simposio lettori copertina

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sabato 31 dicembre 2022

RECENSIONE: SONIA SACRATO - L'ISTINTO DEL GATTO

Sinossi:

Dall'autrice del bestseller La mossa del gatto, la nuova indagine della coppia più enigmatica del giallo italiano: Cloe e il suo gatto Pablo.

Sono passati sei mesi da quando Cloe, giovane insegnante di storia dell'arte, è stata invischiata in un'indagine che ha portato alla luce incredibili segreti del passato. Anche se ripete a sé stessa che adesso le serve un po' di tranquillità, si lascia coinvolgere da Alex, il nipote di una sua cara amica, a ricostruire la storia di un violino abbandonato nel magazzino di una compagnia di spedizioni, rifiutato dal destinatario. Alex, giovane stagista presso un quotidiano, è certo di avere tra le mani un caso che gli permetterà di scrivere un pezzo che non passerà inosservato. Ma prima che i due possano rendersene conto, la vicenda del violino assume contorni sinistri: l'uomo che doveva aiutarli a capire qualcosa sullo strumento viene ucciso poco dopo averli incontrati, fuori da un locale dove si esibiscono drag queen. E così, quella che era cominciata come una ricerca fatta quasi per gioco, si trasforma in un'intricata indagine per omicidio. È il vicequestore Ferraris, insieme alla sua squadra, a indagare sull'accaduto e ad ascoltare Alex e Cloe, lasciando la ragazza non del tutto indifferente al suo fascino. Sarà Pablo, il gatto di Cloe, a fare in modo, con il suo zampino, che i due si sentano ancora. Almeno fino a quando le cose precipiteranno e Alex e Cloe saranno davvero in pericolo.

 

Commento:

Bene, bene, bene. Sono contenta di chiudere l'anno con una recensione positiva e sono altrettanto contenta quando posso constatare che le serie migliorano di romanzo in romanzo. È così, per quanto mi riguarda, nel caso della serie Cozy di Sonia Sacrato, con protagonisti Cloe e il suo gatto Pablo. Il romanzo precedente, La mossa del gatto, non mi era affatto dispiaciuto, ma alcune cose mi avevano lasciato perplessa e vagamente disturbato… Sono felice di constatare che in questo secondo libro le cose vanno decisamente meglio: Cloe è un personaggio più strutturato, acquisisce stabilità e sicurezza, la stessa che, a parer mio, ha acquisito anche l'autrice nello scrivere e nel destreggiarsi fra i piani narrativi. Questa seconda storia è più equilibrata, meno rosa e più gialla, con un'ambientazione più naturale e meno costruita di quella del giallo precedente… Insomma, tante piccole cose che mi hanno fatto apprezzare decisamente di più la lettura di questo secondo Cozy. Mi auguro che la serie continui a migliorare e di ritrovare presto Cloe e Pablo con nuove storie e nuove indagini.

 

Opera recensita: "L'istinto del gatto" di Sonia Sacrato

Editore: Newton Compton, 2022

Genere: giallo, seriale

Ambientazione: Torino

Pagine: 256

Prezzo: 9,90 €

Consigliato: sì

Voto personale: 8,5.

  

RECENSIONE: CHRISTA WOLF - CASSANDRA

     

Sinossi:

Cassandra, la veggente figlia di Ecuba e di Priamo, racconta il tramonto e la rovina della sua città e si affollano alla memoria la traversata dell'Egeo in tempesta, l'arrivo a Troia delle Amazzoni, i delitti di Achille la bestia, la rottura con il padre Priamo accecato dal meccanismo inarrestabile della guerra, la vita delle comunità femminili sulle rive del fiume Scamandro, l'amore con Enea.

 

Commento:

Cassandra è un personaggio che, studiando l'epica e leggendo della guerra di Troia, mi ha sempre affascinato e fatto venir voglia di saperne di più. Ecco perché mi sono ritrovata a leggere quest'opera di Christa Wolf, che ho peraltro trovato citata in molti tra i libri usciti in questi ultimi anni, che si sono occupati di ricostruire l'antichità ed in particolare quegli episodi legati a Troia e alla Grecia. Che dire di questo libro? Che certamente si tratta di un'opera importante ed interessante, ma che, tuttavia, ho trovato confusionaria, a tratti troppo romanzata quando non addirittura finta (questa è stata la sensazione che ho percepito). Non saprei dare un giudizio definito su quest'opera, ma comunque mi sento di consigliarla: dà un punto di vista diverso ed originale su questa storia da tanti narrata, inoltre ci sono pagine letterariamente estremamente belle.

 

Opera recensita: "Cassandra" di Christa Wolf

Editore: E/O, 1990

Traduzione: Anita Raja

Genere: narrativa straniera, epica

Pagine: 159

Prezzo: 10,00 €

Consigliato: sì

Voto personale: 7,5.

 

venerdì 30 dicembre 2022

RECENSIONE: LARS KEPLER - LA VENDETTA DEL RAGNO

Sinossi:

Saga Bauer non è più un'agente della polizia di Stoccolma. È stata sospesa dal servizio, ma non desidera altro che tornare al lavoro che ama. La sua già tormentata esistenza è sconvolta da un messaggio anonimo. Qualcuno ha una pistola con nove proiettili pronti a uccidere altrettante persone, e l'ultima vittima della lista di morte è il commissario Joona Linna. Chiunque lo abbia scritto ha un solo scopo: far ricadere sulla coscienza di Saga il peso di quelle morti e, soprattutto, la responsabilità di salvare la vita all'ex collega e amico. L'omicidio del capo della polizia svedese Margot Silverman è la conferma della minaccia, e della presenza di un nuovo serial killer. Un individuo disposto a tutto e che probabilmente ha un conto in sospeso con Saga. Come un ragno che tesse la tela intorno alla preda, il killer pone lentamente fine alla vita delle vittime e sigilla il suo rituale facendo ritrovare i loro corpi avvolti in una sorta di bozzolo nei pressi dei cimiteri di Stoccolma. Mentre all'interno della polizia le false piste scardinano ogni certezza, Joona Linna sa di avere le ore contate per risolvere uno degli enigmi più angoscianti della sua carriera. Un caso che lo riporta sulle tracce di una vecchia conoscenza, il serial killer Jurek Walter...

 

Commento:

Ormai chi conosce i thriller di Lars Kepler sa bene cosa aspettarsi. Ciò che posso dirvi io è che questo nono episodio della serie con Joona e Saga non delude le aspettative, ma non si può neppure dire che sia il migliore o che spicchi sopra gli altri. È un thriller adrenalinico, come al solito, macabro come al solito, tostissimo come sempre, insomma è ciò che ci aspetteremmo da un thriller di Kepler. Mi è piaciuto? Ovviamente sì, e mi ha tenuta incollata alle oltre cinquecento pagine per un giorno intero, finché non ho girato l'ultima. Obiettivo raggiunto, dunque, e la storia continua. C'è da sottolineare una cosa, però: al contrario di tutte le altre che ho letto, questa serie non ha ancora avuto un punto basso, un cedimento, e siamo al nono libro. Fatto strano e inconsueto, ma gradito, questo è chiaro. Speriamo che il punto basso non si tocchi nel prossimo ed anzi, speriamo che arrivi presto, il prossimo volume.

 

Opera recensita: "La vendetta del ragno" di Lars Kepler

Editore: Longanesi, 2022

Traduzione:

Genere: thriller, seriale

Ambientazione: Svezia

Pagine: 608

Prezzo: 23,00 €

Consigliato: sì

Voto personale: 8,5.

