8 dicembre… Christmas
is coming! E sì, cari miei, Natale sta arrivando! Fatto l'albero e il presepe?
Assaggiato il primo panettone? Accese le lucine natalizie? Ma soprattutto…
avete pensato ai regali? Niente paura, come ogni anno torna l'appuntamento con
i consigli letterari del Simposio dei lettori. Quale miglior occasione delle
festività natalizie, quando tutto fa venir voglia di rincantucciarsi sotto le
coperte con una tisana fumante, per leggere un buon libro? E se poi è un
regalo, il piacere è doppio… ammesso che si scelga il libro giusto! E qui entro
in gioco io. Anche per il 2021, tra le uscite dell'ultimo anno, ci sono storie
per tutti i gusti. Ecco quelle che ho selezionato per voi!
Per chi ama la
narrativa, i romanzi storici e le storie al femminile abbiamo
1. Philippe Amar – Ho soffiato il mio desiderio fino al cielo, 368
pagine, voto 9,5: Ciò che
più si ama, in queste pagine, è la delicatezza, la sensibilità e l'onestà con
cui la storia di Victor -e di tanti bambini come lui – viene tratteggiata
dall'autore: Victor è un bambino orfano, un violinista enfant prodige, un
bambino adottato, ma è raccontato qui come un bambino normale… normale, con le
corse a rotta di collo fino a scuola, per le piccole bugie dette a Tatie, per
le reazioni a volte inconsulte ma perfettamente plausibili per la sua età e il
suo vissuto… Un bambino che vive la sua condizione in maniera consapevole, che
non ne viene schiacciato o fagocitato, ma che anzi, riesce a trovare la propria
identità e a difendere le proprie scelte con una forza insospettabile e
invidiabile.
2. Kader Abdolah – Il sentiero delle babbucce gialle, 448 pagine,
voto 8,5: Il sentiero
delle babbucce gialle è un libro peculiare, delicato e appassionante che ci
ammonisce sul bisogno di non esprimere facili giudizi sulle scelte altrui
perché nessuno di noi, dall'esterno, può sapere da cosa siano state dettate. E'
un libro coraggioso che è riuscito ad unire due anime dello stesso popolo,
quella antica e quella moderna, in un mix affascinante e significativo. È un
romanzo importante perché ci dà gli spunti giusti per approfondire la storia e
la cultura di un Paese, l'Iran, così chiacchierato, spesso temuto, ma poco
conosciuto.
3.
Gianluca Antoni – Io non ti
lascio solo, 288 pagine, voto 9: Quella raccontata da Gianluca
Antoni in Io non ti lascio solo è una storia bellissima, una storia di bambini
ed adulti accomunati, fondamentalmente, da una cosa: la paura di restare soli.
Sì, perché sbaglierebbe chi pensasse che la solitudine fa paura solo ai
bambini: loro magari la manifestano con la paura del buio o col non voler
andare in cantina/soffitta senza qualcuno che li accompagni, ma in realtà di
questo si tratta… di non essere in grado di difendersi dagli accidenti che la
vita ci pone dietro l'angolo. E si sa, in due (o più) si è più forti, no? Io
non ti lascio solo è un racconto sull'amicizia, è un romanzo di formazione, ma
è ben lungi dall'assumere toni moralistici o melensi: in molti passaggi del
libro si ha proprio l'impressione di leggere un thriller psicologico se non
persino un noir.
4. Genki Kawamura – Non dimenticare i fiori, 319 pagine, voto 8,5: Non
dimenticare i fiori è un romanzo apparentemente leggero, ma in realtà molto
profondo, delicato e suggestivo che indaga il difficile rapporto tra genitori e
figli. Con l'apparente levità tipica di molti autori giapponesi, Kawamura
affronta temi difficili e quantomai intricati ed intimi quali la malattia, la
vecchiaia, il ricambio generazionale, il passare da figli a genitori e
contemporaneamente lo smettere di essere genitori con il sopraggiungere di
malattie che attaccano i ricordi. Lo fa con grande tatto, Kawamura, ma anche
con grande onestà e franchezza, conducendoci nelle vite e nei ricordi dei
personaggi in punta di piedi, svelandocele poco a poco, per gradi. Una lettura
sobria e gradevole, caldamente consigliata.
5. Paulette Jiles – Notizie dal mondo, 256 pagine, voto 8,5: Quella raccontata da Paulette Jiles in queste
pagine è una storia d'altri tempi, eppure a suo modo, estremamente attuale. È
un romanzo Western, di chiara ambientazione storica, ma richiama temi
importanti e molto sentiti anche nell'attualità. Notizie dal mondo è un bel
romanzo che fa riflettere sull'importanza della fiducia, dell'incontrarsi a
metà strada, dello scambio intergenerazionale, ma anche sulla questione spinosa
ed attualissima della genitorialità: è più genitore chi mette al mondo o chi
cresce ed accudisce un bambino? Ed ancora, la differenza fra culture, il voler
imporre un cambiamento radicale a chi è abituato a vivere in un certo modo…
sono tutte tematiche affrontate, qui, con delicatezza, quasi sfiorate con non
curanza, ma comunque incisive e pregnanti. Veramente un buon libro, da leggere
e magari anche da regalare.
