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lunedì 29 agosto 2016

RECENSIONE: STEPHEN KING - L'OMBRA DELLO SCORPIONE


Sinossi:

L'errore di un computer, l'incoscienza di pochi uomini e si scatena la fine del mondo. Il morbo sfuggito a un segretissimo laboratorio semina morte e terrore. Il novantanove per cento della popolazione della terra non sopravvive all'apocalittica epidemia e per i pochi scampati c'è una guerra ancora tutta da combattere, una lotta eterna e fatale tra chi ha deciso di seguire il Bene e appoggiarsi alle fragili spalle di Mother Abagail, la veggente ultracentenaria, e chi invece ha scelto di calcare le orme di Randall, il Senza Volto, il Male, il Signore delle Tenebre.

 

King è un autore controverso: ho iniziato a leggerlo da poco ed ho scoperto che i suoi libri possono essere anche molto diversi tra loro. Alcuni mi piacciono, come “Cujo” ed altri no, come “Misery”… altri sono destinati ad entrare nella top 10 dei miei libri preferiti, proprio come questo “l’ombra dello scorpione”. Ho appena terminato di leggerlo e, nonostante la mole, lo ricomincerei domani!

Siamo negli Stati Uniti d’America. Una strana super influenza, chiamata Captain Trips, colpisce tutto il Paese (e forse il mondo intero) tra giugno e luglio 1980. Il 99% della popolazione muore, ma vi sono alcuni sopravvissuti che, individualmente o in piccoli gruppi, intraprendono un viaggio che, attraverso deserti, montagne e città semideserte, li conduce in due poli opposti. Alcuni sopravvissuti andranno dapprima in Nevrasca, a casa della ultracentenaria Mother Abbagail e poi con lei si sposteranno a Boolder, in Colorado, per costituire una comunità detta “zona libera”; altri, invece, andranno ad Ovest, a Las Vegas, a servire un’altra forza, quella di colui che ha tanti nomi e tante forme, lui che cammina nella notte e che porta con sé gelo e morte.

Il romanzo si sviluppa in tre libri che potremmo sintetizzare così: il primo parla dell’epidemia, della sua diffusione ed introduce tutti i numerosi personaggi; il secondo libro narra del viaggio, della formazione della comunità e dell’organizzazione in vista dello scontro; il terzo è il libro decisivo, quello in cui tutto prende forma e, insieme, si dissolve. In questo romanzo epico King affronta un tema di cui tanti hanno scritto, l’eterna lotta tra bene e male, tra Dio e diavolo, tra buoni e cattivi. Lo fa in modo per niente scontato o banale, con i suoi tempi ed i suoi ritmi, con la giusta dose di melodramma e di brivido… lo fa a modo suo, insomma! Tanti sono i riferimenti biblici, ma tanti altri sono i richiami sociologici, psicologici e politici. E’ per questo che mi sento di affermare che “l’ombra dello scorpione” non è solo un semplice romanzo, magari un po’ lungo e ricco di personaggi, ma è un vero e proprio trattato sociopolitico! Lo stile è quello a cui King ci ha abituati: descrittivo, minuzioso, qualche volta ridondante e prolisso, ma sempre lucido e mai banale. I personaggi sono molto ben caratterizzati, sono molti ed ognuno ha la sua parte fondamentale in questa partita a scacchi sulla scacchiera dell’America. Credo di poter dire che “l’ombra dello scorpione” è un capolavoro: leggetelo, ve lo consiglio vivamente, magari con in mano una cartina geopolitica degli Stati Uniti: durante tutta la lettura ho sempre avuto una gran voglia di consultare una cartina e congiungere con una matita i viaggi dei singoli sopravvissuti. Chissà se qualcuno ci si è mai divertito! Sarebbe interessante sapere a che conclusione si arriva… perché io sono convinta che ce ne sia una! Gran bel libro, comunque… davvero consigliato!

 

Opera recensita: “l’ombra dello scorpione” di Stephen King

Editore: Bompiani, 1978-1985

Genere: fantasy, horror, post apocalittico

Ambientazione: Stati Uniti d’America

Pagine: 929

Prezzo: 14 €

Consigliato: sì.

 

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