Sinossi:
Pat
Peoples è convinto che la sua vita sia un film prodotto da Dio. La sua
missione: diventare fisicamente tonico ed emotivamente stabile. L’inevitabile
happy end: il ricongiungimento con la moglie Nikki. Questo ha elaborato Pat
durante il periodo nel ‘postaccio’, la clinica psichiatrica dove ha trascorso
un tempo che non ricorda, ma che deve essere stato piuttosto lungo… Infatti,
ora che è tornato a casa, molte cose sembrano cambiate: i suoi vecchi amici
sono tutti sposati, gli Eagles di Philadelphia hanno un nuovo stadio ma,
soprattutto, nessuno gli parla più di Nikki, e anche le foto del loro
matrimonio sono scomparse dal salotto. Dov’è finita Nikki? Come poterla
contattare, chiedere scusa per le cose terribili che le ha detto l’ultima volta
che l’ha vista? E come riempire quel buco nero tra la litigata con lei e il
ricovero nel postaccio? E, in particolare, qual è la verità? Quella che ti fa
soffrire fino a diventare pazzo, o quella di un adorabile ex depresso affetto
da amnesie ma colmo di coraggiosa positività? Pat guarda il suo mondo con
sguardo incantato, cogliendone solo il bello, e anche se tutto è confuso,
trabocca di squinternato ottimismo, fino all’imprevedibile finale. Il libro da
cui è stato tratto il film rivelazione del 2012.
Commento:
Per pura casualità, mi è capitato di vedere prima il film
tratto da questo libro e poi di leggere l'opera di Matthew Quick… beh, che
dire? Se le cose fossero andate al contrario, probabilmente non avrei avuto
tanta voglia di vedere la trasposizione cinematografica di un romanzo carino ma
non bellissimo, e mi sarei persa un film stupendo. Questo è, in poche parole,
uno di quei casi in cui il film supera di gran lunga il libro da cui è tratto…
al contrario della pellicola, nel libro i personaggi non sono sufficientemente
tridimensionali: a parte Pat e forse il dottor Pattel, si fa fatica ad
immaginare gli altri, a figurarseli mentre compiono le azioni descritte. Ho
trovato, paradossalmente, molto più d'impatto il film che mi è parso più
equilibrato nelle scene rispetto al libro in cui c'è una grossa prevalenza
della passione di Pat per gli Eagles mentre il rapporto con Tiffany passa un
po' in secondo piano. In generale ho avuto l'impressione che l'autore tirasse
tutto un po' troppo per le lunghe, avrei tagliato una cinquantina di pagine e
credo che nel complesso il romanzo ne avrebbe guadagnato in scorrevolezza. In
definitiva, non è un brutto romanzo, però ho preferito il film, perciò, a parer
mio, se non l'avete ancora visto provate a leggere il romanzo; se invece avete
già visto il film, beh… probabilmente il romanzo non vi entusiasmerà.
Opera recensita: "Il lato positivo" di Matthew
Quick
Editore: Salani, 2009
Traduzione:
Genere: narrativa straniera
Ambientazione: Stati Uniti
Pagine: 294
Prezzo: 14,90 €
Consigliato: sì/no
Voto personale: 7.
Nessun commento:
Posta un commento