6. Victoria Mas – Il ballo delle pazze, 181 pagine, voto 9: Il ballo delle pazze, meglio dirlo subito,
non tratta una tematica nuova o inedita, anzi, se c'è una caratteristica che
non ha è proprio l'originalità. Tuttavia è un romanzo che conquista ed avvince
sin dal primo rigo, probabilmente complice anche una prosa estremamente
cinematografica, l'uso di frasi brevi e del tempo presente, che proietta il
lettore direttamente dentro la scena, come se se la vedesse scorrere davanti.
Impossibile, perciò, non essere toccati nel profondo dall'ingiustizia, dai
soprusi, dall'assoluto sprezzo per la dignità delle donne internate alla
Salpétrière, trattate alla stregua di cavie, esperimenti, animali da circo e
mai, mai come persone. Deve arrivare la giovane e sicura Eugénie a rompere gli
equilibri e piegare anche gli animi più rigidi… Quella di Eugénie e Jénevieve,
di Louise, Thérèse e di tutte le altre è una storia realmente accaduta: forse
non avevano questi nomi, ma tante donne, nell'Ottocento e non solo, venivano
internate, rinchiuse, dimenticate dalla famiglia, dagli uomini o da altre donne
che decidevano per loro, che stabilivano cosa e come bisognasse essere. Troppe
donne si sono viste negare la vita, oscurare i sogni, privare della libertà
solo perché diverse da ciò che ci si sarebbe aspettati da loro. Consigliato a
tutti, non solo alle donne.
7.
Marilù Oliva – Biancaneve
nel Novecento, 352 pagine, voto 9: Quanto c'è di non detto
nell'animo di una donna? Quante ferite, umiliazioni, insoddisfazioni ingoiate
con sorsate amare di quieto vivere l'hanno resa quella che è? Cosa c'è dietro
la sciantosa dalla piega perfetta, la vecchina che prepara biscotti e infusi
alla frutta in una terrazza piena di fiori, la giovane che cede all'illusione
momentanea e chimica in cambio di pezzi di sé? C'è tutto, un tutto che non si
vede ad una prima occhiata, che sfugge agli occhi giudicanti di moralisti e
perbenisti. Due voci, quelle di Bianca e Lili, tormentate e fievoli che
racchiudono la forza di chi credeva di non farcela, ma non ha mai smesso di
lottare e alla fine ce l'ha fatta. Due delle tante voci di donne raccolte
dall'abile penna di Marilù Oliva che, con maestria e grande sensibilità,
tratteggia il buio dell'animo umano donandogli luce. Non solo Bianca e Lili,
dunque, ma anche Candi, Manu, Dina, Rosa, la moglie di Gennà, Sophie… tutte
voci deboli, se prese singolarmente, ma che se unite sono in grado di creare un
coro di armonia: cantare la sofferenza, a volte, procura gioia e favorisce la
rinascita.
8. Laetitia Colombani – Il palazzo delle donne, 288 pagine, voto 8:
Il palazzo delle donne è un gradevolissimo
romanzo al femminile nato dalla penna di un'autrice molto promettente e
sensibile. Si tratta di una storia ripartita su due piani temporali, uno
risalente al 1926 e l'altro riguardante l'oggi; entrambe le parti della storia
sono ambientate a Parigi, in entrambe le donne hanno un ruolo preponderante e
in entrambe c'è di mezzo la voglia di fare del bene, di accogliere ed aiutare e
tutto ruota attorno ad un palazzo, Le palais de la femme. Due storie, due
epoche, due delle tante facce della povertà che si compensano e alleviano il
dolore. Una storia raccontata con semplicità e grande onestà, un libro da
leggere.
9. Graham Moore – Gli ultimi giorni della notte, 432 pagine, voto 9:
questo romanzo storico non solo è accurato
nel riportare una ricostruzione realistica dei fatti narrati, ma è davvero
appassionante da leggere. Di cosa parla
questo romanzo? È presto detto: parla di luce, luce elettrica, ma anche di
invenzioni, scoperte, ambizione e genio. Tutti noi ci siamo chiesti, almeno una
volta ad ogni black out elettrico, come sarebbe la nostra vita senza
elettricità, ma quanti di noi si sono mai chiesti com'è arrivata l'energia
elettrica nelle case dei nostri avi? Come ha cambiato la loro vita? Basta fare
un salto ideale nelle strade di una notte newyorchese nel 1888 per scoprirlo.
