Sinossi:
L'errore di un computer,
l'incoscienza di pochi uomini e si scatena la fine del mondo. Il morbo sfuggito
a un segretissimo laboratorio semina morte e terrore. Il novantanove per cento
della popolazione della terra non sopravvive all'apocalittica epidemia e per i
pochi scampati c'è una guerra ancora tutta da combattere, una lotta eterna e
fatale tra chi ha deciso di seguire il Bene e appoggiarsi alle fragili spalle
di Mother Abagail, la veggente ultracentenaria, e chi invece ha scelto di
calcare le orme di Randall, il Senza Volto, il Male, il Signore delle Tenebre.
King è un autore controverso: ho iniziato a leggerlo da poco
ed ho scoperto che i suoi libri possono essere anche molto diversi tra loro.
Alcuni mi piacciono, come “Cujo” ed altri no, come “Misery”… altri sono
destinati ad entrare nella top 10 dei miei libri preferiti, proprio come questo
“l’ombra dello scorpione”. Ho appena terminato di leggerlo e, nonostante la
mole, lo ricomincerei domani!
Siamo negli Stati Uniti d’America. Una strana super
influenza, chiamata Captain Trips, colpisce tutto il Paese (e forse il mondo
intero) tra giugno e luglio 1980. Il 99% della popolazione muore, ma vi sono
alcuni sopravvissuti che, individualmente o in piccoli gruppi, intraprendono un
viaggio che, attraverso deserti, montagne e città semideserte, li conduce in
due poli opposti. Alcuni sopravvissuti andranno dapprima in Nevrasca, a casa
della ultracentenaria Mother Abbagail e poi con lei si sposteranno a Boolder,
in Colorado, per costituire una comunità detta “zona libera”; altri, invece,
andranno ad Ovest, a Las Vegas, a servire un’altra forza, quella di colui che
ha tanti nomi e tante forme, lui che cammina nella notte e che porta con sé
gelo e morte.
Il romanzo si sviluppa in tre libri che potremmo
sintetizzare così: il primo parla dell’epidemia, della sua diffusione ed
introduce tutti i numerosi personaggi; il secondo libro narra del viaggio,
della formazione della comunità e dell’organizzazione in vista dello scontro;
il terzo è il libro decisivo, quello in cui tutto prende forma e, insieme, si
dissolve. In questo romanzo epico King affronta un tema di cui tanti hanno
scritto, l’eterna lotta tra bene e male, tra Dio e diavolo, tra buoni e
cattivi. Lo fa in modo per niente scontato o banale, con i suoi tempi ed i suoi
ritmi, con la giusta dose di melodramma e di brivido… lo fa a modo suo, insomma!
Tanti sono i riferimenti biblici, ma tanti altri sono i richiami sociologici,
psicologici e politici. E’ per questo che mi sento di affermare che “l’ombra
dello scorpione” non è solo un semplice romanzo, magari un po’ lungo e ricco di
personaggi, ma è un vero e proprio trattato sociopolitico! Lo stile è quello a
cui King ci ha abituati: descrittivo, minuzioso, qualche volta ridondante e
prolisso, ma sempre lucido e mai banale. I personaggi sono molto ben caratterizzati,
sono molti ed ognuno ha la sua parte fondamentale in questa partita a scacchi
sulla scacchiera dell’America. Credo di poter dire che “l’ombra dello scorpione”
è un capolavoro: leggetelo, ve lo consiglio vivamente, magari con in mano una
cartina geopolitica degli Stati Uniti: durante tutta la lettura ho sempre avuto
una gran voglia di consultare una cartina e congiungere con una matita i viaggi
dei singoli sopravvissuti. Chissà se qualcuno ci si è mai divertito! Sarebbe
interessante sapere a che conclusione si arriva… perché io sono convinta che ce
ne sia una! Gran bel libro, comunque… davvero consigliato!
Opera recensita: “l’ombra dello scorpione” di Stephen King
Editore: Bompiani, 1978-1985
Genere: fantasy, horror, post apocalittico
Ambientazione: Stati Uniti d’America
Pagine: 929
Prezzo: 14 €
Consigliato: sì.
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