simposio lettori copertina

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venerdì 26 febbraio 2021

RECENSIONE: STEFAN ZWEIG - MARIA ANTONIETTA. UNA VITA INVOLONTARIAMENTE EROICA

Sinossi:

Frivola e intrigante per i cortigiani di Versailles, perversa aguzzina nella propaganda rivoluzionaria, eroina martire della restaurazione monarchica: chi era Maria Antonietta? Nel raccontare la sua vita, Stefan Zweig deve confrontarsi con una lunga tradizione di leggende, dicerie e violente passioni ideologiche. Ma ripercorrendone i passi di bambina sposa, moglie disprezzata, madre sensibile, austriaca isolata in una corte e una nazione ostili fino alla dignità degli ultimi istanti, che fanno coincidere la sua morte con la fine di un'epoca, Zweig trova una donna: un essere umano senza qualità particolari, costretto dal caso e dalla Storia a diventare grande. Maria Antonietta - senza che vengano sminuite le responsabilità politiche e morali del suo ruolo diventa allora il luminoso esempio dell'individuo comune che si erge sopra la sua stessa mediocrità e assume una dimensione "involontariamente eroica". Perfetta sintesi di cura documentale, penetrazione psicologica e tensione narrativa, questo libro, forse la più amata tra le opere di Zweig, è ancora oggi considerato un vertice e un modello del genere biografico. La sua pubblicazione, nel 1932, mutò radicalmente l'immagine di Maria Antonietta, cancellò uno stereotipo e riconsegnò una figura viva e complessa tanto alla ricerca storica che all'immaginario popolare.

 

Commento:

Conoscevo già la stupenda prosa di Stefan Zweig, così semplice, diretta e insieme carica di umanità. , ma ne avevo sperimentato la forza solo nei romanzi, non ancora nelle biografie. Conoscevo anche, per averla letta in un altro libro a lei dedicato, la storia di Maria Antonietta d'Austria, consorte di Luigi XVI re di Francia con cui oltre al regno condivise la triste fine, sotto la mannaia della rivoluzione. Ebbene, leggere questa storia dalle parole di Zweig è stata un'esperienza letteraria assolutamente valida, che consiglio a tutti: la storia, raccontata da chi sa come renderla interessante e vicinaa a chi la legge, assume tutt'altra valenza che non quella sterile e ripetitiva dei libri di scuola. Leggere il racconto di Zweig di come questa regina bambina approdò all'ipocrita e complicata Corte di Francia, di come visse senza rendersi conto o forse senza curarsi dell'opinione degli altri, di come fu vera regina solo in punto di morte, beh, significa immergersi completamente nella vita e nella psiche di questa donna, del suo tempo, di chi le era intorno, di chi le andava contro. Probabilmente quella scritta da Stefan Zweig non sarà la biografia più accurata riguardo a date, verità storiche, rigidità espositiva, ma di sicuro è una lettura intensissima e molto, molto appassionante. Consigliata? Ovvio che sì!

 

Opera recensita: "Maria Antonietta. Una vita involontariamente eroica" di Stefan Zweig

Editore: Castelvecchi, prima ed. 1932

Genere: biografia

Ambientazione: Francia

Pagine: 428

Prezzo: 19,50 €

Consigliato: sì

Voto personale: 8,5.

  

lunedì 22 febbraio 2021

RECENSIONE: CLAUDIA SALVATORI - IL MAGO E L'IMPERATRICE

Sinossi:

Valeria Messalina ha solo otto anni quando conosce il suo futuro attraverso la profezia della Sibilla Cumana: "Gloria al tuo nome nei secoli. Augusta e padrona di ogni cosa. Un abisso è davanti a te, e dall'abisso tu raggiungi il Cielo". L'oracolo ha scritto per lei un destino eccezionale, il destino di un'imperatrice, ma la bambina ne è sconvolta, torturata da un'unica domanda: come potrà meritare una tale gloria e compiere imprese degne degli antichi eroi? Con le parole della Sibilla nella mente e nel cuore, Messalina cresce diventando una donna saggia, dotata di una profonda vita spirituale e in grado, allo stesso tempo, di districarsi fra le insidie della politica e del potere. E soltanto grazie alle sue grandi capacità infatti che Claudio, suo marito, sale al trono dopo la morte di Caligola: parte della profezia si avvera, Messalina è imperatrice. La via per raggiungere il Cielo, invece, si aprirà inaspettata grazie all'incontro con Aion - uno schiavo britanno, un ballerino e un attore al cui passo celeste il tempo sembra fermarsi -, che le schiuderà le porte della Verità e dell'amore, e grazie alle parole di Simone di Samaria (il Simon Mago della Divina Commedia), cui Messalina si affiderà nel tentativo di trovare una nuova fede e costruire una Roma più giusta verso gli umili e i diseredati. Ma il progetto dell'Augusta imperatrice non sembra essere lo stesso dell'Urbe e del suo imperatore - non ancora, almeno.