10. Valeria Usala – La rinnegata, 208 pagine, voto 8,5: La rinnegata, il bel romanzo d'esordio della
scrittrice sarda Valeria Usala, è la storia di un coraggio profondo, radicato,
convinto, che si tramanda più e meglio dei geni, del sangue, dei lineamenti,
della storia di una vita non vissuta insieme. Maria, Teresa, Gavina, Maddalena…
donne di età diverse accomunate da quell'ardimento che le spinge a tenere alta
la testa anche davanti ai soprusi, a non piegarsi all'interesse, alla
tentazione, al sopore, al rancore. Coraggio di essere se stesse, si chiama, ed
è quello che dà loro la forza di essere diverse. Diverse da come gli altri
vorrebbero che fossero, di opporsi ad una comunità che cerca di piegarle con
l'arma più potente, il pregiudizio. Il pregiudizio è un'arma pericolosa perché
è infido, si annida nelle menti fino a corroderle, si cela dietro un falso
sorriso, si maschera dietro un'attenzione non richiesta, si potenzia passando
di bocca in bocca facendosi legge inderogabile, sentenza di condanna, sputo
vischioso che insozza di sé ciò che era limpido. Con una scrittura potente,
fatta di immagini vivide e sentimenti forti raccontati da parole precise,
Valeria Usala racconta una storia antica che sa di caldo, quiete e vento, di
strade silenziose ed ombre dietro le persiane, di lingue di fuoco e parole come
serpenti. Quella raccontata in queste pagine è una storia intensa che parla di
donne, uomini, comunità e pregiudizi e che, per questo, non può andare
dimenticata.
11. Phan Que Mai Nguyen – Quando le montagne cantano, 384 pagine,
voto 9: Quando le
montagne cantano è un romanzo bellissimo, commovente e scritto divinamente. È
la storia di un Paese, il Vietnam, lacerato da guerre, rivoluzioni, faide
interne e ingerenze esterne durate per decenni e i cui effetti sono ricaduti
pesantemente sulla popolazione. Una storia drammatica raccontata da tre
generazioni di donne e uomini che, pur combattendo ogni giorno, su vari fronti,
per sopravvivere, non hanno mai ceduto alla disperazione e allo sconforto.
Anche davanti alla sfortuna e alla miseria più nera sono riusciti a non perdere
quel minimo di speranza che li spingesse a voler andare avanti, un passo dopo
l'altro, vivendo di niente, vedendosi strappare pezzi di cuore, eppure
continuando ad avanzare senza smettere di crederci.
È una storia
straziante e dolcissima, quella raccontata a due voci da Huong e sua nonna Dieu
Lan, una storia che ci invita a non abbatterci mai, a coltivare la speranza, a
guardare il cielo ed affidargli sogni e rimpianti. Una storia che ci porta a
calarci a capofitto in una cultura molto diversa dalla nostra, che tuttavia
affascina e desta ammirazione perché instilla forza d'animo e – come diremmo
oggi con un termine abusato – resilienza. Quando le montagne cantano è un
bellissimo romanzo storico che getta uno sguardo accorato e partecipe alle
vicende storiche, militari e politiche del Vietnam dagli anni 30 agli anni 80
del Novecento e, al contempo, ci fa vivere una saga familiare appassionante e
coinvolgente. Consigliato? Decisamente sì.
12. Emma Donogue – L'influenza delle stelle, 320 pagine, voto 8,5: Siamo a Dublino, nel 1918. La città è
fiaccata dalla guerra, dalla povertà, dalle lotte politiche e sociali interne
e, come se non bastasse, un morbo sconosciuto imperversa in ogni angolo
falciando vite su vite. Julia è un'infermiera esperta che, una levatrice che in
questo periodo così concitato e disastroso, lavora in un minuscolo reparto
denominato proprio "Maternità/febbre", che ospita le pazienti gravide
colpite dall'influenza. Julia è sola in reparto, fa turni massacranti, ogni
giorno lotta contro il Tutt'ossa, la morte che viene a reclamare nuove vittime
fra le madri e i neonati. Quel giorno, quel 31 ottobre 1918, ad aiutarla arriva
una giovane volontaria inesperta ma volenterosa e vitale, una rossa, una
popolana, un'orfanella che ben presto si rivelerà indispensabile per
l'infermiera. La storia si svolge nellarco di tre giorni, tre giorni cruciali
per Julia, Bridie, le pazienti e i loro piccoli… tre giorni intensi in cui la
vita di tante donne cambierà profondamente. Nel raccontarci dettagliatamente il
suo lavoro in ospedale, Julia trova il modo di farci entrare a pieno nella
realtà devastante dell'Irlanda in quegli anni, fra contraddizioni,
interrogativi, pregiudizi e tanta, tanta miseria. Un romanzo storico toccante,
intenso, bellissimo, capace di commuovere senza scadere nel melenso. Una storia
di altruismo, vita, morte e speranza, una storia di lotta, ribellione,
stoicismo e abnegazione. Da leggere, consigliata soprattutto alle donne.