  

RECENSIONE: JESSICA TOM - VITA SEGRETA DI UNA GOURMET

Sinossi:

Fresca di laurea, Tia Monroe ha tutta l'intenzione di irrompere sulla scena gastronomica di New York City come un ciclone. Ma nel momento in cui l'opportunità di un prestigioso tirocinio va in fumo come un arrosto dimenticato nel forno, improvvisamente realizza che la strada per il successo è ancora tutta da percorrere. In salita. Così quando le si presenta un autentico colpo di fortuna, Tia lo acciuffa al volo. Michael Saltz, il leggendario critico gastronomico del New York Times, le confida un segreto e le fa una proposta: vorrebbe che Tia diventasse il suo palato e la sua ghostwriter. Michael infatti ha perso il senso del gusto, ma una simile ammissione porrebbe fine alla sua prestigiosa carriera. Così i due decidono di aiutarsi a vicenda. Lui mantiene inalterata la sua fama e Tia viene proiettata in un mondo che fino a quel momento ha solo sognato. Ristoranti stellati frequentati dalle celebrità, chef venerati come star di Hollywood. E una successione infinita di portate prelibate da perderci la testa. Per Tia è come essere approdata direttamente in paradiso, fino a quando non realizza la più scontata delle verità. Lei scrive gli articoli, e Michael si prende tutti gli onori. Al netto degli abiti firmati che indossa, Tia è ancora al punto di partenza. Ora la domanda è semplice: quanto è disposta a rischiare per la fama e la vita che ha sempre desiderato?

 

Commento:

Andrò dritta al sodo: questo libro non mi è piaciuto. Non ho familiarizzato affatto con la protagonista, non ho condiviso neanche una delle sue scelte – rivelatesi infatti poi tutte sbagliate – né mi è piaciuto il contesto in cui si sviluppa la storia. È un libro fintamente leggero, spiccatamente moralista, neanche troppo originale e che non si distingue per niente di particolare. È scritto discretamente, avrei potuto anche consigliarlo a chi cercasse una lettura senza pretese, se non fosse che mi ha lasciato una sensazione fastidiosa, di profondo disagio, che ho cominciato a provare quasi subito durante la lettura e che ancora non mi lascia quando ci penso. Spiacente, ma purtroppo per me è un no.

 

Opera recensita: "Vita segreta di una gourmet" di Jessica Tom

Editore: Harper Collins, 2016

Traduzione: Silvia Arienti

Genere: narrativa straniera

Ambientazione: Stati Uniti

Pagine: 347

Prezzo: 14,90 €

Consigliato: no

Voto personale: 6.

  

giovedì 29 dicembre 2022

RECENSIONE: ROSS RAISIN - FAME

Sinossi:

Anita è un’affermata sous chef in un prestigioso ristorante di Londra, ha più di cinquant’anni e da molto tempo sogna di aprire un suo locale. Purtroppo, però, quello non è il suo unico lavoro. Quando torna a casa deve prendersi cura di Patrick, con cui è sposata da trent’anni, che soffre di demenza da quando ha subito una serie di ictus. La salute del marito degenera lentamente ma inesorabilmente e Anita si trova a fare i conti con se stessa, divisa tra la cucina, in cui si respira un’atmosfera eccitante e in cui è lei ad avere il controllo, e l’estenuante ruolo di badante che la assorbe durante tutto il resto della giornata. Anita è chiamata a prendere una decisione sul loro futuro: deve liberare entrambi, come sembra chiederle Patrick nei rari momenti di lucidità, o invece è giusto che rimanga fedele all’uomo che è stato, e alla loro storia? Una decisione complicata dall’ambizione e dal senso di colpa per il proprio passato e dall’intensificarsi dell’amicizia con un altro uomo, Peter, che porta con sé la tentazione di una nuova vita.
Fame è un romanzo sull’amore e il sacrificio; su come la malattia e il dovere influiscono sulla vita quotidiana di una persona normale. Ross Raisin racconta con partecipazione cosa significhi prendersi cura di qualcuno e cosa dobbiamo ai nostri cari e a noi stessi.

 

Commento:

È tanto tempo che Anita si prende cura degli altri. Ha dovuto imparare da piccola, quando per giorni interi doveva badare ad una madre depressa e troppo sfatta per dedicarle le cure di cui avrebbe avuto bisogno. Una bambina piccola che ha dovuto occuparsi di sua madre, quella donna adulta che ad un certo punto non ce l'ha fatta più e ha deciso di andare alla deriva con le tasche del cappotto piene di pietre. Poi, una volta diventata giovane donna, Anita ha deciso di provare a fare l'insegnante, per prendersi cura degli altri in modo diverso, mentale, culturale. Ma la sua vera vocazione era fare la cuoca, così si è sposata con Patrick – un docente dieci anni più grande di lei – ed ha cominciato il lungo e tortuoso percorso per diventare chef. Poi sono arrivati i figli, Emily e Matthew, ma Anita ha potuto prendersi cura poco di loro, divisa com'era tra casa e lavoro… Ora i figli sono cresciuti, sono lontani, hanno la loro vita e Anita, a più di cinquant'anni, si ritrova a gestire due lavori: è un'affermata Sous-chef in un ristorante, ma a casa l'aspetta il marito, Patrick, affetto da una grave forma di demenza vascolare. Al ristorante lei è subito sotto il capo ed ha il controllo di tutto; a casa, Patrick dipende totalmente da lei. Ma Anita ha anche un sogno che fatica a mettere in standby: aprire, un giorno, un ristorante tutto suo, con una sua brigata, suoi piatti e suoi clienti di cui prendersi cura. Lo ha soffocato per tanto tempo, questo sogno, ma più va avanti, più cresce l'insofferenza verso Patrick, più aumentano le difficoltà, più si fa strada l'amicizia con un altro uomo, Peter, più diventa difficile per lei mordere il freno. Ora che il figlio le ha voltato le spalle, in collera col padre, e la figlia progetta la sua vita a due lontano da casa, Anita vuole i suoi spazi. E perciò lotta tra il senso di colpa e di rivalsa.

La storia di Anita, di Patrick, di Peter e del coraggio del prendersi cura è raccontata in Fame, l'ultimo libro dello scrittore inglese Ross Raisin, un libro che inevitabilmente ci porta a riflettere su situazioni che conosciamo, che abbiamo vissuto direttamente o di riflesso. Quanto costa prendersi cura degli altri? Qual è il confine tra l'abnegazione e il dovere familiare, solidale, umano? Quanto si può chiedere agli altri e quanto, invece, a se stessi? Tutte domande difficili, a cui trovare una risposta, oltre che soggettivo, è praticamente impossibile. Tutte domande che, però, dobbiamo porci e che devono farci pensare. Fame non dà soluzioni, racconta solo una storia. A noi, poi, trarre parallelismi e conclusioni.

 

Opera recensita: "Fame" di Ross Raisin

Editore: La nave di Teseo, 2022

Traduttore: Andrea Silvestri

Genere: narrativa straniera

Ambientazione: Inghilterra

Pagine: 464

Prezzo: 22,00 €

Consigliato: sì

Voto personale: 8.

  

mercoledì 28 dicembre 2022

RECENSIONE: ALICE BASSO - UNA STELLA SENZA LUCE

Sinossi:

Il suo mestiere è dattilografare gialli. Ma ora è in pericolo. Solo quello che ha imparato dai libri può salvarla.

