Sinossi:
Va bene che siamo in Sicilia, ma
è anche l'inizio di ottobre, la bella stagione dovrebbe essere terminata,
invece l'estate ha un colpo di coda e c'è un caldo che manco ad agosto. Cosí,
dopo pranzo, qualcuno fa ancora il riposino all'aperto. Il filinona, lo
chiamano. E può pure essere pericoloso
Giambattista Tommasello, di anni quarantuno,
imprenditore dell'agroalimentare, viene trovato morto su una sdraio in un
agrumeto di sua proprietà; un magnifico podere che digrada fino al mare.
All'apparenza sembrerebbe arresto cardiaco, senonché l'autopsia rivela nel
cadavere tracce di aconitina, un potente alcaloide: l'uomo è stato avvelenato.
L'indagine comincia spedita e i sospetti si
concentrano subito, con forza, su un rivale in affari di Tommasello. Però il
vicequestore Vanina Guarrasi, della mobile di Catania, non è affatto convinta
che le cose siano tanto semplici, e come lei non lo è il suo formidabile
«consulente», il commissario in pensione Biagio Patanè. Forse, in questo
omicidio, i soldi non c'entrano.
Commento:
E no, decisamente i soldi non
c'entrano nell'omicidio di Titta Tomasello: i soldi non sono l'unico movente
per uccidere. Ci sono torti che gelano il sangue più di qualunque questione di
soldi, ferite che avvelenano l'anima più di qualunque rivendicazione monetaria.
Filinona di fine estate è un
raccontino godibile, leggibile in meno di un'ora, perfetto per chi, come me, di
avventure di Vanina Guarrasi ne vorrebne vorrebbe leggere una a settimana. Chi
ha già letto la serie lo troverà un gradevole intermezzo fra i romanzi più corposi.
Promosso.
Opera recensita: "Filinona
di fine estate" di Cristina Cassar Scalia
Editore: Einaudi, 2020
Genere: racconto giallo
Ambientazione: Sicilia
Pagine: 55
Prezzo: 2,99 €
Consigliato: sì
Voto personale: 8.
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