13. Susy Galluzzo – Quello che non sai, 240 pagine, voto 9,5: Può, una madre, arrivare a detestare sua
figlia? Può arrivare ad ingaggiare una lotta di sopravvivenza con il sangue del
suo sangue? Può, un bel giorno, decidere che basta così, che non ce la fa più,
che è ora di riprendersi la propria vita? E d'altra parte, fino a che punto una
figlia può pretendere attenzioni, comprensione, abnegazione dalla propria
madre? Domande che parrebbero inconcepibili, persino innaturali, folli a
chiunque di noi non si sia trovato nella situazione di Michela, la protagonista
e voce narrante del libro, e di sua figlia Ilaria. Ma leggetela, la sua storia,
provateci… e vi assicuro che non vi sarà poi così facile rispondere. Un romanzo
profondo, intenso, scritto in una forma originale e toccante, una storia che si
distingue dalla massa e non si fa dimenticare facilmente. Di pregi ne ha molti,
ma su tutti quello che ho apprezzato di più è proprio l'avermi messa in
condizione di non riuscire a decidere da quale parte stare e, quindi, di avermi
di fatto impedito di giudicare. E non accade proprio così nella vita reale? Non
accade, forse, di ritrovarsi a dar ragione alla figlia e alla madre e,
egualmente, torto ad entrambe? E, prima ancora, chi siamo noi per giudicare le
vite e le scelte altrui?
14. Valérie Perrin – Tre, 624 pagine, voto 9: E' una storia intensa, profonda, ricca di
intrecci e sottotrame, raccontata però con la semplicità e la franchezza di chi
si approccia alle cose, alle storie, alle vite altrui con umiltà, cercando di
conoscerne e raccontarne il più possibile lasciandosi stupire dall'inatteso,
instillando nel lettore la curiosità genuina di sapere cosa succederà ai
personaggi. Personaggi che, anche in questo romanzo, sono tridimensionali: li
conosciamo approfonditamente, dall'infanzia fino all'età adulta in un ciclo di
flash-back che aumentano la curiosità e ci permettono di completare la loro
conoscenza passo passo, con una piccola tessera in più ad ogni giro. La
scrittura di Valérie Perrin è sempre misurata, curata, ricercata, con i
dettagli al punto giusto, nessuna sbavatura, nulla di superfluo. Leggere i suoi
libri significa inoltrarsi in microcosmi, vite, realtà anche difficili o
inconsuete che si conosceranno poco a poco e forse mai del tutto, come del
resto accade nella vita vera quando si arriva in un luogo sconosciuto o ci si
imbatte nelle vite altrui. Tre è un romanzo corposo che si fa leggere
gradevolmente, che emoziona e, sebbene forse non tocchi il cuore come il
romanzo precedente, lascia comunque la sensazione - a libro chiuso - di aver
letto una bella storia che ci dà qualcosa da far sedimentare e su cui, magari,
riflettere a tempo debito.
15. Natalie Haynes – Il canto di Calliope, 320 pagine, voto 9: Guerra, un sostantivo femminile per indicare
un'attività da sempre considerata prerogativa maschile… Una narrazione
parziale, viziata, sicuramente miope, ma imperitura. Negli ultimi anni sono
stati tanti gli autori che, con risultati più o meno apprezzabili, hanno
provato a cambiare le cose, a dar voce alle donne dei poemi epici. Lo ha fatto,
con quest'ottimo romanzo, anche Natalie Haynes che non prende in esame solo un
singolo poema epico – e questo è uno dei pregi più grandi di quest'opera – ma
l'intera epica greca raccontata nei secoli, compresi i riferimenti contenuti in
autori latini successivi. Le donne che vissero la guerra di Troia rivivono in
queste pagine ritrovando la loro voce: una voce forte, potente, che cattura ed
avvince riavvicinando, al contempo, le donne dell'antichità con quelle di oggi.
I sentimenti provati, infatti, emergono chiaramente e non è difficile
ritrovarvisi: tutte siamo madri, figlie, sorelle… forse non saremo dee, ma
anche le dee provano sentimenti a noi ben comprensibili. Il canto di Calliope è
una lettura appassionante ed interessante anche perché permette di conoscere
personaggi minori, meno noti, ma che hanno comunque qualcosa da dire. Un'ottima
lettura per tutte le stagioni: vi assicuro che, persi come sarete nelle pagine,
anche il caldo o il freddo vi sembreranno un po' più sopportabili.
16.
Djaili Amadou Amal – Le impazienti,
224 pagine, voto 9: Ramla, Hindou, Safira. Tre donne, tre vite,
tre storie intrecciate ed accomunate da un destino già segnato e indipendente
dalla loro volontà: il matrimonio con un uomo che non hanno scelto, l'essere
sottomesse, schiave di quell'uomo, doverlo rispettare, assecondare, venerare. E
chi non ci sta? Chi si ribella? Viene punita, insultata, ricondotta alla
ragione dalla sua stessa famiglia, da quel padre che ha deciso per lei, da
quelle donne che l'hanno cullata da piccola e preparata per l'uomo a cui
sarebbe andata in moglie. Incomprensioni, dissidi, risentimento, grida d'aiuto
inascoltate… e su tutto una parola, ripetuta fino allo sfinimento, salmodiata
come un mantra… Munyal. Munyal significa pazienza, padronanza di sé,
sottomissione. È questo che viene richiesto, o per meglio dire imposto, alle
donne. E poco importa se soffrono, piangono, vengono maltrattate, picchiate,
ferite, umiliate: sono in tutto e per tutto schiave del loro padrone, che sia
il loro padre o il marito, l'uomo che il padre ha scelto per loro. Tutto ciò
che di malvagio accade loro – le percosse, i tradimenti, le mancanze di
rispetto – è colpa loro. E non c'è confidenza che tenga, perché molto spesso le
nemiche delle donne sono proprio le altre donne. È proprio questo continuo fare
appello alla pazienza che finisce per logorare ed annientare. E per chi si
ribella, beh, la vita può diventare ancora peggiore.
