Sinossi:
Ruth ha trent'anni, lavora
come infermiera in una casa di riposo ed è appena stata lasciata dal suo
compagno. L'unica cosa che le rimane dei loro dieci anni insieme è la lista
della spesa che aveva compilato con lui per la settimana a venire. Ed è a partire
da quella lista che Ruth racconta la sua storia e ripercorre la relazione con
Neil fin dal loro primo incontro. Ogni ingrediente è un salto nel tempo, ma
anche un cambio di prospettiva e di registro narrativo. Lo zucchero, quindi, ci
trasporta al momento in cui Neil ha visto Ruth per la prima volta attraverso la
vetrina di un'agenzia di viaggi, la pizza è il diario scritto da un'amica di
Ruth durante una vacanza che hanno trascorso insieme a Roma, il deodorante ci
porta ancora più indietro, ai tempi del liceo, a sbirciare le chat tra le sue
compagne di scuola, mentre gli spaghetti sono un'eloquente incursione nella
casella di posta elettronica di Neil. Tra uova, mele, olive e balsamo, Ruth
scopre che sono molti anni che modella la propria identità in base alle
aspettative e ai desideri delle persone che la circondano: il suo fidanzato, ma
anche i pazienti della casa di riposo, le colleghe, la sua famiglia. Ora ha
bisogno di capire chi è senza Neil, deve imparare a camminare da sola.
Attraverso una voce fresca, tagliente, e un impianto narrativo originale e
ipercontemporaneo, Livia Franchini ci spiazza continuamente decostruendo un
genere dall'interno, disattendendo uno per uno tutti i cliché e i canoni del
romanzo d'amore.
Commento:
Gusci, libro scritto in
inglese dall'autrice italiana Livia Franchini, è un libro che racchiude in sé
molte contraddizioni, almeno per quel che mi riguarda: è un libro che attira
sia nella sinossi, sia nella trama, sia persino nella lettura, ma al contempo
l'ho trovato respingente: è relativamente breve (poco meno di 300 pagine) eppure
ci ho impiegato una vita a finirlo e, cosa che mi capita di rado, durante la
giornata non avevo voglia di tornarci. La protagonista, Ruth, non mi dispiace
eppure non posso dire di aver empatizzato né con lei né con nessun altro
personaggio del romanzo. La scrittura è fluida, quasi incorporea, illusoria
persino; i temi trattati (o accennati in una confusione di non detti) sono
l'amore, la perdita, l'identità, la scelta, la conoscenza di noi stessi e delle
persone che abbiamo accanto, la relatività di punti di vista diversi sullo
stesso oggetto d'osservazione… tanti potenziali spunti, sì, che però finiscono
in… in qualcosa che io francamente non ho compreso, perché va bene "decostruire
un genere dall'interno", ma poi bisogna costruirne uno nuovo, bisogna
approdare da qualche parte che, possibilmente, sia comprensibile. Un libro che
mi ha lasciata perplessa e insoddisfatta, con il rammarico di non aver capito,
di non essere arrivata dove l'autrice forse voleva che arrivassi. Io non credo
che lo rileggerei, ma se qualcuno volesse dargli una possibilità… mi farebbe
piacere conoscere le sue impressioni. Magari è solo questione di prospettiva o
di sensibilità diverse.
Opera recensita:
"Gusci" di Livia Franchini
Editore: Mondadori, 2020
Genere: narrativa
Ambientazione: Londra
Pagine: 276
Prezzo: 18,00 €
Consigliato: sì/no
Voto personale: 6,5.
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