Simpatica o antipatica?
Odiosa forse. Scomoda, spudorata, sorprendente. Come la verità, certe volte. È
Imma Tataranni, sostituto procuratore a Matera. Anni 43, alta un metro e uno
sputo, capelli crespi e gusti improbabili: dorato, serpentato. E tacco 12.
Se le signore bene, e sua suocera, la guardano a muso stretto, lei non si dà pensiero. Ma se qualcosa non va la vuole raddrizzare. Scarsa in fantasia e in colpi di genio, punta sulla memoria, facendo tremare i potenti e perseguitando i furbi e i cretini.
In una Basilicata arcaica sotto la sua patina di modernità, il caso di un ragazzo morto accoltellato si allarga – per Imma e il bell’appuntato Calogiuri – come la smagliatura di una calza, riportando alla luce un passato sepolto che scombussola le carte del presente.
Al suo secondo romanzo dopo Mille anni che sto qui (Premio Campiello 2007), Mariolina Venezia si confronta col giallo, giocando col genere per raccontare i vizi e le virtù dell’Italia di oggi.
Se le signore bene, e sua suocera, la guardano a muso stretto, lei non si dà pensiero. Ma se qualcosa non va la vuole raddrizzare. Scarsa in fantasia e in colpi di genio, punta sulla memoria, facendo tremare i potenti e perseguitando i furbi e i cretini.
In una Basilicata arcaica sotto la sua patina di modernità, il caso di un ragazzo morto accoltellato si allarga – per Imma e il bell’appuntato Calogiuri – come la smagliatura di una calza, riportando alla luce un passato sepolto che scombussola le carte del presente.
Al suo secondo romanzo dopo Mille anni che sto qui (Premio Campiello 2007), Mariolina Venezia si confronta col giallo, giocando col genere per raccontare i vizi e le virtù dell’Italia di oggi.
Commento:
Bassa, bruttarella,
incazzosa, Imma Tataranni non è proprio la persona più facile con cui avere a
che fare: è un osso duro che, con le sue manie e le sue tecniche di persuasione
quantomeno poco ortodosse, sta eufemisticamente poco simpatica a molti,
specialmente in Procura. La tollerano poco soprattutto gli ipocriti, gli
aficionados del galateo e del bonton, quelli che amano fare i furbi, forzare o
aggirare la legge pur essendone tutori: Imma la legge la conosce a memoria e
non si fa scrupoli ad usarla come arma per perseguire chi non le garba. È
tenace, questa sostituta procuratrice, non fa sconti neppure a se stessa. Impariamo
a conoscerla qui, tassello dopo tassello, in un caso complicato, dalle
implicazioni importanti: un ragazzo, Nunzio Festa, viene ritrovato accoltellato
in un campo proprio nel giorno del suo compleanno. Perché è stato ucciso? Droga?
Rissa finita male? Gelosia? Ha visto qualcosa che non doveva vedere? Ha
esagerato nel voler arraffare? Lo scoprirà, Imma Tataranni, ma non senza difficoltà.
Per fortuna che può contare su Calogiuri, il giovane appuntato con cui si
capisce al volo… malelingue a parte, Imma gli vuole bene davvero. Sì, perché
dietro quella scorza dura, anche lei ha una sensibilità tutta sua… nascosta
molto in fondo, ma ce l'ha. Una conoscenza controversa, quella con Immacolata
Tataranni: è una procuratrice che ho apprezzato per tanti motivi, ma non è
facile abituarsi allo stile – bello, ma particolarissimo – di Mariolina
Venezia. Mi servirà un altro libro per farmi un'idea più definita… lo leggerò
quanto prima. Intanto questo primo giallo ve lo consiglio.
Opera recensita: "Come
piante tra i sassi" – Imma Tataranni 01, di Mariolina Venezia
Editore: Einaudi, 2009
Genere: giallo, seriale
Ambientazione: Basilicata, 2003
Pagine: 256
Prezzo: 17,50 €
Consigliato: sì
Voto personale: 8,5.
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