Quella raccontata in
queste pagine è una storia di fantasia, basata però su fatti reali. L'autrice, DJAÏLI
Amadou Amal, è stata a sua volta data in sposa ad un cinquantenne quando lei di
anni ne aveva diciassette. È riuscita a liberarsi del primo ed anche del
secondo marito fuggendo lontano, nella capitale ricostruendo la sua vita ed
aiutando le altre donne. Sa di cosa parla, dunque. È per questo che Le
impazienti è così toccante: è un romanzo vero in cui le donne, le vite, le
storie escono dalle pagine ed arrivano dritte al cuore.
17.
Giulia Caminito – L'acqua
del lago non è mai dolce, 304 pagine, voto 8,5: Come si diventa
una "donna cattiva"? Ce lo spiega Gaia, attraverso le pagine di
L'acqua del lago non è mai dolce, il nuovo, stupendo libro di Giulia Caminito.
Pagine dense, fitte, graffianti, pagine in cui le parole perforano la carta, e
si inchiodano dirette nel pensiero. Si diventa un po' più cattiva ad ogni torto
subito, ad ogni umiliazione, ogni volta che ci si è dovuti difendere da soli,
ogni volta che bisogna affrontare una delusione, l'ennesima. E il risentimento,
la rabbia, la vendetta scaldano là dove il freddo di paura e solitudine rischiano di coprire anche il
cuore. Scaldano, sì, e crescono, corrodono, erompono. Ed è così che, passo dopo
passo, sopruso dopo sopruso, ci si ritrova a rischiare di commettere
l'irreparabile senza che, peraltro, questo dia vera soddisfazione o risolva
alcun problema. L'umiliazione, la discriminazione, l'abbandono affettivo
feriscono ed acuiscono le incomprensioni, ed è così che ci si ritrova nemiche,
sedute allo stesso tavolo senza parlarsi, quando si potrebbe lottare dalla
stessa parte. L'intransigenza di una madre, le ribellioni di una figlia
indomita, le amicizie sbagliate, le delusioni, la rabbia… È la storia di una
bambina con le orecchie lunghe che lotta e lotta e non si arrende neanche agli
urti più duri, una storia che Giulia Caminito ci ha raccontato qui
magistralmente e che è il condensato di tante storie di disagio, problemi,
ambiente, contesto… società civile. Non c'è solo la storia di Gaia, Antonia e
la loro disastrata famiglia qui: c'è Roma, c'è il lago, l'Italia, i tumori, i
rifiuti, le morti giovani... un romanzo intenso che getta luce su tanti punti
oscuri della nostra società.
18.
Ciro Auriemma – Il vento ci
porterà, 352 pagine, voto 9: Non potendo abbreviarlo o stralciarlo, riporto per
intero il mio commento a questo libro già postato sul blog. Ho
terminato la lettura di questo romanzo da giorni, ma non ho ancora trovato le
parole giuste per raccontarlo: ho provato a concentrarmi, a buttar giù un
commento adeguato, ma ho paura di sporcare la storia con parole non adatte a
raccontarla. Sì, perché questa è una storia bella, forte, intensa, che va
raccontata esattamente con le parole con cui Ciro Auriemma ce l'ha regalata,
con quel misto di sensibilità, forza, autenticità, passione che la rende
stupenda. Non posso, tuttavia, esimermi dal consigliare la lettura di questo
libro, perciò lascerò parlare le emozioni e vi dirò che di questo romanzo mi è
piaciuto tutto, la protagonista, l'ambientazione, la scrittura di Auriemma, ma
tutto è partito dal titolo. "Il vento ci porterà" è, per me, un colpo
al cuore e un invito alla lettura senza indugi: mi ricorda "Le vent nous
portera" dei Noir Désir, una delle mie canzoni preferite, una canzone di
guerra; ma "Il vento ci porterà" è anche una promessa, una promessa
di libertà. Guerra e libertà, dunque, due elementi, due concetti che apparentemente
non avrebbero nulla a che spartire l'uno con l'altro, ma che troppo spesso
sono, invece, strettamente legati. E lo sono, per certi versi, anche in queste
pagine, attraverso la storia di una donna, Anne Marie. Anne Marie è in guerra
da sempre per la propria libertà, sin da quando aveva quattro anni e per un
incidente stava quasi per morire. Per fortuna c'era Elia, un altro bambino che
coraggiosamente si è fatto avanti per salvarla, ma da quel momento Anne Marie
sarà sorvegliata speciale di genitori troppo apprensivi e spaventati di
perderla; non potrà decidere nulla della sua vita, nemmeno le cose più semplici
come andare da sola a vedere il mare. La guerra personale di Anne Marie si
acuisce quando sopraggiunge l'adolescenza e una situazione già stretta diventa
insostenibile: la giovane si innamora, per giunta del ragazzo sbagliato…
proprio di quell'Elia, di quel bambino che una volta la salvò e che ora indossa
