Sinossi:
Protagonista del romanzo è un professore di Storia di scuola
media dal nome altisonante, Tertuliano Màximo Afonso. Separato dalla moglie
senza ricordare
né perché si è sposato né perché ha divorziato, ha
difficoltà nelle relazioni col prossimo e si può definire un depresso. Conduce
una vita solitaria e
noiosa, fino al giorno in cui non fa una scoperta
sensazionale: dietro consiglio di un collega, noleggia una commedia leggera in
videocassetta ed eccolo
faccia a faccia con una comparsa che, ben più che
somigliargli, è lui. Un autentico doppio, la cui esistenza travolge quella di
Tertuliano, che da quel
momento farà di tutto per scoprire chi sia quell'attore,
cosa faccia, che storia abbia, e si immerge così in un'inquietante realtà
parallela, ricca di
suspense e di spunti di riflessione sull'identità.
Commento:
Tertuliano Maximo Afonso è un professore di storia abbastanza
anonimo ed abbastanza depresso. Un giorno, di punto in bianco, un collega di
matematica gli propone una soluzione per sconfiggere il “marasma” che ha
dentro: guardare film leggeri, in particolare gli consiglia la commedia “Chi
cerca trova”. Guardando questa commedia apparentemente insulsa e priva di
interesse, Tertuliano ha una folgorazione: fra le comparse scova un attore
secondario che è uguale, identico a lui in tutto e per tutto. Da questo momento
la sua vita è sconvolta, Tertuliano non ha più pace e comincia a cercare il suo
duplicato. I due si incontrano e quello che accade ha dell’incredibile: è un
misto tra l’esilarante e il tragicomico, con tanto di scambi di persona ed
imprevisti fatali… e il gran finale poi è assolutamente inaspettato.
Un libro che consiglio perché riesce ad essere insieme
ironico e profondo: invita a riflettere sulla relatività dell’identità e sugli
effetti traumatici che la scoperta di avere un alterego ha sulla nostra psiche
e sulla nostra vita. Da segnalare, poi, i dialoghi fra Tertuliano ed il Senso
Comune, che qui viene personificato assumendo le fattezze della voce della coscienza:
si tratta di riflessioni illuminanti, quasi quanto le frasi buttate lì da Maria
Da Paz, la compagna di Tertuliano, che nel bel mezzo della conversazione se ne esce
con delle chiose geniali. Certo, bisogna anche dire che Saramago non ha uno
stile facile: il libro parte lento e quasi indigesto, ci vuole un po’ ad
entrare nel ritmo, ma poi si fa spassoso ed accattivante. Lettura assolutamente
consigliata, dunque, con spunti di riflessione a non finire!
Opera recensita: “L’uomo duplicato” di Jose Saramago
Editore: Feltrinelli, 2002
Genere: narrativa internazionale
Ambientazione: non definita
Pagine: 270
Prezzo: 9,00 €
Consigliato: sì.
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