Sinossi:
Si suppone che gli avvenimenti si svolgano nel Duecento.
Manfredo, signore di Otranto, nipote dell'usurpatore del regno che ha
avvelenato Alfonso, il legittimo
sovrano, vive sotto l'incubo di una profezia, secondo cui la
stirpe dell'usurpatore continuerà a regnare, finché il legittimo sovrano non
sia divenuto
troppo grosso per abitare il castello e finché discendenti
maschi dell'usurpatore lo occupino. Quando la profezia sembra avverarsi,
Manfredo atterrito
confessa il modo dell'usurpazione e si ritira in un
monastero con la moglie. Il romanzo fu pubblicato nel 1764 e, nella prima
edizione, era descritto come
una versione dall'italiano.
Il risvolto di copertina di questa edizione non rende giustizia
alla trama del romanzo: scritto nel 1764 ed ambientato presumibilmente nel XII
secolo, si tratta di quello che è considerato il padre dei romanzi gotici e
noir. L’ambientazione (fittizia) è il castello di Otranto, nel quale un’antica
profezia sta per avverarsi e molti sono i segni premonitori della sventura che
sta per abbattersi su Manfredo e la sua casata.
Il romanzo si apre con l’attesa delle nozze tra Corrado,
figlio di Manfredo, principe di Otranto, ed Isabella, figlia del marchese di
Vicenza. Quando il giovane non si presenta, il padre manda un servo a chiamarlo
ed è così che si scopre l’inquietante presenza, nel cortile del castello, di un
gigantesco elmo ricoperto da piume nere sotto il quale giace il corpo martoriato
del giovane Corrado. Nello sconcerto generale, un giovane contadino fa notare
al principe Manfredo che l’elmo in questione è estremamente simile (con le dovute
differenze di proporzioni) a quello posto sul capo della statua del defunto
principe Alfonso, antico principe buono del castello, la cui tomba si trova proprio
nella Chiesa adiacente. Manfredo si adira, condanna inspiegabilmente a morte il
giovane e lo fa rinchiudere sotto l’elmo perché non possa fuggire. A questo
primo misfatto ne segue un altro: il principe Manfredo convoca la giovane
promessa sposa Isabella per comunicarle la sua intenzione di ripudiare la
devota moglie Ippolita e di sposare lei per assicurare una discendenza al suo
popolo. Atterrita, la giovane Isabella fugge nelle segrete del castello e tenta
di raggiungere la vicina Chiesa per trovarvi rifugio. Dall’incontro fortuito
che Isabella farà durante la sua fuga avrà inizio una serie di vicissitudini
familiari, corredate da strani segni premonitori mandati da forze soprannaturali,
che condurranno ad un destino sventurato per Manfredo e la sua famiglia che,
come si scoprirà, avevano usurpato il castello al legittimo proprietario con l’inganno.
In un’atmosfera alquanto apocalittica la profezia a lungo nascosta si avvererà
e il principe legittimo potrà tornare in possesso del suo regno, sebbene la sua
anima sia troppo provata per gioirne.
Una lettura breve, scorrevole e coinvolgente che fin dalle
prime righe ci trasporta in un’altra epoca, tra castelli, intrighi, forze
soprannaturali ed oscure perversioni umane. Al di là dell’ambientazione
pregevole, dei personaggi ben descritti e della trama coinvolgente ma in sé
inverosimile, i messaggi che questo libro vuole trasmettere sono due: il
concetto che le colpe dei padri ricadono sui figli e che l’ambizione può
condurre alla rovina. Perché? Lo capirete solo leggendo la storia che, peraltro,
si legge in un giorno!
Per dovere di onestà vi dirò che questo libro è considerato,
come scrivevo all’inizio, il primo romanzo gotico e noir, ma non aspettatevi
niente di paragonabile all’horror o ai noir moderni, sebbene si provi più di qualche
brivido, specialmente nella parte iniziale del libro.
Un’altra curiosità: leggete la prefazione dell’autore! Io l’ho
trovata genialmente arguta perché fa passare il libro per la sua traduzione di
un’opera italiana rinvenuta nel 1500 e fa i complimenti al fantomatico autore
per lo stile e la trama dell’opera da lui appena tradotta… astuto! Direi, però,
che i complimenti sono meritati, quindi gli si potrà perdonare questa vanità!
Opera recensita: “il castello di Otranto” di Horace Walpole
Editore: Bur, biblioteca universale Rizzoli, 1999 (prima ed.
originale nel 1764)
Genere: romanzo gotico
Ambientazione: Otranto (fittizia)
Pagine: 167
Prezzo: 9,50 €
Consigliato: sì.
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