confusamente una casacca nera, in un tempo in cui il colore della casacca e la
famiglia da cui si proviene contano eccome. Ma la guerra per la libertà di
questa giovane donna coraggiosa è solo all'inizio, saranno tante le prove cui
la costringerà e, grazie alla scrittura sempre elegante, ma partecipe e
vibrante di Auriemma, noi saremo con lei. Soffriremo con Anne Marie mentre i
venti dell'intolleranza, del maschilismo becero, della dittatura spazzeranno
via l'ingenuità dei suoi sogni di ragazza ricordandole che prima di essere
persona lei è figlia, sorella, femmina, quindi sottomessa; patiremo con lei
mentre lascerà terra e casa per avventurarsi in un mondo ostile; saremo al suo
fianco mentre la sua guerra personale incontrerà quella di un popolo che, a sua
volta, combatte strenuamente per la libertà. Quella raccontata in queste pagine
è una storia di ieri che si fa materia viva nelle nostre mani, perché la
facciamo nostra e soprattutto perché non si dimentichino i soprusi, le
angherie, il valore dei diritti conquistati – specie i diritti delle donne – e
perché mai, mai, mai possiamo dimenticare le troppe vite perse in nome della
libertà.
19.
Kazuo Ishiguro – Klara e il
sole, 250 pagine, voto 8,5: "Klara e il sole" non è
solo una distopia: è un romanzo di formazione, è un romanzo che parla di
amicizia, di sacrificio, di dedizione o quasi devozione all'altro… è una bella
storia di esseri che si scelgono e crescono insieme, al di là delle differenze.
Klara è un AA, un robot ad alimentazione solare, fatto di parti meccaniche,
chimica e tecnologia, eppure dimostra di poter essere un'amica migliore, più
leale e fedele di tanti umani. Ishiguro scrive divinamente una storia piena di
sensibilità, affetto, sacrificio; racconta una vicenda profondamente umana e
realistica, nonostante i risvolti distopici ai quali, vi assicuro, da un certo
punto della storia non si pensa neanche più. Un libro consigliato a tutti,
anche a quegli adolescenti come Josie che potrebbero trarne qualche
insegnamento, se non addirittura qualche conforto.
20.
Viola Ardone – Oliva
Denaro, 312 pagine, voto 9,5: Questo è un libro di una bellezza
struggente: una storia viva, una scrittura essenziale e intima, una narrazione
appassionata fanno di Oliva Denaro un romanzo memorabile, capace di descrivere
la condizione femminile di ieri e di oggi in modo magistrale. E la Ardone si
conferma una narratrice straordinaria, con una penna limpida e ricercata, ma
insieme accorata e materna nei confronti dei suoi personaggi, delle storie che
racconta con tanta cura e di noi lettori. Da leggere, sia che siate donne o
uomini, ragazzi o adulti… perché troppo c'è ancora da fare, perché troppo poco
è cambiato nella mente degli uomini e delle donne rispetto agli anni in cui è
ambientato il romanzo… perché troppi no vengono ancora scambiati per sì.
21. Elif Shafak – L'isola degli alberi scomparsi, 368 pagine, voto
8,5: Con uno stile sicuro e
consolidato e una prosa ricca, evocativa ed ammaliante, Elif Shafak torna ad
occuparsi di temi a lei cari quali le minoranze, l'immigrazione, il confronto e
il conflitto tra culture affini. Stavolta lo fa soffermandosi sull'eterna
rivalità tra greci e turchi che da sempre trova espressione nella bellissima e
rigogliosa isola di Cipro, contesa e dilaniata da guerre fratricide in nome del
potere e del predominio. Una storia intensa in cui trovano posto molti temi,
anche di stretta attualità, come ad esempio la difficoltà degli adolescenti di
farsi sentire ed i pericoli del cyber bullismo. Un libro scorrevole che è un
piacere leggere.
22.
Roberto Cotroneo – Loro,
192 pagine, voto 9: Avete presente quei bei romanzi
dell'Ottocento, spesso inglesi, popolati di presenze inquietanti? Ricordate le
atmosfere oscure, cupe, opprimenti che vi si respiravano? E ricordate la
tensione che avete provato leggendo? Ecco, è proprio l'esperienza che ho
vissuto leggendo "Loro" di Roberto Cotroneo… solo che questo romanzo
non è stato scritto nell'Ottocento, ma nel 2021; non è neppure ambientato in
quel periodo, ma nel vicino 2018; e la villa non è una solenne ed austera
magione inglese, ma una casa con i muri di vetro alle porte di Roma. Tensione
costante, page turning forsennato, riferimenti letterari ed artistici come se
piovesse e un rimando nostalgico al gotico ottocentesco fanno di
"Loro" un romanzo intelligente da leggere assolutamente, specie se
non disdegnate i risvolti psicologici e psichiatrici uniti ad una buona dose di
esoterismo e soprannaturale.