Torino, 1935. Il lunedì di lavoro di Anita inizia con una novità: Leo Luminari, il più grande regista italiano, vuole portare sul grande schermo uno dei racconti gialli pubblicati su «Saturnalia», la rivista per cui lei lavora come dattilografa. Il che significa poter curiosare dietro le quinte, intervistare gli attori e realizzare un numero speciale. Anita, che subisce il fascino della settima arte, non sta nella pelle. L'entusiasmo, però, dura solo pochi giorni, finché il corpo senza vita del regista viene ritrovato in una camera d'albergo. Con lui, tramonta il sogno di conoscere i segreti del mondo del cinema. Ma c'è anche qualcosa che inizia in quell'esatto istante, qualcosa di molto pericoloso per Anita. Perché dietro la morte di Luminari potrebbe nascondersi la lunga mano della censura di regime. Anita e il suo capo, Sebastiano Satta Ascona, devono evitarlo: hanno troppi segreti da proteggere. Non rimane altro che indagare, ficcando il naso tra spade, parrucche e oggetti di scena. Tra amicizie e dissapori che uniscono e dividono vecchi divi, stelle che, dopo tanti anni lontano dai riflettori, hanno perso la luce. Ogni passo falso può essere un azzardo, ogni meta raggiunta rivelarsi sbagliata. Anita ormai è un'esperta, ma questa volta è più difficile. Forse per colpa di quell'incubo che non le dà pace, un incubo in cui lei indossa l'abito da sposa, ma nero. Perché i giorni passano e portano verso l'adempimento di una promessa, anche se si vuole fare di tutto per impedire l'inevitabile.
Non può passare un anno senza un nuovo romanzo di Alice Basso: lo sanno bene le migliaia di lettori che la seguono dagli esordi. Le sue protagoniste creano dipendenza. Una dipendenza buona, fatta di scrittura intelligente, sana leggerezza e immenso amore per la letteratura. Una dipendenza che tutti vogliono avere.

 

Commento:

Ahi, ahi, ahi. Non avrei mai pensato che mi capitasse di avere parole non del tutto positive su un giallo di Alice Basso. E invece, a quanto pare, può succedere. E non avrei neppure mai immaginato di concludere un libro della Basso con fatica… eppure è successo. Non so bene cosa non mi abbia convinta nel terzo volume della bella serie con Anita Bo e Sebastiano Satta Ascona… ma qualcosa dev'esserci stato. Sarà forse che questo libro non è propriamente un giallo letterario ma affronta una tematica diversa, il cinema, alla quale sono meno affezionata… sarà che varie scelte nella trama mi hanno lasciata perplessa… sarà certamente anche colpa del fatto che per questo libro ho cambiato modalità di lettura, passando dall'Ebook all'audiolibro, letto direttamente dall'autrice, e la cosa paradossalmente me lo ha reso più pesante, enfatizzando quelle ridondanze tipiche del suo stile che talvolta possono suonare esagerate anche nella versione scritta… Fatto sta che, seppur gradevole, questa terza indagine di Anita e Sebastiano mi ha conquistata meno delle precedenti. In ogni caso, comunque, la consiglio. Perché? Perché nulla di quel che avevamo conosciuto nei volumi precedenti ha perso il suo fascino, anzi: Anita, Sebastiano, Clara, Candida, Julian, persino Mariele e Rodolfo sono personaggi vividi, belli, importanti per come sono stati pensati dall'autrice e per il ruolo intrinseco che portano con sé. E poi la Torino degli anni 30… affascinante ed interessante per gli sviluppi storici che l'attraversano e per la vivacità culturale che la contraddistingue. Un piccolo inciampo non mi farà certo disamorare di questi personaggi, anzi, spero di poter tornare presto a gustarmi il prossimo libro e parlar bene di questa serie… di sicuro però non lo leggerò in audiolibro.

 

Opera recensita: "Una stella senza luce" di Alice Basso

Editore: Garzanti, 2022

Genere: giallo storico, seriale

Ambientazione: Torino, 1935

Pagine: 320

Prezzo: 16,90 €

Consigliato: sì

    Voto personale: 7,5.

  

lunedì 26 dicembre 2022

RECENSIONE: TOMMASO "PIOTTA" ZANELLO - IL PRIMO RE(P). ALLE ORIGINI DEL RAP ITALICO

Sinossi:

«... So' stato il primo a fatte dì "MC". Poi è arrivato un secondo Re, un terzo, poi il quarto e così via. Dal Palatino di Romolo fino a San Remo: 25 anni di musica, cinema, radio e tv (fatta ma soprattutto non fatta). Eravamo in dieci, ora dieci milioni. Vi racconto com'è successo che, alla fine, avevamo ragione noi. Alle origini del rap italico, che poi sono anche le mie: rime e storie tanto assurde quanto vere». La storia delle origini del rap italiano raccontata da uno dei suoi grandi protagonisti. Prefazione di Manetti Bros.

 

Commento:

Questa di Tommaso Zanello – in arte Piotta – è l'autobiografia ragionata ed emozionale di una generazione, quella dei ragazzi degli anni '80 e '90, che credevano in un sogno: esprimersi in un modo diverso e più libero rispetto ai soliti canoni musicali. Grazie a quel sogno, coltivato anno dopo anno, crew dopo crew, è nato e si è affermato il rap italiano: ragazzi di diverse provenienze, a varie latitudini hanno messo insieme esperienze differenti in un suono comune, ci hanno creduto e, da outsider, con la sola forza delle emozioni che volevano tirar fuori a modo loro, sono arrivati. Dove siano arrivati è un altro discorso, quel che è accaduto dopo un altro universo… fatto sta che sono ancora qua, e dopo trent'anni non si sono piegati e non solo, sono diventati esempi per altri. Tommaso "Piotta" Zanello ci racconta tutto questo a modo suo, da protagonista: lui sulla scena romana c'era dall'inizio e ci spiega com'è andata, non solo per lui, ma anche per i suoi compagni sognatori, in una sorta di diario emozionale organizzato in cui l'oggi è inframmezzato al passato e i ricordi sono mischiati a qualche rimpianto. Una lettura interessante che apre una finestra su un mondo di cui noi profani sappiamo ancora poco.

 

Opera recensita: "Il primo re(p). Alle origini del rap italico" di Tommaso Piotta Zanello

Editore: Il castello, 2022

Genere: autobiografia

Ambientazione: Roma, Italia

Pagine: 175

Prezzo: 15,00 €

Consigliato: sì

Voto personale: 7,5.

  

domenica 25 dicembre 2022

RECENSIONE: GABRIELLA GENISI - LO SCAMMARO AVVELENATO (LOLITA LOBOSCO 10)

Sinossi:

Gabriella Genisi torna in libreria con una storia avvincente e deliziosa.

25 novembre. Nella città affollata e piena di turisti in attesa del Natale, il bed & breakfast di Carmela, la sorella di Lolita Lobosco, riscuote sempre più successo. Tra gli ospiti, anche uno scrittore romano, Enrico Fasulo, che ha deciso di ritirarsi a Bari per qualche settimana e dedicarsi alla stesura del suo nuovo libro. Carmela, sensibile al suo fascino, cucina per lui e, tra le sue tante specialità, gli prepara uno scammaro squisito secondo la ricetta di nonna Dolò. Il giorno dopo, l'uomo viene trovato morto. L'autopsia non lascia dubbi sulla causa del decesso: si tratta di avvelenamento, probabilmente dovuto al botulino presente nei peperoni con cui è stato condito il piatto. La polizia accusa la donna di omicidio colposo, fatto che mette ulteriormente in crisi il rapporto tra le sorelle e minaccia di pregiudicare la carriera di Lolita. Esclusa dalle indagini, provata dalle tensioni familiari e dal rapporto sempre più burrascoso con Caruso, la tenace commissaria comunque non si arrende e fa quello che le riesce meglio: investiga, decisa a provare una volta per tutte l'innocenza di Carmela. Una storia avvincente e deliziosa, arricchita dalla raccolta di tutte le ricette di casa Lobosco: oltre cento piatti, dalle stuzzicanti preparazioni finora inedite ai grandi classici della tradizione pugliese, come la focaccia, i panzerotti e la parmigiana, rivisitati secondo il gusto di Lolì.

