Sinossi:
Sud Italia, un'estate
sulla Costiera amalfitana. A causa di un guasto alla loro imbarcazione, un
gruppo di giovani americani si ritrova a soggiornare in un hotel frequentato da
attempati turisti poco inclini al divertimento. Lì conoscono Raúl, personaggio riservato
e imperscrutabile, sempre seduto in disparte con il suo taccuino. Finché un
giorno si avvicina al loro tavolo: accortosi che Mark soffre visibilmente a una
spalla, gli posa una mano sul punto dolorante, alleviandone il fastidio. Non
contento, procede rivelando dettagli personali, anzi intimi, su tutti i
presenti, informazioni che nessuno avrebbe mai potuto conoscere... Per vincere
la diffidenza dei giovani, spiazzati dalle sue scomode verità, decanta loro le
meraviglie della zona: una zona che frequenta d'estate fin da quando era
bambino, piena di risonanze legate al mondo della mitologia, come i Lugentes
Campi, i campi del pianto, dove gli amanti infelici errano ricordando le loro
pene d'amore. L'unica del gruppo che non sembra lasciarsi ammaliare dal suo
fascino e dalla sua retorica è Margot, che Raúl inizialmente aveva chiamato con
quello che secondo lui doveva essere il suo vero nome di battesimo, Maria. Ma
con il passare delle ore e dei giorni, dopo un pranzo condiviso e lunghe
camminate sulla spiaggia, Margot comincia a fidarsi di lui, ad aprirsi... E
Raúl la condurrà in un viaggio indietro nel tempo, verso un passato che li lega
molto da vicino. Prenderà corpo una storia d'amore e di mistero, nel segno di
quella delicata profondità nel raccontare i sentimenti che è un marchio
inconfondibile di André Aciman.
Commento:
Che Aciman abbia una
predisposizione naturale a raccontare i sentimenti con franchezza e senza giri
di parole è cosa nota ai suoi lettori. Chi ha amato Chiamami col tuo nome e Cercami,
però, non dovrà aspettarsi da questo suo ultimo libro qualcosa di perfettamente
uguale ai romanzi precedenti: c'è, qui, una componente in più che sa di realismo
magico e, se non proprio di fantasy, di fantastico certamente. La trama
apparentemente sembra semplice e lineare, per quanto alcuni personaggi appaiano
bizzarri sin da subito: un gruppo di turisti americani piomba in un noto hotel
della costiera amalfitana e ne sovverte le abituali calma e sobrietà. Un uomo
sulla sessantina, seduto ad un tavolo appartato, li osserva a lungo, quasi li
studia, prima di tentare un approccio. Ben presto l'uomo rivela di possedere
qualità e doni particolari, riesce a guarire le persone con un tocco, mostra di
sapere cose che nessuno sa… ma soprattutto riesce a muoversi nel tempo, fra i
vari Io che, inquieti, ci circondano e tentano di imporsi nella nostra vita
attuale: si parla di altre personalità in cui abbiamo vissuto, di luoghi che ci
sembra di aver visitato senza però esserci mai stati prima in questa vita… non
c'è nulla di davvero soprannaturale in questa storia, anzi Aciman fa leva sugli
errori, sulle rinunce che infliggiamo a noi stessi credendo di poter archiviare
il dolore, di poter rinchiudere il destino in un cassetto. Niente di più falso
e Aciman e il suo Raul, il protagonista di questa storia, ci raccontano.
Un libro gradevole, brevissimo,
che si legge in qualche ora. Non c'è bisogno di credere a tutte le teorie che
Raul ci espone, ma di sicuro si possono passare ore liete con un buon libro che
sa coinvolgere.
Opera recensita:
"L'ultima estate" di André Aciman
Editore: Guanda, 2021
Genere: narrativa
straniera
Ambientazione: Costiera
amalfitana
Pagine: 160
Prezzo: 16,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 8.
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