 

Commento:

Il mago e l'imperatrice è un buon romanzo che racconta la vita, la storia e le vicende riguardanti l'imperatrice Valeria Messalina, ma lo fa da una prospettiva inconsueta, più romanzata e probabilmente fantasiosa e, di sicuro, in disaccordo con quanto ci dicono le fonti storiche e le ricostruzioni biografiche più fedeli. L'autrice inserisce, in questo romanzo, una storia nella storia, personaggi ed interpretazioni parziali che non trovano conferma nella storiografia. La stessa immagine di Messalina ne risulta depurata, quasi mitizzata rispetto a quanto ritroviamo in altre opere pure pure di pregio. Tuttavia il libro si fa leggere e, a tratti, può anche risultare appassionante, purché, però, non si stia cercando una ricostruzione storica precisa. Discreto, ma non il meglio che ho letto su questa donna così singolare.

 

Opera recensita: "Il mago e l'imperatrice" di Claudia Salvatori

Editore: Mondadori, 2010

Genere: romanzo storico

Ambientazione: Antica Roma

Pagine: 372

Prezzo: 19,00 €

Consigliato: sì/no

Voto personale: 7.

      

giovedì 18 febbraio 2021

RECENSIONE: MARISA RANIERI PANETTA - MESSALINA E LA ROMA IMPERIALE DEI SUOI TEMPI

    Sinossi:

Aveva solo ventitré anni, Valeria Messalina, quando morì pugnalata dai sicari imperiali. Per sette anni era stata la donna più invidiata e ammirata di Roma: da quando suo marito, il cinquantenne Claudio, era succeduto a Caligola sul trono imperiale. In quel periodo, a detta delle principali fonti letterarie, si era macchiata di così tanti crimini e perversioni che il suo nome divenne nei secoli sinonimo di scelleratezza: Messalina era stata più lasciva di Cleopatra, più dissoluta di Poppea, più intrigante di Agrippina. Ma queste accuse corrispondono alla verità? O forse la damnatio memoriae a cui la condannò il Senato rese più facile attribuirle delitti che non aveva commesso? In un vivido affresco della vita di corte nella Roma del primo secolo dopo Cristo, questo libro analizza da ogni punto di vista le audaci trasgressioni dell'imperatrice, ripercorrendo le sue vicende attraverso le pagine degli storici antichi, mettendole a confronto e rilevando dove sono contraddittorie o ambigue. Si delinea così un ritratto di Messalina senza pregiudizi, che raccoglie le poche tracce rimaste di lei, scavando nei retroscena della Storia, in un saggio appassionante che si legge come un romanzo.    

 

Commento:

"Un saggio che si legge come un romanzo": è proprio calzante, questa definizione di Messalina e la Roma imperiale dei suoi tempi. Un saggio, sì, ma non uno sterile elenco di date, fatti, fonti, bensì una biografia ragionata di una donna tanto bella quanto chiaccherata, criticata e condannata dal suo tempo e dalla storia. Una biografia contestualizzata, rigorosa nel riportare le fonti storiografiche e gli usi del tempo, ma anche il racconto lucido, appassionante e ricco di interrogativi sulla vita, le azioni, i sentimenti di Valeria Messalina, imperatrice, madre, moglie, ma soprattutto giovane donna. Un libro intenso ed interessante che ci aiuta a scoprire qualcosa in più su questa donna così particolare, sul periodo in cui visse, sulle motivazioni che portarono alla sua Damnatio memoriae, ed a restituire un ritratto di lei non esente da colpe o macchie, ma certamente più tollerante e realistico. Una bella lettura.

 

Opera recensita: "Messalina e la Roma imperiale dei suoi tempi" di Marisa Ranieri Panetta

    Editore: Salani, 2016

Genere: saggio

Ambientazione: Roma

Pagine: 238

Prezzo: 15,90 €

Consigliato: sì

Voto personale: 8,5.

