Sinossi:
Dai confini con il Canada sino a Boston a piedi, senza
soste. Una sfida mortale, con un regolamento implacabile, per cento volontari:
un passo falso, una
caduta, un malore.., e si viene abbattuti. Ma chi riesce a
tagliare il traguardo otterrà il Premio. Tra i partecipanti, fra cui spicca il
sedicenne Garraty,
si creano rapporti di sfida, di solidarietà e di lucida
follia, lungo il terribile percorso scandito dagli incitamenti della folla
assiepata ai margini
della strada. Un incubo on the road che solo King (Richard
Bachman) poteva concepire...
Commento:
Nei romanzi pubblicati sotto lo pseudonimo di Richard Bachman,
Stephen King immagina una situazione pseudo-normale portata all’esasperazione e
ne descrive le conseguenze. In questo caso, King immagina un passatempo nazionale
strambo e pericoloso: è la “Lunga marcia” che ogni anno incolla milioni di
americani alla TV o li spinge per strada lungo il percorso, a guardare cento
sventurati ragazzi che volontariamente si imbarcano in un’impresa che li
porterà alla vittoria o alla morte. Uno solo vincerà il premio, tutti gli
altri, per un motivo o per l’altro, sono destinati a cadere lungo il cammino.
Basta un crampo, una vescica ai piedi, basta una zuffa con un altro marciatore
e, scattate le tre ammonizioni, si prende il “congedo” per sempre da questo
mondo.
Lo stress cui questi ragazzi vengono sottoposti è disumano,
camminano giorno e notte senza sosta con qualunque clima per attraversare il
Maine, passare il New Hempshire e raggiungere Boston. Pochissimi ce la fanno, tanti
muoiono lungo il cammino. Ma lungo quel maledetto cammino possono anche nascere
delle amicizie, delle rivalità… dureranno il tempo della marcia, ma sono l’unica
cosa che possa tener su i marciatori, là dove non arrivano i cibi concentrati o
le borracce d’acqua o la paura di rallentare troppo il ritmo e venire congedati.
E’ tutta una questione di cervello, più che di piedi o di gambe: è quello il
motore che decide la vita o la morte.
King, come al solito, si dimostra maestro nell’analizzare le
conseguenze derivanti da ogni situazione, conversazione, imprevisto. Anche in
questo libro troviamo un esempio della sua bravura nell’analisi della psiche
umana in situazione di stress. Inutile dire che, sebbene possa sembrare statico
(i ragazzi in fin dei conti marciano soltanto) questo libro trasmette una
tensione ed una conpartecipazione con i personaggi degna di un thriller
incalzante. Lettura consigliata agli amanti del distopico, della psicologia e
del re!
Opera recensita: “La lunga marcia” di Richard Bachman –
Alias Stephen King
Editore: Sperling & Kupfer, prima ed. 1979, prima ed.
italiana 1985
Genere: romanzo distopico
Ambientazione: Stati Uniti
Pagine: 304
Prezzo: 9,90 €
Consigliato: sì.
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