Sinossi:
Come è morto, davvero, Vittorio Leonardi? Perché Penelope Spada ha dovuto
lasciare la magistratura? Un'investigazione su un delitto e nei meandri della
coscienza. Un folgorante romanzo sulla colpa e sulla redenzione.
«Cosa vogliono le vittime dei reati? Le persone ingiuriate dal crimine,
quelle che hanno perso i propri cari o la propria dignità? La punizione dei
colpevoli? Certo, anche questo. Ma la punizione – la vendetta piú o meno
regolata dalle leggi – è in gran parte un’illusione ottica. Ciò che le vittime
vogliono davvero è la verità. L’unica cosa che nel lungo periodo è capace di
guarire le ferite, di placare il dolore»
Un barone
universitario ricco e potente muore all'improvviso; cause naturali, certifica
il medico. La figlia però non ci crede e si rivolge a Penelope Spada, ex Pm con
un mistero alle spalle e un presente di quieta disperazione. L'indagine, che
sulle prime appare senza prospettive, diventa una drammatica resa dei conti con
il passato, un appuntamento col destino e con l'inattesa possibilità di
cambiarlo. Nelle pieghe di una narrazione tesa fino all'ultima pagina, Gianrico
Carofiglio ci consegna un'avventura umana che va ben oltre gli stilemi del
genere; e un personaggio epico, dolente, magnifico.
Commento:
Definire questo romanzo "folgorante" mi pare, cari
redattori di Einaudi, a dir poco un azzardo. Lo stesso dicasi per la locuzione
"narrazione tesa"… ma dove? "Rancore", come già il romanzo
precedente di questa serie, "La disciplina di Penelope", è certamente
un buon romanzo, ma non si può dire che sia adrenalinico né che brilli o
spicchi per qualcosa in particolare. È certamente migliore, più convincente e
solido del giallo precedente, ma ancora non ci siamo. E allora perché dico che
è un buon romanzo? Perché lo è! Lo è per l'indiscutibile qualità della
scrittura di Carofiglio (mi sembra di trovare un'oasi di pace ogni volta che
apro un suo libro, nettamente superiore per stile e registro a molti scrittori
moderni nostrani e non solo); lo è per le innumerevoli citazioni letterarie,
musicali, artistiche in generale di cui è costellato questo come tutti gli
altri suoi libri; lo è, poi, per gli spunti forniti dall'indagine che, oltre a
risultare interessante sebbene non adrenalinica, apre spiragli interessanti sul
mondo della massoneria. E poi è un libro importante, questo, perché risponde a
domande cruciali che ci portavamo dietro dal primo giallo, domande sulla vita
professionale di Penelope, tuttavia… Tuttavia non basta. Non posso esprimere
parere positivo, invece, su Penelope Spada: troppo evanescente, poco incisiva,
quasi vacua, troppo poco ricordabile. E per essere la protagonista di una
serie, la cosa non depone bene, a parer mio. Detto questo, continuerò a leggere
questa serie, anche per capire come evolve e dove va a parare, ma l'entusiasmo
scende… scende… scende. E non può bastare un finale interessante con un bel po'
di pepe a risollevare aspettative e morale.
Opera recensita: "Rancore" di Gianrico Carofiglio
Editore: Einaudi, 2022
Genere: giallo, seriale
Ambientazione: novembre 2019
Pagine: 238
Prezzo: 18,50 €
Consigliato: sì
Voto personale: 8.
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