                  

martedì 16 febbraio 2021

RECENSIONE: PETER CAMERON - COSE CHE SUCCEDONO LA NOTTE

        Sinossi:

Questo libro è fatto di buio e di neve. Di un treno nella notte, e di una coppia senza nome che scende in una stazione deserta del Grande Nord. Di un immenso, lussuoso albergo nel cuore di una foresta. Delle sue stanze chiuse, dei suoi infiniti corridoi, dell’isola di luce del suo bar. Dei suoi ambigui ospiti – una vecchia cantante che tutto ha visto, e un losco uomo d’affari con un suo crudele disegno. E ancora, di un sinistro orfanotrofio, e di un enigmatico guaritore. Non tutti gli scrittori avrebbero saputo trasformare questa materia in un avvincente, misterioso romanzo. Ma Peter Cameron, questo nel tempo lo abbiamo imparato, è uno scrittore a parte.

 

Commento:

Libro dal titolo intrigante e dalla trama misteriosa, Cose che succedono la notte è il primo romanzo che leggo di Peter Cameron. Americano l'autore, americana anche la coppia di protagonisti, decisamente europea, anzi nordica, l'ambientazione: una città sperduta e dimenticata, buia, tetra, claustrofobica, avvolta dalla neve, ostile. Una città in cui si va solo per due motivi: il guaritore o l'orfanotrofio. L'uomo e la donna, così li chiameremo e li conosceremo per tutto il libro, sono qui per l'orfanotrofio: sono avanti con l'età, lei decisamente non è in buona salute, ma vogliono comunque adottare un trovatello che hanno visto in fotografia e che ora sono venuti a prendere… questi, almeno, erano i loro piani all'arrivo. Al momento di ripartire, pochi giorni dopo, la situazione sarà così cambiata che probabilmente stenteranno a ricordare quale fosse il reale motivo del loro viaggio. In un luogo in cui possono accadere le cose più impensate, circondati da personaggi fumosi, incorporei eppure determinanti, l'uomo e la donna metteranno alla prova se stessi, la loro determinazione, il loro rapporto, il loro stare insieme, comprendersi, desiderare desideri condivisi. Si ritroveranno cambiati, altrove, altro da sé. Cameron ci regala un romanzo onirico, soffocante, dalle atmosfere rarefatte che ricordano alberghi di altre latitudini (penso a Dance dance dance di Muracami); un romanzo che forse non incontrerà i gusti di tutti, forse     non conquisterà a pieno, ma certamente vale la pena leggere.

 

 

Opera recensita: "Cose che succedono la notte" di Peter Cameron

Editore: Adelphi, 2020

Genere: narrativa straniera

Ambientazione: Nord Europa

Pagine: 241        

Prezzo: 19,00 €

Consigliato: sì

Voto personale: 8.

  

mercoledì 10 febbraio 2021

RECENSIONE: SAMANTHA M. BAILEY - UNA MADRE NON SBAGLIA

Sinossi:

«Per favore, prendi la mia bambina.» Sono queste le parole che una sconosciuta rivolge a Morgan mentre aspetta la metropolitana per tornare a casa. Una sconosciuta che le mette in braccio una neonata. Una sconosciuta che, all'improvviso, compie un gesto inaspettato: si lascia cadere sotto il treno in arrivo. Morgan non ha nemmeno il tempo di capire cosa stia succedendo. Non ha idea del perché quella donna l'abbia scelta per affidarle la figlia. Per lei è un giorno come un altro, con la stessa routine di sempre. Invece, all'improvviso, tutto cambia. Quando la polizia la interroga, Morgan racconta quello che è successo. Ma non c'è alcun testimone, sull'affollata banchina della stazione, che confermi la sua versione. Nessuno ha visto la donna consegnarle la neonata. Nessuno ha visto la donna compiere quel gesto estremo di sua volontà. Credere a Morgan diventa addirittura impossibile quando dalle indagini risulta che non può avere bambini, pur desiderandoli con tutta sé stessa. E adesso ne ha una tra le braccia, anche se non sua. Morgan diventa allora la prima sospettata, costretta a difendere la sua innocenza. L'unica possibilità che le resta è scoprire perché è finita in quell'incubo. Scoprire chi era quella donna, perché sembrava conoscere i suoi desideri più nascosti. Perché non tutto quello che appare casuale lo è. Non tutto quello che appare oggettivo lo è. E quando è il caso a guidare il destino non si sa mai dove può portare. Un romanzo venduto in oltre dieci paesi. Un romanzo in vetta alle classifiche per mesi. Un romanzo protagonista di un passaparola inarrestabile. Un romanzo dalla premessa spiazzante. Tutti nella vita di ogni giorno ci siamo trovati sulla banchina di treni, metropolitane o autobus: dopo la lettura di questo libro la nostra attesa non sarà più la stessa.

