcorrente rispetto al solito buonismo che adottiamo quando parliamo di Dio; Saramago non ha paura di osare e di reinventare i personaggi che sono alla base della fede cristiana portando allo scoperto pensieri che a volte sono stati anche nostri, solo che abbiamo esitato a renderli noti ai più.

Credo che questo libro vada letto per quello che è, semplicemente un romanzo che vuole far riflettere, e non vada inteso come un tentativo di sovvertire i dogmi della Chiesa. Io l’ho letto e l’ho apprezzato molto perché mi ha permesso di guardare gli insegnamenti religiosi da un punto di vista inedito, anticonformista e molto, molto acuto… perciò mi sento di consigliarlo a tutti, a chi crede ed a chi non crede, perché è un romanzo che fa riflettere e di riflettere su ciò in cui crediamo non dovremmo stancarci mai.

 

Opera recensita: “Il Vangelo secondo Gesù Cristo” di José Saramago

Editore: Bompiani-Mondadori-Einaudi-Feltrinelli, prima ed. italiana 1993

Genere: romanzo storico

Ambientazione: Palestina

Pagine: 351 (ed. Feltrinelli)

Prezzo: 10,00 €

Consigliato: sì.

 

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