Per chi apprezza gialli e thriller quest'anno la scelta – ahimè –
non è molto ampia, escludendo i romanzi intermedi delle varie serie pure molto
validi. In ogni caso, tra i tanti titoli in libreria, si distinguono:
23. Francesco Abate – I delitti della salina, 296 pagine, voto 8: I delitti della salina è un giallo
gradevolissimo ed originale, con un'ambientazione inconsueta e molto
interessante: la città di Cagliari nei primi anni del Novecento, una città
bellissima in cui l'alta borghesia con i suoi lussi e privilegi cozzava con una
moltitudine di lavoratori poveri e sfruttati.
È in questo contesto che si
muove Clara Maylin Simon, la nuova, intrepida protagonista che irrompe con il
suo brio e il suo grande senso di giustizia nel panorama del giallo italiano. Un
giallo molto ben scritto, accattivante ed a tratti elegante, con due
protagoniste – una donna e una città – di cui speriamo di leggere ancora.
24. Samantha M. Bailey – Una madre non sbaglia, 252 pagine, voto 8,5:
Una madre non sbaglia è un ottimo thriller
d'esordio che unisce il giusto livello di tensione ad un coinvolgimento
profondo, dato dalle tematiche attuali e sentite, affrontate dall'autrice con tatto
ma anche con franchezza. Il desiderio di essere madre, la paura di non saper
fare bene che diventa ossessione, i pericoli che minacciano la bambina
accresciuti da un evento proveniente dal passato della madre… e poi l'amicizia,
l'ambizione, il senso di colpa… tutti ingredienti perfetti per costruire un
thriller attuale, moderno, coinvolgente.
25. Paola Barbato – L'ultimo ospite, 413 pagine, voto 9: Fra tanti noir, gialli più o meno soft,
psycho, medical, legal, spy, chiber.... è bello trovare un buon thriller
adrenalinico e – quando capita - goderselo senza star dietro a troppe etichette
o classificazioni. L'ultimo ospite è un thriller puro, come ormai ne capitano
di rado: è ben scritto, ben architettato, con la giusta attenzione ai dettagli…
un vero piacere leggerlo. Le pagine girano senza sosta mentre, accompagnati da
un costante, piacevole brivido alla schiena, ci appassioniamo alle vicende di
Flavio e Letizia, un giovane notaio e la sua sgraziata ma preziosa assistente
rinchiusi in una villa ad inventariare i milioni di cianfrusaglie accumulate da
una vecchia, avara signora appena trapassata. Solo che, fra quell'accozzaglia
di ninnoli e cose di valore variabile, c'è qualcosa che stona, che non dovrebbe
essere lì. Questo è Un libro che, ne sono certa, piacerà molto agli
appassionati del genere… non troppo adatto, invece, a chi si fa prendere
dall'ansia o è suggestionabile: qui non si scherza, la tensione c'è tutta, i
brividi pure. Questo è un bel thriller, quindi non è un thriller leggero. Se
pensate di farcela, beh, leggetelo: sarete premiati.
Per letture più impegnate come le autobiografie e i saggi invece
consiglierei:
26.
Valentina Mira – X, 192
pagine, voto 9: Stupro, violenza, tabù. Di questo e di molto
altro parla Valentina Mira in queste pagine. Lo fa con cognizione di causa
perché la storia che racconta è la sua, è parte della sua vita; lo fa perché
prima o poi arriva il momento di liberarsi, di cercare le parole, di trovare
dentro di sé la voce e la forza per urlare il proprio dolore, la rabbia, la
frustrazione, il rifiuto di accettare ogni giorno quello che si era già
rifiutato ab origine. Stupro, violenza, tabù… tre parole che indicano una cosa
sola: negazione della libertà, rifiuto di ascoltare, irreparabilità,
umiliazione, dolore taciuto, occultato, ma sempre bruciante perché troppo
grande, troppo ingiusto, troppo vero. Vero come vera è questa storia. Con penna
vibrante e sguardo lucido, Valentina Mira conduce noi e se stessa attraverso il
racconto doloroso e agghiacciante di uno stupro avvenuto nella normalità di una
festa post maturità, in una sera d'estate romana, fra alcool, scherzi, flirt
giocosi e conversazioni letterarie. Ed è necessario, leggendo questa storia,
riflettere una volta in più su cosa sia, davvero, la violenza, su cosa si
possa, davvero, definire stupro: non è necessario che ci sia un vicolo buio, un
coltello, un aggressore sconosciuto perché si parli di stupro. La violenza
viene dal mancato consenso, viene dal rifiuto inascoltato, da quel no
interpretato arbitrariamente come un sì. Una storia che non avremmo voluto
leggere perché non avremmo voluto che si verificasse. Una storia come troppe,
con cui siamo obbligati a fare i conti… tutti, uomini e donne.