 

Commento:

Manca un mese a Natale e Bari è già in fermento, tra turisti e preparativi per le feste. A casa Lobosco è tradizione fare i panzerotti e Carmela, la sorella del commissario Lolì - chef nonché host di un B&B e catering di successo- chiama di buon mattino per assoldare Lolita a prepararli. D'altronde, ha più di un motivo per volersi imbarcare in una mattinata di lavoro tra impasti, ripieni e fritture, uno dei quali è Enrico Fasulo, noto scrittore romano giunto al B&B per un soggiorno di tre settimane che, complici le grazie della bella proprietaria, è diventato di tre mesi. Ma, per quanto ci si impegni, Carmela può poco contro la sorella che quanto a fascino non è seconda a nessuno, così, dopo che Lolita e Fasulo si sono incontrati casualmente, la donna deve ingegnarsi per riportare a sé lo scrittore ammaliato. E come fare se non cucinandogli qualcosa di speciale? Uno scammaro solo per lui? Ma quando si dice che il diavolo si nasconde nei dettagli… il giorno dopo Fasulo viene ritrovato morto proprio nel B&B di Carmela, avvelenato proprio dallo scammaro che lei gli ha preparato. Come scagionarla ora? E come la prenderà Lolita? "Lo scammaro avvelenato" è un romanzo breve, il decimo della serie con Lolita Lobosco, che nasconde però una ghiotta particolarità: oltre al racconto, questo libro contiene la raccolta completa di tutte le ricette di Lolì, sia quelle già contenute negli altri volumi, sia alcune inedite. Una chicca irrinunciabile per i fan della serie. Il racconto in sé è piacevolissimo e, se pur breve, ci porta per un attimo nel mondo di Lolita, delle sue pene d'amore e delle sue beghe familiari che non smettono di appassionarci. Consigliato? Certo che sì, ma come sempre, consiglio di leggere i volumi in  ordine di uscita.

 

Opera recensita: "Lo scammaro avvelenato" di Gabriella Genisi

Editore: Sonzogno, 2022

Genere: giallo, seriale

Ambientazione: Bari

Pagine: 192

Prezzo: 15,00 €

Consigliato: sì

Voto personale: 8.

  

venerdì 23 dicembre 2022

RECENSIONE: RICCARDO GAZZANIGA - IN FORMA DI ESSERE UMANO

Sinossi:

Argentina, 1960. Sono passati quindici anni dalla caduta del nazismo e Adolf Eichmann, ex tenente delle SS scampato al processo di Norimberga, si è rifatto una vita sotto falso nome. Niente in lui conserva i segni dell’ufficiale del Reich che ha contribuito a rendere possibile la soluzione finale. Adesso si chiama Ricardo Klement e vive in un sobborgo di Buenos Aires insieme alla moglie Vera e ai figli. Abita in una casupola senza acqua corrente né elettricità e lavora in una fabbrica della Mercedes.Ancora non sa, Eichmann, che i suoi giorni sono contati e incombe su di lui il momento in cui dovrà affrontare il passato. L’agente del Mossad Zvi Aharoni è sulle sue tracce, pronto a tutto pur di consegnarlo alla giustizia israeliana.Quella che ci viene raccontata in queste pagine dalla viva voce dei suoi due protagonisti, di cui Riccardo Gazzaniga ha magistralmente interpretato pensieri, paure e turbamenti, è una delle vicende di spionaggio più incredibili del Ventesimo secolo: una storia potente e appassionante, che scandaglia gli abissi insondabili dell’animo umano. In una narrazione che ha il ritmo della spy story e la profondità dei romanzi di realtà, Gazzaniga si spinge all’origine del Male, componendo i ritratti sconvolgenti di due esistenze che hanno segnato in modo indelebile il Novecento.

 

Commento:

Questo di Riccardo Gazzaniga non è un vero e proprio romanzo, ma non è neppure una biografia. Unisce perfettamente, invece, il meglio di entrambe le forme letterarie innestando elementi di fantasia per colmare i buchi della realtà e delle testimonianze. Tutto questo per raccontare la storia di due uomini, un cacciatore diventato preda e un sopravvissuto divenuto inseguitore. I due uomini sono Eichmann e l'uomo chiamato a scovarlo perché sia sottoposto ad un processo in Israele. Il resto è storia o Storia, e poi la differenza sta nel modo di raccontarla. A voi, scoprire questo. Poi c'è da dire che "In forma di essere umano" non è un libro facile, porta con sé una difficoltà intrinseca dovuta a tanti fattori, però è un libro che merita, anche se (o proprio perché) è impegnativo.

 

Opera recensita: "In forma di essere umano" di Riccardo Gazzaniga

Editore: Rizzoli, 2022

Genere: spy thriller storico, non fiction,

Ambientazione: Argentina, Germania, Israele

Pagine: 516

Prezzo: 17,00 €

Consigliato: sì

Voto personale: 8,5.

  

lunedì 19 dicembre 2022

LIBRI DA REGALARE (O REGALARSI A NATALE) 2022: I CONSIGLI DEL SIMPOSIO

Siete in ritardo con i regali di Natale? Non avete idee su cosa regalare a quell'amica che ha gusti difficili ma ama tanto i libri? Avevate pensato che, in mancanza d'altro, un libro è sempre una buona idea e va bene per tutti, ma ora che siete entrati in libreria non sapete a che santo votarvi per scegliere? Ok, no panic!

Eccomi qua, anche quest'anno, in tenuta da fatina aiutante di Babbo Natale, a consigliarvi un po' di libri da regalare o regalarvi a Natale.

Come al solito ce n'è per (quasi) tutti i gusti! Ma sbrighiamoci, che non avete tempo!

 

Partiamo dalle letture impegnate, di narrativa, sì, ma di quella buona.

1.    Djaili Amadou Amal – Cuore del Sahel, 320 pagine, voto 8,5: "Cuore del Sahel" è un romanzo intenso che racconta uno spaccato della condizione femminile in Camerun, nella regione del Sahel, a Nord del Paese. Se nel romanzo precedente, "Le impazienti", l'autrice ci raccontava la piaga dei matrimoni combinati, qui affronta il tema della differenza di classe, religione, etnia per le giovani donne che dai poverissimi villaggi di montagna vanno a lavorare in città come domestiche presso le concessioni dei ricchi. La storia di Faidé, giovane donna intelligente, sveglia ma inesperta, è un esempio di coraggio che fa fronte alle ingiustizie senza piegarsi.

 

2.    Eshkol Nevo – Le vie dell'Eden, 256 pagine, voto 8,5: in quest'ultima, intensa opera dell'autore israeliano troviamo tre storie, tre mondi, tre vite che s'intrecciano con altre vite. Tre scelte difficilissime e private raccontate in altrettanti romanzi brevi (o racconti lunghi) che in comune hanno molto. E noi lettori ci ritroviamo a leggerli, questi racconti privati, con la sensazione di curiosità mista a senso di colpa di chi sa di star infrangendo un tabù, di star facendo qualcosa di proibito o sconveniente… "Le vie dell'Eden" è un libro bellissimo che, oltre ad essere piacevole da leggere, può suscitare tante riflessioni se si è predisposti a cogliere le suggestioni che l'autore ci lancia tra le righe.

 

3.    Delphine De Vigan – Tutto per i bambini, 296 pagine, voto 9: "Tutto per i bambini" non è un thriller, ma è scritto come se lo fosse. È un romanzo durissimo, disturbante, potente, che ci mette di fronte alle nostre mancanze, nostre inquanto membri e parte di una società che fomenta ed incoraggia certe pratiche. Per pratiche, nel caso specifico, intendo l'uso – anzi, lo sfruttamento – dei bambini per la realizzazione di contenuti social, perpetrato proprio dalle loro famiglie. La vicenda magistralmente raccontata da Delphine De Vigan in questo romanzo fa riflettere anche noi su quelle che sono diventate le nostre abitudini e sul nostro rapporto con i social… perciò, per quanto nauseante, questo libro va letto, assolutamente, a tutte le età, che si abbiano o non si abbiano figli.

