Sinossi:
Istanbul, 1591. Tra i miniaturisti e illustratori al lavoro
nel Palazzo del Sultano si nasconde un feroce assassino. Per smascherarlo Nero
è disposto a
tutto, anche a rischiare la vita. Perché se fallisce, per
lui non ci sarà futuro con la bella Sekure, non ci sarà l'amore che ha sognato
per dodici anni.
Commento:
Semplicemente meraviglioso. Un libro che è insieme romanzo
storico, giallo, libro d’arte, poema epico e storia di fantasia. Siamo nella
misteriosa ed infida Istanbul, città il cui fascino di luci ed ombre non muta
nei secoli. Tra queste strade e queste case piene della più varia umanità,
vengono compiuti due efferati omicidi, entrambi legati fra loro ed al mondo
della miniatura, nonché ad un libro misterioso che il Sultano ha ordinato ad un
vecchio maestro miniaturista. Proprio il mistero sui disegni e sulla storia
scatena la curiosità e la gelosia dei miniaturisti che tra loro si considerano
come fratelli, ma che non perdono occasione per affermare la loro bravura e la
superiorità rispetto agli altri. Ad infiammare questo clima di ostilità più o
meno latenti si insinuano le malignità di certi predicatori che sobillano le folle
e, nondimeno, la diffidenza verso il nuovo stile europeo che il sultano sembra
preferire rispetto all’antica arte della miniatura tramandata per secoli. Chi
avrà commesso gli omicidi? Chi avrà trafugato l’ultimo disegno con il ritratto
del Sultano? Il compito di scovare l’assassino sarà affidato al giovane Nero
Efendi, tornato in città dopo dodici anni ed ancora molto innamorato della
bella Secure, figlia del maestro miniaturista incaricato di illustrare il libro
segreto. Arte, storia, mitologia, religione si fondono in una storia fatta di
tante storie, raccontate dal coro di voci dei protagonisti – reali o fantastici
– di questa storia. Così la trama principale si mescola ai ricordi dei vecchi
maestri miniaturisti, ai poemi epici che stanno alla base della cultura
persiana e medioorientale, alle descrizioni dei diversi stili adottati dagli antichi
maestri persiani, da quelli di Erath, dai cinesi ed ora dagli europei. Tutto
questo genera una mescolanza di culture e di epoche che, agli occhi inesperti
di un lettore digiuno di arte e bellezza, risulta di un fulgore abbagliante che
stordisce. La penna sapiente di Pamuk ci regala una lunga boccata di
tranquillità pur raccontandoci storie per nulla tranquille. Anche mentre
vaghiamo nella notte infida tra i vicoli più neri e fatiscenti non possiamo non
sentire l’aura protettiva di una città che avvolge ed ammalia. Un libro davvero
ben scritto, forse un po’ complesso perché parla di cose non proprio alla nostra
portata, ma che coinvolge ed appassiona. “Il mio nome è rosso” si fa leggere velocemente
nonostante le numerose vicende descritte, le storie parallele, i tanti riferimenti
artistici e mitologici. E nonostante tutta quest’arte, non veniamo distolti
dalla ricerca dell’assassino che, vi assicuro, confonde e destabilizza.
Lettura altamente consigliata, nonostante la sua difficoltà.
Opera recensita: “Il mio nome è rosso” di Orhan Pamuk
Editore: Einaudi, prima ed. 1998-prima ed. italiana 2001
Genere: giallo storico
Ambientazione: Istanbul, 1591
Pagine: 450 (ed. 2005)
Prezzo: 13,50 € (ed. 2005)
Consigliato: sì.
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