Sinossi:
Antonia vive a Bologna e
ha una figlia adolescente, Anna, che da qualche tempo ha problemi di
alimentazione. Il loro rapporto è teso e Antonia si domanda se, rifiutando il
cibo, Anna non stia tentando di svincolarsi dalla sua devozione materna. Poi,
un giorno, arriva la telefonata di un ragazzo americano e con lui il passato
torna a galla. Ventisei anni prima Antonia viveva negli Stati Uniti e donò un
ovulo a un'amica che desiderava diventare madre ma non poteva. Da quell'ovulo
fu generato Jessie, che ha appena scoperto di essere nato anche grazie a lei, e
perciò ha bisogno di conoscerla, di sapere perché lo ha fatto, e perché a un
certo punto è scomparsa. Mentre sua figlia sembra volersi liberare di lei,
qualcuno che non può chiamare figlio invece cerca Antonia, e la interroga sui
motivi di quel dono offerto come un atto di generosità del quale poi non si è
sentita all'altezza, un gesto da cui deriva una responsabilità che lei non può
piú ignorare. Perché, per ciascuno di noi, la domanda «chi sei» implica sempre
anche «di chi sei».
Commento:
Un figlio avuto, uno da
cui è fuggita. Antonia è una donna lacerata dall'essere madre: sì, si può
essere lacerati dalla maternità, dall'amore dato e da quello trattenuto, dalle
paure che scavano nella mente, giorno dopo giorno, quelle mai affrontate, alle
quali dopo un po' non si riesce più a dare voce tanto sono radicate. Antonia è
lacerata nell'animo tra l'amore rabbioso per una figlia che la respinge, che
cerca di allontanarsi dal suo petto e l'amore colpevole di un figlio che non è
suo figlio, che ha lasciato in mani amorevoli ma comunque altre, diverse dalle
sue, per paura dell'enormità del gesto compiuto. Paura, sì, perché si può anche
aver paura di essere madre: non basta desiderarlo, non basta la felicità di
stringere, nutrire, accudire un corpo che non è nostro, ma è parte di noi. Non
basta. Ci sono le notti insonni, i dubbi, le responsabilità. C'è poi il
confronto, la "sfida amorosa" da ingaggiare con quel corpo che cresce
e si fa carne, cuore, cervello ed emozioni diverse e talvolta opposte alle
nostre.
Il dono di Antonia è un
libro potente, importante, che rivela le zone nascoste, recondite e oscure
dell'essere madre, prendendo di petto le paure, le rinunce, i sussulti del cuore
di chi, prima di essere madre, è sempre e comunque una donna. Da leggere, che
siate madri, padri, figli o figlie.
Opera recensita: "Il
dono di Antonia" di Alessandra Sarchi
Editore: Einaudi, 2020
Genere: narrativa italiana
Ambientazione: Bologna
Pagine: 208
Prezzo: 17,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 8,5.
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