 

4.    Laetitia Colombani – L'aquilone, 256 pagine, voto 8,5: Sapere di non essere soli. È questa la chiave che, molto spesso, accende il motore della nostra forza, che ci fa magicamente trovare il coraggio, il combustibile necessario a combattere le nostre battaglie. È questa la chiave magica che tre donne, molto diverse tra loro, scoprono insieme, quella che le porterà, insieme, a vincerle, le loro personali battaglie. È su una spiaggia indiana, nei pressi di una baraccopoli, che comincia la storia comune di Léna, Preety e Holy, una storia che passa per un garage immerso nella miseria, per svariate tazze di thè e… chissà che non porti ad una scuola. Una storia forte, intensa, che Laetitia Colombani, come al solito, racconta con penna delicatissima ed estremamente sensibile. Una storia da leggere, per non dimenticare mai le sofferenze altrui, quelle mascherate da un'apparente vacanza turistica, quelle nascoste dietro la spavalderia e quelle manifeste sul volto di una bambina ammutolita dal dolore e dall'emarginazione.

 

5.    Maria Pia Romano – Le amiche imperfette, 224 pagine, voto 10: Quella custodita nelle pagine di questo libro è una storia normale, raccontata in un modo speciale. Ambientata nella mia Lecce, è la storia di due donne, due amiche imperfette che si ritrovano dopo tanti anni, diversissime eppure unite da un interesse e forse da qualcosa in più. Angelica, ricca e annoiata quarantenne della Lecce bene, moglie di uno stimatissimo cardiologo figlio di Senatore, si lascia irretire dall'illusione di possedere un talento presunto per la scrittura ed allettare dalla vista del suo nome sulla copertina di un libro. Elisa, giornalista apprezzata e sottopagata, divisa tra un lavoro precario, i genitori anziani da accudire e uno stipendio che tarda sempre ad arrivare, il fuoco della scrittura ce l'ha dentro, avrebbe anche molto da dire, ma non ha alcuna voglia di pubblicare. Con una prosa fluida, cangiante, magmatica e una scrittura lussureggiante e fortemente evocativa, Maria Pia Romano ci conduce tra le luci fatue e le ombre sinuose di una città ( e di una cultura) che sotto ai vezzi e ai belletti nasconde una realtà di contraddizioni stridenti e grigie.

 

6.    Fabio Stassi – Mastro Geppetto, 220 pagine, voto 9: Siamo tutti abituati a leggere/guardare le avventure di Pinocchio dal punto di vista di quel birbone d'un burattino, ma se per una volta provassimo a metterci da quello del suo babbo? Fabio Stassi l'ha fatto, peraltro con un'opera egregia, immaginando una vita prima di Pinocchio ed un contesto sociale intorno a quel falegname così mite e paziente. Un contesto sociale sorprendente e sorprendentemente realistico, un paesino arroccato sul fango, in cui tutti si conoscono e – come accade solo raramente, per le grandi occasioni, laddove normalmente forse si scannerebbero – si coalizzano contro il singolo, il tocco, l'emarginato. Provoca una grande tristezza immaginare Geppetto come ce lo rappresenta Stassi, perché questa rappresentazione tocca corde profonde ed intime in ciascuno di noi, sia egli giovane o anziano, solo o circondato da un gruppo di amici. Fa tenerezza quest'uomo poverissimo, ormai acciaccato dagli anni, che conserva ancora l'innocenza e la voglia di sognare di un bambino. Gli si vorrebbe quasi tendere la mano, incontrandolo per la via, e dirgli "Vada, buon uomo, e non dia retta a nessuno, che il mondo è crudele con chi si mostra debole". Lettura caldamente consigliata… a tutti.

 

7.    Celeste NG – I nostri cuori perduti, 348 pagine, voto 8,5: ed eccovi una distopia! Siamo in America, in un futuro non troppo lontano dal nostro presente. È al governo un regime totalitario che controlla tutto e tutti e si serve della delazione come arma per seminare l'odio e la diffidenza, mascherandola per patriottismo. Il nemico da combattere coalizzati che il regime ha scelto sono le persone di etnia asiatica, in particolare cinese: la Cina è, a detta del Governo, la causa della crisi che quindici anni prima aveva messo in ginocchio il Paese; sentimenti di odio, intolleranza e paura per tutto ciò che è cinese vengono costantemente instillati nella popolazione con tutti i mezzi che conosciamo per averli visti all'opera in altri regimi di questo tipo, ma non solo: vengono messi in atto anche provvedimenti concreti come la ricollocazione, ossia l'allontanamento dalle loro famiglie dei bambini cinesi o figli di dissidenti che vengono poi affidati a famiglie selezionate e compiacenti. In questo ambiente vive Bird, un ragazzino di dodici anni cui invece è capitata una cosa diversa: è stata sua madre, una poetessa di origine cinese, a scomparire. Dove sia andata, perché e quando tornerà, Bird non lo sa, però spera… spera di vederla ogni volta che un verso delle sue poesie viene scritto in una manifestazione pubblica, spera di incontrarla per strada, spera di ritrovarla negli occhi di una passante. Un bel giorno, poi, Bird riceve un suo messaggio… e da quel momento la voglia di ritrovarla supera tutto, le raccomandazioni del padre, la paura, le avversità. "I nostri cuori perduti" è la storia del coraggio di un bambino e di sua madre che, con atti piccoli ma eroici, provano ad opporsi all'annientamento e lanciano un messaggio potentissimo. Davvero un bel romanzo, una distopia che ci invita a non ignorare mai i segnali che ci manda la realtà, il nostro presente, il nostro mondo.

 

Tra i romanzi di ambientazione storica, invece, troviamo:

8.    Annabel Abbs – La cucina inglese di Miss Eliza, 376 pagine, voto 8,5: un romanzo di ambientazione storica basato su fatti realmente accaduti ad una donna realmente esistita, la poetessa Eliza Acton che, nell'Inghilterra della prima metà dell'Ottocento, scrisse uno dei più noti, apprezzati ed intramontabili libri di ricette. Scritto con la consueta bravura di Annabel Abbs nel ricreare perfettamente le atmosfere in cui sono ambientati i suoi romanzi, "La cucina inglese di Miss Eliza" è un libro che parla di coraggio e perseveranza, di adattamento e forza di volontà.

 

9.    Lisa See – Le madri di vento e di sale, 408 pagine, voto 9: è un romanzo storico affascinante che ci porta a conoscere una realtà poco nota ed estremamente interessante, quella delle Haenyeo, le donne coreane dell'isola di Jeju che per generazioni hanno retto l'economia della loro società matrifocale attraverso il loro lavoro in mare. Definirle "pescatrici" è riduttivo: queste donne hanno un rapporto intimo e personalissimo con il mare e le creature che lo abitano. Il mare è la loro casa e permette loro di sostentarsi e mantenere le loro famiglie: qui sono gli uomini a prendersi cura dei figli, in una sorta di inversione di ruoli rispetto alla società cui noi siamo abituati. Se a questa particolare realtà uniamo le storie che, con grande maestria e sensibilità, Lisa See imbastisce per noi, scopriremo un romanzo che è una piccola perla.

 

10. Roxanne Veletzos – Quando il mondo era nostro, 360 pagine, voto 8,5: Si può racchiudere efficacemente mezzo secolo di storia europea e mondiale nelle pagine di un romanzo? Sì, si può, se si parla d'amore. L'amore è, infatti, il cuore pulsante, il fulcro, il motore di queste pagine, sepolto sotto una guerra terribile, un'occupazione, una valanga di pregiudizi, la ghettizzazione, il razzismo, i chilometri e chilometri di distanza, i decenni e le traversie della vita. Può un sentimento positivo sopravvivere ragionevolmente a tutto questo? Sì, può, se è sincero, travolgente e puro come quello che travolge Eva ed Aleandro, due giovani così diversi con due cuori così affini. È quasi un privilegio leggere la loro storia, esserne testimoni muti e impotenti mentre tutto congiura contro di loro. È un miracolo ritrovarli ancora, molte pagine dopo, cambiati, provati, quasi annientati, eppure ancora vivi. Sullo sfondo – ma poi neanche tanto – le vicende storiche e geopolitiche di mezzo mondo che contribuiscono ad osteggiarlo, questo amore travagliato.

