Sinossi:
Cuba, 1866. María Isabel è la sola lavorante donna in una
fabbrica di sigari. Ogni giorno, mentre le sue mani arrotolano incessantemente
il tabacco, ascolta le parole di un uomo, Antonio, che legge per loro. Sono
parole che la trasportano in mondi sconosciuti, come quello dei Miserabili di
Victor Hugo, e che le aprono la mente e il cuore. Ma gli echi della guerra si
fanno sempre più vicini... Cuba, 1959. Dolores guarda il marito allontanarsi
verso le montagne. Ha risposto alla chiamata alle armi di Fidel Castro e nella
sua anima lei spera che non torni più. Ma se dovesse farlo, Dolores sa che per
sopravvivere dovrà compie - re una scelta che sconvolgerà il mondo di Carmen,
sua figlia. Miami, 2016. Carmen, immigrata cubana, negli Stati Uniti credeva di
ricominciare dimenticando un passato pieno di contraddizioni per offrire alla
figlia Jeanette un futuro migliore. E invece il sogno americano si rivela per
lei un’illusione, perché ogni giorno ripensa a Cuba e al rapporto di amore-odio
con la propria madre, che non vede da anni. La stessa donna che Jeanette,
ribelle e in continua lotta contro la tossicodipendenza, vorrebbe incontrare
per saperne di più della storia di famiglia e capire meglio se stessa. Ognuna
di queste donne lotta fino allo stremo per la sopravvivenza, fedele alle parole
annotate su quel libro di Hugo che si tramandano da generazioni: "Siamo
forza. Siamo più di quanto pensiamo". Dalle fabbriche di sigari cubani ai
centri di detenzione per migranti, passando per la periferia di Miami, Sale di
mare e lacrime è un esordio di grande forza narrativa, onesto e bruciante. Con
una prosa a un tempo poetica e schietta, Gabriela Garcia ci porta nel cuore
oscuro dell’America moderna raccontandoci una storia di diaspora. E di madri e
figlie che combattono per innalzare la loro voce dal silenzio in cui sono
relegate.
Commento:
L'esordio letterario di Gabriela Garcia, autrice figlia di
immigrati cubani, ha il sapore dell'urgenza. Urgenza di dire, di raccontare, di
tirar fuori il fuoco che cova sotto le braci. Le perdoneremo, perciò, lo stile
confusionario ed apparentemente superficiale con cui sembra trattare ogni
storia: lo faremo perché, a lettura ultimata, ci parrà chiaro l'intento che sta
dietro a questa forma di racconto, ossia quello di mostrare e mostrarci quanto
ogni storia, ogni dolore, ogni vita sia unica nel suo genere eppure uguale alle
altre nel valore. "Sale di mare e lacrime" è un racconto a più voci
che si snoda nel tempo e nello spazio fra Cuba, gli Stati Uniti e il Messico,
fra il 1866 e il 2016 e trae la sua forza proprio dalla ricerca del passato e
dallo sguardo verso il futuro. Così storie di donne tanto diverse si mischiano
e si fondono dando vita ad uno strano, ma potente quadro di dolore e riscatto.
L'operaia nella fabbrica di sigari nel 1800 sta accanto nel dolore alla madre
immigrata che taglia i ponti col passato; la bambina sola e lontana dalla madre
trova rifugio nella compagnia di una giovane donna che lotta contro i suoi
demoni… storie che si sfiorano e si potenziano a vicenda. Una lettura non
facilissima – più per lo stile che per il contenuto – ma sicuramente
interessante per gli spunti che ci fornisce.
Opera recensita: "Sale di mare e lacrime" di
Gabriela Garcia
Editore: Harper Collins, 2022
Traduttore: Valeria Bastia
Genere: narrativa straniera
Ambientazione: Cuba, Messico, Stati Uniti
Pagine: 304
Prezzo: 19,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 7,5.
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