Sinossi:
Emma, quarant’anni,
felicemente sposata, tre figli, incontra lo sguardo di uno sconosciuto nella
brasserie della cittadina in cui vive. E in un istante, capisce. Capisce che
per quell’uomo è disposta a rischiare ogni cosa. Il matrimonio. La sicurezza.
La serenità di coloro che ama più di se stessa. Quando lui dimostra di
ricambiarla, Emma chiude gli occhi, spalanca il cuore e fa il grande salto. Danzando sull’orlo dell’abisso è il racconto di quel salto. Di cosa accade quando
l’amore, la consuetudine, le fondamenta stesse di un’esistenza, vacillano
sull’orlo di un abisso che tutto promette e tutto minaccia di inghiottire. Con
precisione chirurgica e straordinaria sensibilità poetica, Grégoire Delacourt
mette in scena la vertigine del desiderio, le conseguenze della libertà e
l’intensità del momento in cui capisci che “il presente è l’unica eternità
possibile.”
Commento:
Inutile girarci intorno: Danzando sull'orlo dell'abisso è un
libro struggente e difficile da leggere. Non perché sia brutto, tutt'altro! Quella
racchiusa in queste pagine è una storia tanto bella quanto triste, sia per le
vicende in sé, sia per la sensibilità con cui vengono raccontate. Esistono,
infatti, qui due dimensioni: quella della storia, della narrazione, e quella
della scrittura. La storia è quella di Emma che alla soglia dei quarant'anni,
pur non avendo nulla da recriminare, con un marito e una famiglia presente, inciampa
per caso in un gesto sobrio e insignificante compiuto da uno sconosciuto e si
perde completamente per lui. Emma non era infelice, ma da sempre – e se ne
rende conto quando lo trova in quell'uomo al tavolo di una brasserie – cercava qualcosa,
qualcosa che le mancava: non un'avventura, non un amante, ma una vertigine. Soccombere
al desiderio e lasciare famiglia e sicurezza o distogliere lo sguardo e barricarsi
contro gli attacchi del proprio io? Una scelta dura, resa durissima dagli
accidenti che il destino, il fato, Dio o il diavolo mette sul cammino di Emma.
Una storia di scelte, desiderio, dolore, amore, famiglia, incidenti, amicizia,
vita, morte. Poi c'è la dimensione della scrittura: sì, perché una storia diventa
tanto più bella quanto più chi la racconta sa far emozionare. E Grégoire Delacourt
qui non solo emoziona, ma crea empatia, crea poesia. Tutto il libro è venato di
un lirismo profondo, intenzionale e intrinseco, naturale, mai spocchioso o
contraffatto. E tra un bicchiere di vino, un'ostrica e un'antidolorifico tutto
diventa più intenso, anche la sofferenza ci sembra più vivida se raccontata
così. E perciò è ovvio che, anche se è difficile da leggere perché non
distoglie lo sguardo davanti ai sentimenti e al dolore, io ve lo consiglio lo
stesso questo libro… perché la vita va affrontata sempre, qualsiasi calice ci
ponga davanti.
Opera recensita: "Danzando sull'orlo dell'abisso"
di Grégoire Delacourt
Editore: Dea Planeta, 2019
Genere: narrativa europea
Ambientazione: Francia
Pagine: 240
Prezzo: 17,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 8,5.
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