Sinossi:
Controcorrente,
strane, pericolose, esagerate, difficili da collocare. E rivoluzionarie. Sono
le dieci donne raccontate in questo libro e battezzate da una madrina
d’eccezione, la Morgana del ciclo arturiano, sorella potente e pericolosa del
ben più rassicurante re dalla spada magica. Moana Pozzi, Santa Caterina, Grace
Jones, le sorelle Brontë, Moira Orfei, Tonya Harding, Marina Abramovic, Shirley
Temple, Vivienne Westwood, Zaha Hadid. Morgana non è un catalogo di donne
esemplari; al contrario, sono streghe per le donne stesse, irriducibili anche
agli schemi della donna emancipata e femminista che oggi, in piena affermazione
del pink power, nessuno ha in fondo più timore a raccontare. Il nemico
simbolico di questa antologia è la “sindrome di Ginger Rogers”, l’idea –
sofisticatamente misogina – che le donne siano migliori in quanto tali e
dunque, per stare sullo stesso palcoscenico degli uomini, debbano sapere fare
tutto quello che fanno loro, ma all’indietro e sui tacchi a spillo. In una
narrazione simile non c’è posto per la dimensione oscura, aggressiva,
vendicativa, caotica ed egoistica che invece appartiene alle donne tanto quanto
agli uomini. Le Morgane di questo libro sono efficaci ciascuna a suo modo nello
smontare il pregiudizio della natura gentile e sacrificale del femminile. Le
loro storie sono educative, non edificanti, disegnano parabole individuali più
che percorsi collettivi, ma finiscono paradossalmente per spostare i margini
del possibile anche per tutte le altre donne. Nelle pagine di questo libro è
nascosta silenziosamente una speranza: ogni volta che la società ridefinisce i
termini della libertà femminile, arriva una Morgana a spostarli ancora e
ancora, finché il confine e l’orizzonte non saranno diventati la stessa cosa.
Commento:
"Morgana"
è una raccolta di biografie di donne sapientemente scelte perché a loro modo
uniche ed esemplari. Ci troviamo, qui, davanti a dieci donne che non hanno accettato
di piegarsi agli stereotipi o ai pregiudizi: né donne "angeli del
focolare", sottomesse e remissive, ma neppure Wonder Women, migliori degli
uomini semplicemente inquanto donne. Le donne di cui si parla qui sono quelle
che hanno saputo perdersi e ritrovarsi, quelle che non hanno avuto paura di
essere se stesse, a dispetto dei mugugni o delle grida allo scandalo di una
società troppo spesso perbenista e ipocrita, la stessa che le ha poi odiate,
venerate ed ha provato – spesso senza riuscirci – ad emularle. Chi l'avrebbe
detto che una pornodiva come Moana Pozzi potesse arrivare ad essere
imprenditrice di se stessa? O che la figlia di una sarta avrebbe potuto
diventare un'icona punk, o che una ragazza slava avrebbe saputo trasformare il
dolore dell'infanzia in una forma d'arte? Il segreto? Spingersi sempre più in
là del socialmente tollerato, inseguendo il proprio essere, per portare gli
altri con sé. Ciascuno di noi apprezzerà una storia piuttosto che un'altra, è
chiaro, ma ciascuna di queste donne ci lascerà qualcosa, di sicuro ci
trasmetterà un'energia capace di travalicare la parola scritta, uscire dalle
pagine e diventare materia viva in grado di travolgerci. Personalmente credo
che ricorderò più delle altre le storie di Marina Abramovic, Grace Jones e Zaha
Hadid. Il libro, è ovvio, lo consiglio alle donne, ma anche agli uomini.
Opera
recensita: "Morgana. Storie di ragazze che tua madre non
approverebbe" di Michela Murgia e Chiara Tagliaferri
Editore: Mondadori, 2019
Genere: raccolta di biografie
Pagine: 240
Prezzo: 19,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 8,5.
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