 

Commento:

Una madre non sbaglia è un ottimo thriller d'esordio che unisce il giusto livello di tensione ad un coinvolgimento profondo, dato dalle tematiche attuali e sentite, affrontate dall'autrice con tatto ma anche con franchezza. Il desiderio di essere madre, la paura di non saper fare bene che diventa ossessione, i pericoli che minacciano la bambina accresciuti da un evento proveniente dal passato della madre… e poi l'amicizia, l'ambizione, il senso di colpa… tutti ingredienti perfetti per costruire un thriller attuale, moderno, coinvolgente. Le protagoniste sono credibili così come anche i personaggi di contorno; la storia si sviluppa su due tempi paralleli, il presente con le vicende di Morgan e della piccola Queen e il passato prossimo con il racconto di Nicole, colei che da donna in carriera si è trasformata in una mamma alterata e poi nell'ombra di se stessa. Cosa l'ha condotta a questa trasformazione terminata con la morte? Di cosa aveva paura Nicole? O di chi?

Un buon thriller che consiglio sia a chi ama il genere, sia a chi apprezza le storie al femminile.

 

Opera recensita: "Una madre non sbaglia" di Samantha Bailey

Editore: Garzanti, 2021

Genere: thriller

Ambientazione: Stati Uniti

Pagine: 252

Prezzo: 17,80 €

Consigliato: sì

Voto personale: 8,5.

      

RECENSIONE: ALESSANDRA SARCHI - IL DONO DI ANTONIA

    Sinossi:

Antonia vive a Bologna e ha una figlia adolescente, Anna, che da qualche tempo ha problemi di alimentazione. Il loro rapporto è teso e Antonia si domanda se, rifiutando il cibo, Anna non stia tentando di svincolarsi dalla sua devozione materna. Poi, un giorno, arriva la telefonata di un ragazzo americano e con lui il passato torna a galla. Ventisei anni prima Antonia viveva negli Stati Uniti e donò un ovulo a un'amica che desiderava diventare madre ma non poteva. Da quell'ovulo fu generato Jessie, che ha appena scoperto di essere nato anche grazie a lei, e perciò ha bisogno di conoscerla, di sapere perché lo ha fatto, e perché a un certo punto è scomparsa. Mentre sua figlia sembra volersi liberare di lei, qualcuno che non può chiamare figlio invece cerca Antonia, e la interroga sui motivi di quel dono offerto come un atto di generosità del quale poi non si è sentita all'altezza, un gesto da cui deriva una responsabilità che lei non può piú ignorare. Perché, per ciascuno di noi, la domanda «chi sei» implica sempre anche «di chi sei».

 

Commento:

Un figlio avuto, uno da cui è fuggita. Antonia è una donna lacerata dall'essere madre: sì, si può essere lacerati dalla maternità, dall'amore dato e da quello trattenuto, dalle paure che scavano nella mente, giorno dopo giorno, quelle mai affrontate, alle quali dopo un po' non si riesce più a dare voce tanto sono radicate. Antonia è lacerata nell'animo tra l'amore rabbioso per una figlia che la respinge, che cerca di allontanarsi dal suo petto e l'amore colpevole di un figlio che non è suo figlio, che ha lasciato in mani amorevoli ma comunque altre, diverse dalle sue, per paura dell'enormità del gesto compiuto. Paura, sì, perché si può anche aver paura di essere madre: non basta desiderarlo, non basta la felicità di stringere, nutrire, accudire un corpo che non è nostro, ma è parte di noi. Non basta. Ci sono le notti insonni, i dubbi, le responsabilità. C'è poi il confronto, la "sfida amorosa" da ingaggiare con quel corpo che cresce e si fa carne, cuore, cervello ed emozioni diverse e talvolta opposte alle nostre.

Il dono di Antonia è un libro potente, importante, che rivela le zone nascoste, recondite e oscure dell'essere madre, prendendo di petto le paure, le rinunce, i sussulti del cuore di chi, prima di essere madre, è sempre e comunque una donna. Da leggere, che siate madri, padri, figli o figlie.

 

Opera recensita: "Il dono di Antonia" di Alessandra Sarchi

Editore: Einaudi, 2020

Genere: narrativa italiana

Ambientazione: Bologna

Pagine: 208

Prezzo: 17,00 €

Consigliato: sì

Voto personale: 8,5.

