Sinossi:
Elizabeth Zott è magnetica. Se entra in una stanza, state
certi che non le staccherete gli occhi di dosso: perché è bella, e perché ha
quel modo schietto di esprimere il proprio pensiero, che scende come una lama
sulla superficie molle della morale comune. Siamo nel 1952, ed Elizabeth è una
giovane chimica che lavora all'Hastings Research Institute in California, un
ambiente ferocemente maschilista dove il suo innegabile talento viene per lo
più messo a tacere, sabotato, o usato per il prestigio altrui. Malgrado le difficoltà,
il coraggio di rivendicare diritti e successi non viene scalfito e spinge
Elizabeth a perseverare. C'è solo un uomo che ammira la sua determinazione: è
Calvin Evans, genio della chimica in odore di Nobel, con il quale nasce un
sentimento puro in cui condivisione delle formule e attrazione fisica vanno di
pari passo. Ma la vita, come la scienza, è soggetta a trasformazioni, e qualche
anno dopo la tempra di Elizabeth, ora madre single, folgora un produttore
televisivo che le affida la conduzione di Cena alle sei, un programma di cucina
che nelle sue mani diventa un appuntamento quotidiano immancabile per il grande
pubblico. Il suo approccio rivoluzionario ai fornelli, infarcito di digressioni
scientifiche, non mira solo alla preparazione di stufati, ma anche ad aprire
gli occhi all'universo femminile. Lezioni di chimica è la
storia di una donna irresistibile, che cade e si rialza più volte; è
l'avventura di un'esistenza che ribalta gli schemi e costruisce un nuovo
percorso, nonostante tutto. Con Elizabeth Zott si ride e si piange. È lei a
dettare il ritmo, a indicarci quando andare a testa alta e quando invece è
impossibile. Quello che sembra dirci, alla fine di tutto, è di non fermarci
mai.
Commento:
Inutile girarci intorno: "Lezioni di chimica" è il
miglior libro che ho letto da gennaio ad oggi. Non è solo interessante, è anche
scritto benissimo, ha una protagonista che buca le pagine e che sarà davvero
difficile dimenticare. E poi fa ridere, ma fa anche piangere molto, e fa
riflettere sull'ingiustizia sociale, sull'assurdità delle discriminazioni,
sull'avidità, la cattiveria, la pochezza di troppe persone. Elizabeth Zott è
una donna forte, intelligentissima, bella dentro e fuori, a tratti forse un po'
ingenua, ma con una logica schiacciante ed una tempra in grado di zittire il
più laido degli uomini e la più malpensante delle donne. È uno scienziato, un
chimico di prim'ordine ed avrebbe anche potuto avere un gran successo, se non
fosse stata donna – e per di più una bellissima donna – negli anni 50' e 60'. La
vita non è stata generosa con lei, le ha imposto prove dure da superare, che l'hanno
costretta a testare più e più volte il suo spirito di sopravvivenza e di
adattamento. E la maggior parte di queste prove le è giunta per mano degli
uomini che ha incontrato. L'autrice, Bonnie Garmus, ci racconta la vita e la
straordinarietà di questa donna con grande abilità, non preparandoci mai – come
non era preparata Elizabeth – ai colpi che la vita le ha inferto. Ed anche
quando questi colpi sono particolarmente duri, quando sembra che davvero,
stavolta, non debba rialzarsi più, non c'è mai vittimismo, melodramma o compiacimento
in Elizabeth.
Lezioni di chimica è un piccolo gioiello letterario originale
sia nella trama che nello stile. Un libro da leggere, questo, senza se e senza
ma.
Opera recensita: "Lezioni di chimica" di Bonnie
Garmus
Editore: Rizzoli, 2022
Traduttore: Anna Rusconi
Genere: narrativa straniera
Ambientazione: America, anni 50-60
Pagine: 464
Prezzo: 19,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 10.
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