 

11. Nadia Terranova – Trema la notte, 176 pagine, voto 8,5: Nadia Terranova ha un talento innegabile: riesce a descrivere in modo immediato, semplice, intuitivo storie difficili da raccontare e meno ancora da digerire. In questo romanzo storico racconta un cataclisma, il terremoto che rase al suolo Messina, Reggio Calabria e i rispettivi territori vicini, dal punto di vista di un bambino e una giovane donna, due persone emblematiche perché potenzialmente fragili, indifese senza la barriera protettiva della famiglia. Nicola e Barbara non si conoscono, ma per un caso o per destino le loro vite si sfiorano per non dimenticarsi più. "Trema la notte" è un romanzo bellissimo perché le storie che racconta arrivano al cuore. Con le sue parole, Nadia Terranova ci trasporta lì, nella notte della tragedia e nei giorni successivi, tra pericoli e voglia di restare comunque al mondo, ad ogni costo. Un momento tragico della storia italiana raccontato con tatto, sensibilità, ma anche coraggio.

 

12. Bonnie Garmus – Lezioni di chimica, 464 pagine, voto 10: questo non è solo un libro interessante, è anche scritto benissimo, ha una protagonista che buca le pagine e che sarà davvero difficile dimenticare. E poi fa ridere, ma fa anche piangere molto, e fa riflettere sull'ingiustizia sociale, sull'assurdità delle discriminazioni, sull'avidità, la cattiveria, la pochezza di troppe persone. Elizabeth Zott è una donna forte, intelligentissima, bella dentro e fuori, a tratti forse un po' ingenua, ma con una logica schiacciante ed una tempra in grado di zittire il più laido degli uomini e la più malpensante delle donne. È uno scienziato, un chimico di prim'ordine ed avrebbe anche potuto avere un gran successo, se non fosse stata donna – e per di più una bellissima donna – negli anni 50' e 60'. La sua vita, ve l'assicuro, sarà per voi una continua scoperta. Lezioni di chimica è un piccolo gioiello letterario originale sia nella trama che nello stile.

 

13. Francesca Palumbo – Hai avuto la mia vita, 188 pagine, voto 8,5: "L'amor che move il sole e l'altre stelle"… mai citazione si rivelò più appropriata per individuare il fulcro di questo romanzo. In questo suo ultimo lavoro Francesca Palumbo racconta, infatti, la storia di Sylvia Ageloff, donna poco conosciuta ma – suo malgrado – importantissima in una vicenda oscura che contribuì a cambiare il quadro politico mondiale negli anni '40. Cosa portò questa giovane ebrea americana, psicologa infantile nonché militante nel Partito Comunista, segretaria e traduttrice di Lev Trotskj, ad essere accusata di concorso nell'omicidio di quello che considerava il  suo maestro, il suo faro, il suo padre spirituale? L'amore. Con lo stile vibrante che le è proprio, con questa sua prosa efficace, incisiva e puntuale, in "Hai avuto la mia vita", Francesca Palumbo dà voce a Sylvia Ageloff, in un intenso memoir fatto di pensieri quotidiani ed intimi, emozioni, incertezze, piccole e grandi felicità. Ma l'esercizio della memoria non fa sconti, può essere impegnativo e doloroso, perciò troviamo, in queste pagine, anche l'impeto di un cuore ingannato, abusato e ferito, se possibile ancor più ardente di quello amoroso. Conoscere l'ardore e i tormenti di questa donna e farlo in un'esperienza di lettura così immersiva è, per noi lettori, un regalo. È l'ennesimo, agognato incontro con la bellezza che ognuno di noi in cuor suo si aspetta ogni volta che apre un libro.

 

14.  Ruta Sepetys – Il cielo non ha catene, 304 pagine, voto 9: un romanzo straziante e bellissimo che racconta con agghiacciante potenza la storia della dittatura che attanagliò la Romania fino al 1989. Un romanzo che tutti i giovani occidentali della mia generazione dovrebbero leggere, perché parla di cose accadute vicino a noi e di cui sappiamo troppo poco o proprio nulla. Un racconto affidato ad un adolescente, superficiale e arrogante come tanti adolescenti, costretto a fare i conti con una realtà durissima. È un romanzo crudo, esattamente come dev'essere: frasi brevi ed affilate, ironia che a tratti sfocia nel sarcasmo, occhi strani, penna felice e un destino già scritto. Un libro da leggere per scuotere le coscienze, per risvegliarle dal torpore dell'abbrutimento. Un libro doloroso e coinvolgente che ci riporta a fatti recenti accaduti non lontano da noi, che hanno contribuito a scrivere la Storia.

 

15.  Lauren Groff – Matrix, 272 pagine, voto 9: che parla di donne alle donne, che le spinge ad osservarsi, a riconoscersi, a valorizzarsi, a riappropriarsi del proprio potere intrinseco per diventare le leaders di se stesse… e lo fa senza dirlo apertamente, ma solo raccontando una storia. Una storia ambientata molti secoli fa, quella di una ragazza troppo grande, troppo colta, troppo sola, troppo ribelle, troppo ardente, che per tutte queste sue caratteristiche e per esser nata da un'unione infelice, dev'essere scacciata. Ma Marie non si piega: tra spezzarsi ed innalzarsi più forte di prima, sceglie scientemente la seconda strada ed arriva dove nessuno avrebbe mai osato pensare di giungere, a risultati che, viste le condizioni di partenza, nessuno avrebbe mai anche solo immaginato, specie se a raggiungerli è una donna. Gigantesca, temibile, ma pur sempre una donna. Un romanzo che non ha nulla di romantico eppure parla d'amore, quello spirituale di Marie per le sue "figlie" e quello fisico, che passa dai corpi, custodi di un'energia segreta ma difficile da ignorare, per quanto si cerchi di sopirla. Un romanzo dal respiro gotico in cui una prosa precisa e dirompente unita alla ricerca storica è in grado di far emergere dall'oscurità una sfolgorante radiosità.

 

Vorrei segnalarvi, poi, alcuni bellissimi romanzi da riscoprire, scritti decenni fa, ma di recente tradotti e pubblicati in italiano:

16.  Inès Cagnati – Genie la matta, 184 pagine, voto 9: Pubblicato nel 1976 in Francia e proposto per la prima volta nel 2022 da Adelphi per la traduzione di Ena Marchi, Génie la matta di Inès Cagnati è un romanzo meraviglioso, un piccolo gioiello letterario che ci porta indietro in un'epoca non lontana dalla nostra e in una società rurale, chiusa ed ipocrita nella quale non ci sarà difficile ritrovare esempi conosciuti. La scrittura, poi, merita una menzione a parte: asciutta, essenziale eppure a tratti poetica e straziante, è parte stessa della storia. La voce di Marie, una figlia che narra la storia triste di una madre sola, che racconta con la stessa placida forza solitudini e sogni non può lasciare indifferenti. Lettura davvero valida, consigliata a tutti.

 

17. Margaret Kennedy – La ninfa costante, 358 pagine, voto 9: Pubblicato per la prima volta nel 1924, La ninfa costante è un romanzo difficile da etichettare: è insieme saga familiare, romanzo di formazione, romanzo di ambientazione storica e molto, molto di più. È una lettura complessa, perché complesse sono le dinamiche che l'autrice scandaglia con profondo coinvolgimento e grande cura. L'amore, l'adolescenza, la morte, il contesto familiare difficile, la difficoltà di adattamento ad una società completamente diversa da quella a cui si è abituati… e non ultime la gelosia e la passione. Sono questi i temi che percorrono tutto il libro e i sentimenti forti che lo animano e scuotono i personaggi. Non c'è salvezza qui, non c'è speranza di lieto fine: c'è solo da osservare, cercare di comprendere, abbeverarsi dell'energia di personaggi fortissimi, tenaci, anticonformisti. Una lettura molto intensa che, fino all'ultima pagina, non si sa dove ci porterà, ma che incuriosisce il lettore, lo sorprende, lo strega. Un libro interessantissimo per contestualizzazione, tematiche affrontate, caratterizzazione dei personaggi, originalità.