      

domenica 7 febbraio 2021

RECENSIONE: LIVIA FRANCHINI - GUSCI

Sinossi:

Ruth ha trent'anni, lavora come infermiera in una casa di riposo ed è appena stata lasciata dal suo compagno. L'unica cosa che le rimane dei loro dieci anni insieme è la lista della spesa che aveva compilato con lui per la settimana a venire. Ed è a partire da quella lista che Ruth racconta la sua storia e ripercorre la relazione con Neil fin dal loro primo incontro. Ogni ingrediente è un salto nel tempo, ma anche un cambio di prospettiva e di registro narrativo. Lo zucchero, quindi, ci trasporta al momento in cui Neil ha visto Ruth per la prima volta attraverso la vetrina di un'agenzia di viaggi, la pizza è il diario scritto da un'amica di Ruth durante una vacanza che hanno trascorso insieme a Roma, il deodorante ci porta ancora più indietro, ai tempi del liceo, a sbirciare le chat tra le sue compagne di scuola, mentre gli spaghetti sono un'eloquente incursione nella casella di posta elettronica di Neil. Tra uova, mele, olive e balsamo, Ruth scopre che sono molti anni che modella la propria identità in base alle aspettative e ai desideri delle persone che la circondano: il suo fidanzato, ma anche i pazienti della casa di riposo, le colleghe, la sua famiglia. Ora ha bisogno di capire chi è senza Neil, deve imparare a camminare da sola. Attraverso una voce fresca, tagliente, e un impianto narrativo originale e ipercontemporaneo, Livia Franchini ci spiazza continuamente decostruendo un genere dall'interno, disattendendo uno per uno tutti i cliché e i canoni del romanzo d'amore.

 

Commento:

Gusci, libro scritto in inglese dall'autrice italiana Livia Franchini, è un libro che racchiude in sé molte contraddizioni, almeno per quel che mi riguarda: è un libro che attira sia nella sinossi, sia nella trama, sia persino nella lettura, ma al contempo l'ho trovato respingente: è relativamente breve (poco meno di 300 pagine) eppure ci ho impiegato una vita a finirlo e, cosa che mi capita di rado, durante la giornata non avevo voglia di tornarci. La protagonista, Ruth, non mi dispiace eppure non posso dire di aver empatizzato né con lei né con nessun altro personaggio del romanzo. La scrittura è fluida, quasi incorporea, illusoria persino; i temi trattati (o accennati in una confusione di non detti) sono l'amore, la perdita, l'identità, la scelta, la conoscenza di noi stessi e delle persone che abbiamo accanto, la relatività di punti di vista diversi sullo stesso oggetto d'osservazione… tanti potenziali spunti, sì, che però finiscono in… in qualcosa che io francamente non ho compreso, perché va bene "decostruire un genere dall'interno", ma poi bisogna costruirne uno nuovo, bisogna approdare da qualche parte che, possibilmente, sia comprensibile. Un libro che mi ha lasciata perplessa e insoddisfatta, con il rammarico di non aver capito, di non essere arrivata dove l'autrice forse voleva che arrivassi. Io non credo che lo rileggerei, ma se qualcuno volesse dargli una possibilità… mi farebbe piacere conoscere le sue impressioni. Magari è solo questione di prospettiva o di sensibilità diverse.

 

Opera recensita: "Gusci" di Livia Franchini

Editore: Mondadori, 2020

Genere: narrativa

Ambientazione: Londra

Pagine: 276

Prezzo: 18,00 €

    Consigliato: sì/no

Voto personale: 6,5.

      

martedì 2 febbraio 2021

RECENSIONE: PAULETTE JILES - NOTIZIE DAL MONDO

        Sinossi:

