Sinossi:
Sperduto nelle Ande, Nuñez
viene accolto da una comunità i cui membri sono tutti ciechi. Confuso dalla
vita laboriosa e dai sensi finissimi dei suoi ospiti, dovrà destreggiarsi fra
il proprio senso di superiorità e la loro remota saggezza: anche perché i ciechi
si sono prefissi di guarirlo a tutti i costi dalla sua inspiegabile, perversa
ossessione per la vista.
Commento:
Nel paese dei ciechi è un
raccontino di appena sessanta pagine su cui si potrebbe stare a parlare per
delle ore, tanti sono gli spunti, le suggestioni, le esattezze e le
imprecisioni sui ciechi che ci regala. Pubblicato per la prima volta ad inizio
Novecento, Nel paese dei ciechi (o Il paese dei ciechi secondo il titolo
originario), risente molto delle conoscenze scientifiche e della cultura
dell'epoca: Wells era egli stesso uno scienziato evoluzionista e le convinzioni
– oggi ampiamente superate - che negli anni in cui scriveva imputavano l'insorgere
della cecità a germi o imperfezioni genetiche permeano il racconto.
Nuñez, un viaggiatore colombiano
al soldo degli inglesi, in seguito ad un incidente precipita in una valle
luminosa e verdeggiante in cui scorge casupole dalla forma e dai colori alquanto
strani; scorgendo l'ordine, la singolare geometria e la totale assenza di
asperità nel terreno, finalmente egli comprende di essere giunto nel
leggendario Paese dei ciechi di cui si favoleggia senza che nessuno l'abbia
effettivamente visto da decenni se non secoli. Egli è giunto, effettivamente,
in una valle circondata da monti e rocce, i cui abitanti da quindici
generazioni sono afflitti da un morbo che li rende completamente ciechi;
nessuno di loro ha mai visto la luce, anzi, nessuno di loro ha la minima idea
di cosa sia la vista, né tantomeno che ci sia un altro mondo oltre le rocce che
racchiudono la loro valle conosciuta e familiare. Così, quando Nuñez con la sua
superiorità, i sogghigni, la spocchia, il tono saccente e vagamente professorale
da vedente avvantaggiato e più colto degli stolti ciechi, giunge a portare la
buona novella della vista e a parlare di luna, stelle, sole, cielo, Bogotà, mondo,
città… quelli lo considerano un idiota, appena nato e perciò imperfetto,
malato, pazzo. Decisamente avvincente, ironica, sagace l'avventura di quest'uomo
che si inoltra con fare da sapiente in qualcosa che non conosce. Il finale dà
da pensare, ma nel complesso il racconto getta interrogativi e apre a
riflessioni molto, molto interessanti. Un racconto breve che merita più
riletture e può dare la stura a molte discussioni.
Opera recensita: "Nel
paese dei ciechi" di H. G. Wells
Editore: Adelphi, 2008
Genere: racconto di fantascienza
Ambientazione: Ande
Pagine: 60
Prezzo: 7,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 8,5.