Sinossi:
"La politica richiede
sacrificio. Il sacrificio degli altri, ovviamente. Per quanto un uomo possa
ottenere, sacrificandosi per il suo paese, è comunque più conveniente
lasciare che siano gli altri a farlo per primi. Il tempismo, come dice sempre
mia moglie, è tutto". Questa è una delle massime di Francis Urquhart,
per alcuni semplicemente FU, una specie di patrizio solitario, aristocratico
molto vecchio stile, che ha passato l'età della maturità, dopo aver dedicato
la propria vita alla politica, all'ombra di Westminster. È arrivato ai
vertici del suo partito, pur incarnando un ruolo in apparenza lontano dai
riflettori. È il più stretto consigliere del primo ministro e anche il
custode dei segreti degli uomini che gli siedono accanto. Segreti molto personali,
debolezze, fragilità, vizi: parole che nella carriera di un uomo politico
rappresentano pericoli mortali, perché incompatibili con il ruolo di potere
che riveste. Ed è questo materiale che Francis decide di sfruttare per
raggiungere la sua vetta personale. Da dietro le quinte di una fase politica
difficile e incerta, questo regista impeccabile riesce a muovere tutti,
pedine di un gioco spietato, dove il ricatto diventa un raffinato intreccio
narrativo. Di quale materia siano fatti potere e ambizione, quali siano i
legami tra l'informazione e i destini politici di un paese, lo scoprirà
Mattie Storin, tagliente cronista politica, decisa a stanare la verità su una
crisi di governo in cui nulla sembra accadere per caso.
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Politica. Politica allo stato puro è quella che troviamo
nelle 447, stupende pagine di questo romanzo. Un libro freddo, lucido,
distaccato, proprio come il suo protagonista, Francis Urquhart. Francis, anche
detto FU, è il più stretto collaboratore del primo ministro, il chief wip, colui
che conosce tutti i parlamentari, le loro abitudini, i loro difetti, i loro
segreti. Non fa parte del governo, ma agisce nell’ombra, regista incontrastato
e perfetto conoscitore di tutte le cospirazioni, macchinazioni, truffe e
giochetti delle stanze del potere. Un personaggio, insomma, che sarebbe meglio
non far arrabbiare o, almeno, non contrariare… ma il primo ministro Harry
Colinridge, neoeletto con una maggioranza piuttosto risicata, questo non l’ha
considerato e non ha dato al suo Chief Wip l’incarico che desiderava. E’
proprio allora che Francis, astuto, calcolatore ed intelligente come pochi,
deluso dal trattamento ricevuto, ordisce un piano per rovesciare il primo
ministro e raggiungere il potere a modo suo. Sulla sua strada incontra, però, una
giovane giornalista, Mattie Storin, che ambisce a diventare la migliore
cronista parlamentare del Paese e, forse, del mondo. Tra i due si instaura un
gioco molto pericoloso, fatto di equilibri instabili tra desiderio e controllo,
tra verità e complotto... fino all’ultimo, sconvolgente, capitolo. Sono tanti i
personaggi che punteggiano il mondo di FU e la politica londinese del dopo
Tatcher, e sono tanti i fili che Francis dovrà tirare per raggiungere il suo
scopo, ma la mente geniale di un leader non si ferma davanti a niente e nessuno
e “se si decide di essere crudeli, è inutile essere crudeli solo a metà”.
Dopo le prime pagine in cui si fa fatica ad entrare nella
storia ed a familiarizzare con lo stile stringato ed a tratti criptico di
Dobbs, il libro esplode in un climax ascendente di interesse, fascino e
suspence. Si arriva alla fine in un lampo, con un misto di sensazioni contrastanti:
pena per le tante ambizioni spazzate via, sdegno per certi comportamenti
abietti, ammirazione per la tenacia di Mattie e la genialità di Francis ed
anche una buona dose di brivido! Più si alza la posta in gioco, più aumenta la
tensione vibrante delle pagine e ci si chiede, come fa Mattie, fino a dove
arrivi l’ambizione, di cosa sia fatto il potere e di quali compromessi si
nutra. Ed il risvolto inquietante del romanzo è dato dal fatto che a scriverlo
sia stato un politico, un uomo che è stato ai vertici del potere e che ha visto
ciò che accade nel mondo dei potenti. Il racconto di Dobbs è assolutamente
verosimile e si fa davvero fatica a distinguere il confine tra realtà e
fantasia.
Qualche curiosità: “house of cards” è il primo di tre libri
che hanno come protagonista Francis Urquhart; fu scritto da Dobbs nel 1989, ma
l’autore lo ha rimaneggiato e ridato alle stampe nel 2014. Dal libro è stata
tratta una fortunata serie Tv che ha ridato notorietà a queste pagine.
Ogni capitolo è corredato da una massima di Francis Urquhart... queste massime, da sole, meriterebbero un'analisi a parte, tanti sono gli spunti di riflessione che forniscono.
Personalmente ho molto apprezzato l’approccio cinico e disilluso di Dobbs e leggerò anche gli altri due libri… e voi? Cominciate dal primo, ne vale la pena!
Personalmente ho molto apprezzato l’approccio cinico e disilluso di Dobbs e leggerò anche gli altri due libri… e voi? Cominciate dal primo, ne vale la pena!
Opera recensita: “House of cards” di Michael Dobbs
Editore: Fazzi, 2014
Genere: romanzo
Ambientazione: Londra
Pagine: 447
Prezzo: 14,90 €
Consigliato:
sì.
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