Texas, 1870. All'indomani della Guerra civile, l'anziano capitano Jefferson Kidd, veterano di guerra e stampatore in pensione, si guadagna da vivere spostandosi da una città all'altra e leggendo ad alta voce i giornali per un pubblico pagante e affamato di notizie dal mondo. Un giorno, a Wichita Falls, Kidd viene avvicinato da Britt Johnson, un nero libero che fa il trasportatore. Sul suo carro c'è una bambina di una decina d'anni, vestita alla maniera Comanche con una tunica di pelle di daino con quattro file di denti d'alce cuciti sul petto. I capelli sono del colore dello zucchero d'acero, con una penna d'aquila e due piumini legati a una ciocca, e gli occhi, azzurrissimi, di una bambola di porcellana. A quanto ne sa l'agente che l'ha riscattata, si tratta di Johanna Leonberger, catturata dagli indiani quattro anni prima, quando ne aveva sei. I genitori e la sorellina più piccolo sono morti nell'assalto, ma ci sono dei parenti, uno zio e una zia, a San Antonio. Per cinquanta dollari, Kidd potrebbe affrontare un viaggio di tre settimane e riportarla alla sua famiglia? Uomo d'onore, il capitano accetta, sapendo che altrimenti nessun altro aiuterà la bambina. L'incarico, tuttavia, si rivela ben più arduo del previsto. Nei quattro anni trascorsi con i Comanche, Johanna ha dimenticato la lingua materna e le buone maniere, non intende salire sul carro né mettersi le scarpe, e tenta di scappare appena se ne presenta l'occasione. Una volta avventuratisi nel deserto, in una terra ostile e crudele, popolata da ambigui e pericolosi personaggi, al capitano e alla bambina non resta che imparare a conoscersi e fidarsi l'uno dell'altra per sopravvivere. Da questo libro l'omonimo film diretto da Paul Greengrass con Tom Hanks e Helena Zengel.

 

Commento:

Quella raccontata da Paulette Jiles in queste pagine è una storia d'altri tempi, eppure a suo modo, estremamente attuale. È un romanzo Western, di chiara ambientazione storica, ma richiama temi importanti e molto sentiti anche nell'attualità.

Il capitano Jefferson Kidd, 71 anni, è un ex veterano e uno stampatore che ha perso la possibilità di svolgere il proprio lavoro; egli viaggia in lungo e in largo per le strade mal sicure del Texas, per leggere ad alta voce i giornali di altri luoghi ad un pubblico pagante: egli porta le notizie dal mondo alle persone che vogliono distrarsi, sapere, esercitare la loro curiosità. Di tutto parla Kidd nelle sue letture, distinto e saggio com'è, tranne che di politica locale, perché non vuole guai e perché se la gente volesse sentire parlare di politica locale le basterebbe mettere il naso fuori di casa. Se viene a sentire lui è perché ha bisogno di sentire altro, di viaggiare con la mente, di interessarsi a ciò che sta oltre il suo naso e di allentare la tensione. È proprio durante uno di questi viaggi che, capitato a Wichita Falls, il capitano Kidd viene intercettato da un nero libero che gli chiede di portare con sé, verso Sud, per 50 dollari, una bambina fino ad allora tenuta prigioniera dagli indiani. Il capitano accetta di portare la bambina dai suoi parenti, ma Johanna, così si chiama quella guerriera di origini tedesche, decisamente non vuole obbedire: strappata da casa sua a sei anni, ha dovuto già una volta ricostruirsi una vita e un background di radici ed usanze. Ora è un'indiana, ha dimenticato completamente la sua vita precedente, ora vuole viaggiare, scappare, avere il cielo come unico tetto, non focalizzarsi sulle buone maniere… non ci pensa proprio ad arrendersi a un destino diverso, un'altra volta, ed è pronta a combattere, nella miglior tradizione guerriera indiana, per difendere la sua libertà. Johanna ha solo dieci anni, ma ha già affrontato cose che molti bambini bianchi come lei non affronteranno mai nell'arco della loro vita. Per questo non sarà difficile per il capitano Kidd instaurare con lei un contatto, una complicità che permetterà ad entrambi di essere alleati in un viaggio pericoloso. Un contatto, una complicità destinata a diventare molto di più.

Notizie dal mondo è un bel romanzo che fa riflettere sull'importanza della fiducia, dell'incontrarsi a metà strada, dello scambio intergenerazionale, ma anche sulla questione spinosa ed attualissima della genitorialità: è più genitore chi mette al mondo o chi cresce ed accudisce un bambino? Ed ancora, la differenza fra culture, il voler imporre un cambiamento radicale a chi è abituato a vivere in un certo modo… sono tutte tematiche affrontate, qui, con delicatezza, quasi sfiorate con non curanza, ma comunque incisive e pregnanti. Veramente un buon libro, da leggere e magari anche da regalare.

 

Opera recensita: "Notizie dal mondo" di Paulette Jiles

Editore: Neri Pozza, 2021

Genere: western

Ambientazione: Texas, 1870

Pagine: 256

Prezzo: 18,00 €

Consigliato: sì

Voto personale: 8,5.