 

18.   Robert Cedric Sherriff – Due settimane in settembre, 352 pagine, voto 8,5: questo classico da poco tradotto in italiano racconta l'accuratissima pianificazione ed il relativo svolgimento della vacanza annuale della famiglia Stevens, un'ordinaria famiglia inglese della prima metà del Novecento. Quella degli Stevens è una vacanza sempre uguale a se stessa, nella stessa località, nella medesima pensione, con un ruolino di marcia pianificato al millimetro perché tutto risulti sempre il più possibile uguale a se stesso. Noioso? No, vi assicuro di no. "Due settimane in settembre", con quel velo di malinconia che porta con sé, è un ottimo libro per chi voglia rilassarsi e godersi un bel pomeriggio – o due – di dolce far niente… vi assicuro che vi metterà proprio nel mood giusto. Consigliatissimo.

 

Passiamo ora a letture più leggere. Se vi piacciono con un bel romanzo rosa, vi propongo due titoli:

19.  Julie Caplin – Amore, neve e cioccolato, 384 pagine, voto 8,5: è la storia di Nina, una tecnologa alimentare inglese con la passione per il cioccolato. Un romanzo rosa leggero che parla di cibo, di vacanze, di neve… di sentimenti che sbocciano, di donne intraprendenti ed esuberanti che affrontano una crisi e decidono di rimettersi in gioco.

 

20. Priscilla Lovestone – Un'adorabile ragazza grassa, 293 pagine, voto 8,5: questa commedia rosa assai romantica ed anche un po' erotica racconta in modo realistico le sensazioni, esperienze, pregiudizi e umiliazioni che chiunque non si senta a proprio agio con se stessa ha provato – come minimo – una volta nella vita. E fa di più: non solo ce ne parla senza riserve, in modo realistico e schietto, ma ci offre anche due validi esempi di due diversi atteggiamenti rispetto a quello che viene percepito come un problema, un disagio appunto. Certo, questo è un libro quindi molto è giustamente estremizzato – storia d'amore compresa – ma il messaggio arriva forte e chiaro: ama te stessa, fai pace col tuo corpo, ascoltalo, assecondalo, valorizzalo e le opportunità non tarderanno ad arrivare… e se proprio non dovessero arrivare, beh, starai comunque meglio di prima! È tutta questione di atteggiamento nella vita, sta a noi scegliere quello giusto. E d'altronde, sono tante le disavventure e le situazioni che non possiamo cambiare, cerchiamo almeno di vivere ciò che ci accade con lo spirito giusto!

 

E veniamo ora al mio spazio preferito, quello del brrrrivido! Se, come me, amate gialli, thriller, noir e chi più ne ha più ne metta, vi segnalo:

21. Alessia Sorgato – Ulissa lo sa, 272 pagine, voto 8,5: un delizioso giallo giudiziario ambientato in una Milano rallentata e resa surreale dal Lockdown, in cui Asia, avvocato penalista, cerca di venire a capo di un caso spinoso: Mamadou, il ragazzo simpatico che le vende le mascherine blu nel tragitto tra casa e tribunale, è accusato di omicidio e l'ha appena nominata difensore d'ufficio. Asia riceverà l'insperato ma provvidenziale aiuto di un trio di investigatrici molto speciali. Il giallo è ambientato proprio tra Natale e Capodanno, quindi Doppiamente consigliato!

 

22.  Graham Moore – Il verdetto, 336 pagine, voto 8,5: un legal thriller bellissimo che tiene avvinto il lettore con sempre nuove, piccole rivelazioni in un puzzle in continua evoluzione. A prima vista sembra essere un romanzo a tema razziale – e l'autore non fa assolutamente nulla per dissuaderci da quest'impressione – ed in parte lo è, ma la verità è che Il verdetto parla di molto altro. Pone, soprattutto, molte questioni giuridiche ed induce a riflessioni morali tutt'altro che scontate: ci porta, infatti, ad interrogarci sul concetto di verità e su dove trovarla, giacché il massimo che possiamo sperare di trovare nei tribunali è la giustizia che è cosa diversa dalla verità. Una lettura sicuramente impegnativa, ma altrettanto appassionante, garantito!

 

23.  Laura Dave – L'ultima cosa che mi ha detto, 320 pagine, voto 8,5: è un thriller sorprendente. Ci sono tanti thriller che parlano dell'illusione di conoscere chi abbiamo accanto che molto spesso si rivela fallace e pericolosa, ma in pochi riescono a sorprendere il lettore al punto che, dacché credeva di avere per le mani un libro banale, semplice, normale, "nulla di che", si ritrova a scorrere le pagine in preda all'adrenalina. Questo è ciò che si prova leggendo "L'ultima cosa che mi ha detto", la storia di due donne diversissime, che si conoscono appena, ma dovranno imparare a fidarsi l'una dell'altra per affrontare un'inattesa, pericolosa rivelazione.

 

24. Francesco Musolino – Mare mosso, 179 pagine, voto 9: Mare mosso è un noir mediterraneo che cattura per l'ambientazione suggestiva e descritta benissimo, per l'ottima caratterizzazione dei personaggi, per l'empatia che sempre si crea spontaneamente nel leggere di uomini comuni in situazioni critiche, per una trama appassionante che coinvolge e della quale si vorrebbe subito un seguito. Achille, Carmine e gli altri uomini di mare impegnati in un salvataggio disperato nel mar di Sardegna, la notte di Natale dell'81, diventeranno presto compagni di viaggio che non vorrete lasciare. Un noir mediterraneo avvincente, sì, ma anche molto di più: una storia di coraggio, amicizia ed anche meschinità ed interesse come nella vita comune purtroppo ce ne sono e ce ne sono state tante.

 

Anche alcune delle mie serie gialle/noir preferite hanno visto aggiungersi di recente un nuovo volume:

Piera Carlomagno: serie di Viola Guarino. L'anatomopatologa un po' strega, che viaggia in moto e sembra creare un rapporto particolare con le vittime tanto che le scene del crimine paiono comporsi nella sua mente, è la protagonista di una bellissima serie noir ambientata in Lucania. I romanzi al momento sono tre: "Una favolosa estate di morte", "Nero lucano" e "Il taglio freddo della luna".

 

Gabriella Genisi: serie di Lolita Lobosco. La serie di gialli soft con protagonista la commissaria barese è giunta al suo decimo volume, che per l'occasione racchiude un racconto lungo e l'intera raccolta delle "ricette di Lolì", alcune inedite ed altre già contenute nell'appendice dei precedenti romanzi. Un buon modo per conoscere questa donna così energica, sanguigna e appassionata: sono certa che non correrete a leggere anche i libri precedenti!

 

Francesco Abate: serie di Clara Simon. Ci spostiamo in Sardegna, nel primo Novecento, per conoscere Clara Simon, la prima giornalista donna dell'Unione sarda. La tenace ragazza italo-cinese ama vederci chiaro, sia negli accadimenti della sua città, sia nella storia di suo padre, ancora disperso. Una protagonista coinvolgente ed una serie di ampio respiro, per ora composta da due libri, "I delitti della salina" e "Il complotto dei Calafati".

 

Chiara Montani: serie con Piero e Lavinia. Un'appassionante serie di thriller storici ambientata nel Quattrocento ed avente come temi principali l'arte, la condizione delle donne in quell'epoca, gli intrighi e i giochi di potere nell'Italia rinascimentale. Protagonisti sono Lavinia, giovane dama con la passione proibita per la pittura, e Messer Piero della Francesca, il celebre artista che qui assume anche le calzantissime vesti di investigatore. Per ora la serie si compone di due volumi, Il mistero della pittrice ribelle e La ritrattista.

