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mercoledì 20 marzo 2019

RECENSIONE: ACHILLE CAMPANILE - IL POVERO PIERO


Sinossi:
Povero Piero: da vivo scrittore misconosciuto, e da morto sballottato, trafugato, nascosto negli armadi dai suoi stessi parenti, ricoperto da valanghe di epitaffi, necrologi, addobbi vari, nonché dai pianti e dalle escandescenze di cognati, suoceri, cugini e nipoti, e dalle loro ipocrisie. Le sue ultime volontà prevedevano che della sua dipartita non si sapesse nulla fin dopo le esequie, ma la notizia - a quanto pare - è trapelata. Finché, forse per lo choc della morte, il povero Piero risuscita e poi rimuore davvero, portando il più assoluto scompiglio nel funerale dirottato già verso un altro defunto... La paradossale e sgangherata vicenda del protagonista offre ad Achille Campanile l'occasione per alcune serissime considerazioni e ipotesi non solo sull'assurdità dei comportamenti umani, ma anche su un tema delicato, e sul quale pochi hanno osato ridere, come quello della morte.

Commento:
Il povero signor Piero è morto. Da questo antefatto l'autore, con quella verve di comicità basata sulla serietà che fa venir nostalgia dei tempi andati, coglie l'occasione per osservare dall'esterno il bailame che segue al tragico evento. Innanzitutto Achille Campanile si sofferma sull'assurdità del ritenere inaspettato e incredibile un evento del tutto naturale e noto a tutti sin dalla nascita; poi guarda con sarcasmo all'ipocrisia, alla teatralità dei gesti fatti più per consuetudine che per affetto… infine, la situazione da lui descritta assume contorni assurdi e tragicomici quando il povero Piero risuscita e trova parenti, amici, congiunti e maestranze a vegliarlo, in palese contrasto con le sue ultime volontà… una danza macabra di equivoci e malintesi dalle conseguenze imprevedibili ma, al netto della comicità, assolutamente plausibili. Con questo scanzonato teatrino dell'assurdo, Achille Campanile ci mette di fronte ad una tutt'altro che comica riflessione sul nostro rapporto con la morte, sui luoghi comuni, i comportamenti di circostanza e cinicamente reali che mettono a nudo la vera natura di ogni essere umano. E ci riscopriamo, nostro malgrado, tutti simili in questo racconto e in quest'evento che, volente o nolente, prima o poi toccherà a tutti. Un romanzo che consiglio, un buon modo per riflettere su qualcosa che spaventa ed addolora, ma con cui è inevitabile avere a che fare. Tanto vale arrivare, in un certo qual modo, preparati!

Opera recensita: "Il povero Piero" di Achille Campanile
Editore: Bur, prima ed. originale 1959
Genere: romanzo umoristico
Ambientazione: non definita
Pagine: 320
Prezzo: 11,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 8.


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