Sinossi:
Tra
crudo realismo e senso del fantastico una raccolta di storie che reinventa la
tradizione di Gogol' e Poe e racconta la Russia contemporanea come se fosse un
atroce, fiabesco scherzo del destino.
Una città messa in ginocchio
da una violenta epidemia; un colonnello visitato in sogno dalla moglie defunta
che gli intima di non sollevarle il velo dal viso; una donna pedinata da un
tale che sostiene di essere suo marito. Apparizioni, interventi sovrannaturali,
incubi e scherzi del destino. Dai Canti degli slavi orientali,
le Allegorie, i Requiem e
le Fiabe prorompe una galleria di personaggi sulfurei
e vibranti. Tratteggiati col piglio inimitabile dell’enfant
terrible della letteratura russa.
Commento:
Sono approdata a questo libro per una pura casualità. Non
sapevo davvero cosa aspettarmi, non avevo mai sentito nominare l'autrice… ed è
stata davvero una piacevole scoperta. In questa raccolta di racconti Ljudmila
Petrusevskaja, una delle maggiori scrittrici russe viventi, ci offre una panoramica
di situazioni in divenire, in bilico tra gotico e fiabesco, tra fantasticheria,
allucinazione e realtà, con le quali scandaglia senza giudizi né pregiudizi la
natura umana e la società di oggi. Lo fa in modo particolare, con la franchezza
e insieme l'enigmaticità dei migliori scrittori russi: ci racconta molto, ma lo
fa esponendo fatti nudi e crudi, concatenati in evoluzioni imprevedibili e
finisce per non dirci, in realtà, nulla di prescritto: tocca a noi
interpretare, giungere alle conclusioni, sempre ammesso che ci siano.
Racconti brevi, situazioni intime e grottesche, brividi e
risvolti sociologici, con un'abbondante dose di spregiudicatezza narrativa
degna di un visionario. La sua è una prosa dinamica, ironica, acuta, tutta da
interpretare. Non so perché, ma credo che un'ipotetica conversazione con una
donna come la Petrusevskaja sarebbe decisamente illuminante. Non potendo
parlarci, però, è stato piacevolissimo leggerla… ovviamente la consiglio a chi
cerchi una lettura non scontata e non convenzionale, magari da spezzettare e
rimaneggiare nel pensiero.
Opera recensita: "C'era una volta una donna che cercò
di uccidere la figlia della vicina" di Ljudmila Petrusevskaja
Editore: Einaudi, 2016
Genere: raccolta di racconti
Ambientazione: Russia
Pagine: 200
Consigliato: sì
Voto personale: 8.
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