 

E con questo si conclude la nostra carrellata di consigli di lettura per queste feste ed oltre. Di ogni libro citato potrete leggere la recensione completa sul blog. Ed ora non mi resta che augurarvi... buone letture e buon Natale!

 

RECENSIONE: DJAILI AMADOU AMAL - CUORE DEL SAHEL

Sinossi:

Faydé ha preso la sua decisione. Andrà a Maroua, a servizio nella casa di qualche fulani benestante, come hanno fatto le sue amiche, che tornano al villaggio per le festività ben vestite e cariche di doni per le proprie famiglie. Per sua madre, Kondem, la sola idea è insopportabile. Lei sa bene che vita fanno le domestiche in città, e non vuole che sua figlia sperimenti sulla propria pelle la stessa sofferenza e la stessa umiliazione che l’hanno fatta tornare in montagna giurando: mai più. Ma Faydé la riporta alla realtà: che futuro ci può essere dove la terra è arsa, i raccolti sempre più scarsi, la sicurezza minata dall’incalzare dei miliziani di Boko Haram? Il marito di Kondem, Douala, è sparito, nessuno sa dove sia, se rapito, arruolato, oppure morto, e Kondem ha dei figli da sfamare. Col cuore pesante, non può che lasciarla andare. Faydé è sveglia e impara presto, soprattutto la legge antica che governa le relazioni sociali fra i padroni e la servitù: «una domestica resta una domestica, anche se fa un buon lavoro e viene apprezzata. Non farà mai parte della famiglia», le rammenta l’amica Bintou. Con coraggio e intelligenza pian piano trova il suo posto e impara a difendersi dagli occhi che la scrutano e dalle mani che la cercano come una potenziale preda. Il vero pericolo si annida però dentro di lei, in una passione tanto travolgente quanto impossibile che vince la sua anima ancora pura. E lì, a Maroua, persino l’amore più sincero parla la lingua dell’esclusione e del determinismo sociale. Con la scrittura limpida che l’ha rivelata al grande pubblico con Le impazienti, Djaïli Amadou Amal ci consegna un altro potente ritratto femminile e ci conduce per mano in un viaggio al termine di una notte lunghissima e impenetrabile. Ma, nonostante tutto, all’orizzonte scorgiamo una luce di speranza, di fiducia nella forza inesauribile che ciascuna donna sa trovare dentro di sé. E che può cambiare le cose, persino nel cuore spietato del Sahel.

 

Commento:

"Cuore del Sahel" è un romanzo intenso che racconta uno spaccato della condizione femminile in Camerun, nella regione del Sahel, a Nord del Paese. Se nel romanzo precedente, "Le impazienti", l'autrice ci raccontava la piaga dei matrimoni combinati, qui affronta il tema della differenza di classe, religione, etnia per le giovani donne che dai poverissimi villaggi di montagna vanno a lavorare in città come domestiche presso le concessioni dei ricchi. Qui il classismo e le differenze etniche sono più radicate che mai, specialmente se si è donne, sole e povere. Le domestiche sono tanto indispensabili quanto invisibili e se vogliono conservare il lavoro devono rispettare una serie di regole non scritte ma ferree, che per lo più riguardano i rapporti tra padroni e servi e tra uomini e donne. Mai considerarsi al livello dei padroni, mai considerarsi loro amici, mai innamorarsi di loro. La storia di Faidé, giovane donna intelligente, sveglia ma inesperta, è un esempio di coraggio che fa fronte alle ingiustizie senza piegarsi. Ho amato "Le impazienti", ma anche questo è un ottimo romanzo, un tassello importante nell'opera di divulgazione che l'autrice sta compiendo sulla condizione femminile in Camerun. Consigliato.

 

Opera recensita: "Cuore del Sahel" di Djaili Amadou Amal

Editore: Solferino, 2022

Traduzione: Giovanni Zucca

Genere: narrativa straniera

Ambientazione: Camerun

Pagine: 320

Prezzo: 19,00 €

Consigliato: sì

Voto personale: 8,5.

  

mercoledì 14 dicembre 2022

RECENSIONE: ROBERT CEDRIC SHERRIFF - DUE SETTIMANE IN SETTEMBRE

Sinossi:

Un romanzo dal fascino intramontabile scoperto grazie a Kazuo Ishiguro. Un libro straordinario che celebra i piccoli piaceri della vita ordinaria. West Sussex: i componenti della famiglia Stevens assaporano ogni momento della vacanza balneare, consapevoli che le cose potrebbero non essere le stesse, il prossimo anno.

Ecco a voi la famiglia Stevens mentre si prepara a intraprendere la consueta vacanza annuale sulla costa dell’Inghilterra. Il signore e la signora Stevens si sono recati per la prima volta a Bognor Regis in luna di miele e da allora la tradizione è continuata. Rimangono nella stessa pensione e seguono lo stesso programma accuratamente affinato, oggi accompagnati dai tre figli: la ventenne Mary, il diciassettenne Dick e il fratellino Ernie. Vistamare, la pensione dove soggiornano ogni anno, è sempre più dimessa, ma che felicità prenotare una cabina in spiaggia un po’ più grande del solito, con veranda, e riscoprire dei luoghi tanto cari! Il signor Stevens fa la sua escursione riflettendo sulla propria vita, le preoccupazioni e le delusioni, e torna riposato; la signora Stevens fa tesoro di un’ora trascorsa seduta da sola con il suo bicchiere di porto; Mary assaggia il romanticismo per la prima volta; Dick evade dal malessere in cui è sprofondato entrando nel mondo del lavoro.

 

 

Commento:

Può essere assolutamente godibile e delizioso un romanzo in cui non succede praticamente niente? Sì, può, perché è ben scritto, con una prosa così naturale e piacevole da rendere coinvolgente anche una tranquilla, super pianificata, a tratti monotona vacanza di due settimane sulla costa inglese! Protagonista di queste pagine è una famiglia piccolo-borghese dell'Inghilterra del primo Novecento, gli Stevens, composta da un signor Stevens – impiegato di una non ben precisata azienda – una signora Stevens che si occupa della casa, due figli adolescenti – Dick e Mary che hanno già un lavoro – e uno più piccolo, Ernie. Questa ordinaria famiglia inglese ogni anno si gode le sue meritate due settimane di vacanza in settembre, lontano dalla folla dei mesi estivi, vicino all'autunno, perché il ritorno sia più lieve. Vacanza che si svolge sempre nella stessa località, facendo le stesse cose ed alloggiando sempre nella stessa pensione, da anni. Se, presi dalla frenesia e dalla voglia di novità, doveste trovare noiosa una simile esperienza, beh, vi stupirà sapere che per gli Stevens è esattamente il contrario: ogni cosa è pianificata al millimetro, con congruo anticipo, onde scongiurare ogni contrattempo, imprevisto, cambiamento, quasi che la benché minima variazione possa gettare un'ombra infausta sulla vacanza e mandare in fumo l'intera esperienza. Beh, se tutto questo vi sembra terribilmente noioso, sappiate che non è affatto così, ed anzi, questa descrizione puntuale e minuziosa sottende ad un'analisi psicologica non indifferente. "Due settimane in settembre", con quel velo di malinconia che porta con sé, è un ottimo libro per chi voglia rilassarsi e godersi un bel pomeriggio – o due – di dolce far niente… vi assicuro che vi metterà proprio nel mood giusto. Consigliatissimo.

 

Opera recensita: "Due settimane in settembre" di Robert Cedric Sherriff

Editore: Fazi, 2022, prima ed. originale 1931

Traduzione: Silvia Castoldi

Genere: letteratura inglese, classico

Ambientazione: Inghilterra

Pagine: 352

Prezzo: 18,50 €

Consigliato: sì

Voto personale: 8,5.