Sinossi:
Giappone. È la sera di Capodanno e Miho e Maho, ancora
bambine, ricevono dalla nonna Kotoko una prima paghetta tutta per loro,
accompagnata da queste parole: «Il modo in cui spenderete i soldi può decidere
la vostra vita». Le due sorelle sono troppo piccole per capire, e si comportano
in modo opposto: Miho li spende subito per qualcosa di futile; Maho invece
compra un borsellino per custodire quelli che guadagnerà in futuro. A vent'anni
di distanza, Miho ripensa a quell'episodio quando scopre che il fidanzato
vorrebbe che lei smettesse di lavorare dopo il matrimonio. Non avendo mai messo
nulla da parte, ciò vorrebbe dire perdere la propria autonomia. Solo ora
capisce il vero significato delle parole della nonna: l'indipendenza economica
è la cosa che conta di più per una donna. Maho lo sa bene: nel corso degli anni
è riuscita a risparmiare molto più della sorella. Il suo segreto è semplice,
non ha mai smesso di compilare il taccuino che, nella sua famiglia, si tramanda
di donna in donna. Un taccuino speciale su cui segnare tutte le spese. Maho non
ha dimenticato l'insegnamento di Kotoko e ha così assicurato una libertà
possibile a sé e a sua figlia. Un futuro possibile. Perché siamo come petali in
un fiume e il corso dell'acqua incontra mille ostacoli, si districa in mille
anse, ma se non perdiamo di vista un ramo a cui aggrapparci nessuna cascata
riuscirà a sopraffarci. È quello che Miho capirà facendo proprio l'insegnamento
delle sue antenate. Da un'autrice pluripremiata la storia di tre generazioni di
donne che si confrontano con tradizioni antiche e moderne. Tutte alla ricerca
della propria strada, della propria indipendenza e della capacità di decidere
del proprio destino.
Commento:
Questo è, davvero, un libro strano. È piacevole da leggere, è
diverso da qualsiasi cosa abbia mai letto perché è, in pratica, un mix tra un
romanzo e una guida al risparmio… insomma, è qualcosa di indefinibile che,
però, mi è piaciuto. O meglio, mi è piaciucchiato, passatemi il termine. Le
quattro donne protagoniste non conquistano del tutto, però incuriosiscono e le
loro vicende invogliano a continuare la lettura. Però non ho capito se, in
definitiva, l'intento fosse raccontare delle storie anche belle e piene di
spunti oppure fornire ai lettori ragguagli sulla necessità di risparmiare per
il futuro, sui pericoli del non farlo e sui modi per farlo al meglio. Credo,
però, che la ratio (e passatemi, ancora una volta, il termine giuridichese), fosse
fare una riflessione sulla società giapponese – che non è poi così diversa da
quella occidentale – e sulla sua evoluzione nel tempo, nonché sulle derive che
in un futuro ipotetico e incerto potrebbe prendere. Una riflessione condotta in
modo ben strano, bisogna dirlo, però piacevole e a tratti persino utile. Ah,
altra cosa che non mi spiego è il titolo… se a tutto il resto posso arrivare
con la forza della ragione e dell'immaginazione, al nesso di questo titolo con
la storia, francamente no.
Opera recensita: "Come petali nel vento" di Hica
Harada
Editore: Garzanti, 2023
Traduzione: Daniela Guarino
Genere: narrativa straniera
Ambientazione: Giappone
Pagine: 240
Prezzo: 16,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 7.
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