27.
Kamala Harris – Le nostre
verità, 384 pagine, voto 8,5: Le nostre verità non è solo
l'autobiografia fattuale e celebrativa di una vicepresidente degli Stati Uniti,
non lo è neanche lontanamente: è un libro in cui, con intelligenza, competenza,
coraggio e grande determinazione, si stila una lista ragionata ed oculata di
ciò che è stato fatto e soprattutto di ciò che c'è da fare. Kamala Harris ci
racconta il suo lavoro per il popolo californiano e poi americano, per la
giustizia, l'uguaglianza, l'equità, la libertà delle cose semplici, quelle
veramente necessarie. Non è un libro autocelebrativo, questo: è un memorandum
valido anche per noi che non siamo americani, ma che viviamo, anche se in
percentuali diverse, gli stessi problemi degli Stati Uniti, gli stessi
problemi, proporzionati, di tutte le società occidentali. Leggere questo libro
è stato, per me, una scarica di energia, un'endovena di entusiasmo: Kamala
Harris è una donna che non si arrende, è una a cui piace risolvere i problemi,
essere parte della soluzione. Perché non dovremmo esserlo anche noi?
28. Luca Ward – Il talento di essere nessuno, 245 pagine, voto 8,5: Cosa – o chi – c'è dietro una delle voci più
belle, appassionate, di sicuro più conosciute del doppiaggio italiano? C'è una
persona, talvolta tendiamo a dimenticarlo. Una persona con una sua vita lontano
dal microfono, con una famiglia, un passato, un presente e un futuro. È di
questo lato più personale, intimo e vero che ci parla Luca Ward nella sua autobiografia
Il talento di essere nessuno. Un libro diretto, schietto, che ci fa conoscere
di più l'uomo che sta dietro la voce. Ed è bello notare che le emozioni che
vibrano attraverso le sue corde vocali nascono da dentro, da un cuore
sensibile, una mente acuta e aperta e da un pizzico di follia che porta ad
osare e seguire le sensazioni. Un bel libro, davvero, che ho letto con piacere
ed interesse e che, quindi, vi consiglio.
29. Sara Gay Forden – House of Gucci, 480 pagine, voto 8,5: "House of Gucci", libro da cui è
stato tratto il film che presto vedremo nelle sale e che già sta facendo
parlare di sé, è appassionante come un romanzo, ma in realtà è un saggio. Un
saggio dettagliatissimo ed avvincente sulla storia di una famiglia che da quasi
un secolo è icona di stile, lusso ed eleganza e porta alto il valore
dell'Italia nel mondo della moda e non solo. Ma Gucci non è solo simbolo di
eleganza: la storia di questa famiglia è costellata di spaccature, aspre faide
interne, contese e cause nei tribunali di mezzo mondo. E come se non bastasse,
il tutto è culminato nell'omicidio dell'ultimo Gucci amministratore
dell'azienda, Maurizio, ucciso a Milano nel 1995. Una famiglia che ha fatto
molto parlare di sé, nel bene e nel male. E Sara Gay Forden, in questo libro,
ha saputo ricostruirne i natali e l'evoluzione nei decenni con rigore e
minuzia, senza tuttavia risultare eccessivamente pesante o didascalica. In
definitiva, un'ottima lettura sia per chi ama la moda, sia per chi è
interessato alle sorti di una famiglia e di un'azienda che da botteguccia a
Firenze è diventata un impero mondiale.
E chiudiamo con una lettura
per ragazzi che, però, piacerà anche agli adulti:
30. J.K. Rowling – Il maialino di Natale, 320 pagine, voto 8,5: Beh, sarà una storia per ragazzi, sarà un libro
illustrato che parla di un maialino di pezza perduto e di un bambino che per
ritrovarlo va in una terra magica ed infida… sarà tutto quel che volete, ma io
questa storia l'ho divorata! E mentre leggevo pensavo… "Che bello sentirsi
a casa!". E sarà pure vero che tra le pagine di un libro, per chi i libri
li ama, è facile sentirsi a casa, ma come le racconta J.K. Rowling le storie
per ragazzi secondo me non le racconta nessuno. E che c'è di meglio di un po'
di magia extra rispetto a quella che lei sa sempre creare con le sue parole?
Quale magia? Beh, quella del Natale! Il maialino di Natale è sì, una storia per
ragazzi, ma noi lettori della Rowling sappiamo bene che le sue storie sono
molto spesso utili ed istruttive anche per gli adulti. Anche a noi grandi,
infatti, serve fermarci un attimo, guardarci intorno e prenderci cura… di chi
ci è vicino, delle nostre cose, di noi stessi. Prendersi cura e non smettere
mai di sperare, sono questi i due messaggi fondamentali di questa storia
tenerissima. Come ce li racconta J. K. Rowling dovrete scoprirlo da voi… vi
assicuro che sarà un viaggio emozionante!
E voi, regalerete libri per questo Natale? Quali, invece,
vorreste ricevere? Un saluto, un abbraccio e… buoni libri a tutti!