Sinossi:
Tre volte sono morta, Elia, e in
qualche modo ci sei sempre stato tu.
Anne
Marie è solo una bambina di quattro anni il giorno in cui, sfuggita alla
sorveglianza dei propri cari per pochi istanti, viene aggredita da un cane e
salvata da un bambino poco più grande di lei. Da quel momento, la vita di Anne
Marie non è più la stessa. L'apprensione negli occhi dei genitori di fronte al
più piccolo passo, ogni anelito di libertà sedato sul nascere, nel ricordo di
quel giorno infausto. Cresce timorosa Anne Marie, insicura e indecisa, perché è
impossibile conoscere sé stessi se la strada che dobbiamo percorrere viene
sempre tracciata da qualcun altro. Il giorno in cui incontra nuovamente Elia,
però, alla messa della vigilia di Natale del 1933, qualcosa la scuote nel
profondo. Quel ragazzo così diverso, il sorriso sghembo a indicarne l'arroganza
e una stella sulla mano sinistra per ricordare il giorno in cui l'ha salvata,
le entra nel cuore e nella pelle. Ma per lei, figlia di un imprenditore
antifascista e di una nobildonna francese, l'amore per quel giovane venuto dal
niente, incortecciato nella camicia nera e nel fez e figlio del podestà di
Nuoro che col Duce ha fatto la propria fortuna, non è neppure pensabile. La
scelta tra il sangue del nome che porta e quello che incendia la sua anima di
ragazza è la più difficile della sua vita. Morirà e rinascerà altre due volte
Anne Marie, sarà costretta ad andare lontano e a recidere le proprie radici,
prima di poter prendere in mano il proprio destino. Ciro
Auriemma ci accompagna in una storia struggente e bellissima che richiama
l'eternità di tutti gli sfortunati amanti della letteratura, ma ci pone anche
di fronte alla difficile formazione e affermazione di una donna in un momento
storico in cui la scelta di un ideale definiva l'identità delle persone.
Commento:
Ho terminato la lettura di questo romanzo da giorni, ma non
ho ancora trovato le parole giuste per raccontarlo: ho provato a concentrarmi,
a buttar giù un commento adeguato, ma ho paura di sporcare la storia con parole
non adatte a raccontarla. Sì, perché questa è una storia bella, forte, intensa,
che va raccontata esattamente con le parole con cui Ciro Auriemma ce l'ha
regalata, con quel misto di sensibilità, forza, autenticità, passione che la
rende stupenda. Non posso, tuttavia, esimermi dal consigliare la lettura di
questo libro, perciò lascerò parlare le emozioni e vi dirò che di questo
romanzo mi è piaciuto tutto, la protagonista, l'ambientazione, la scrittura di
Auriemma, ma tutto è partito dal titolo. "Il vento ci porterà" è, per
me, un colpo al cuore e un invito alla lettura senza indugi: mi ricorda "Le
vent nous portera" dei Noir Désir, una delle mie canzoni preferite, una
canzone di guerra; ma "Il vento ci porterà" è anche una promessa, una
promessa di libertà. Guerra e libertà, dunque, due elementi, due concetti che
apparentemente non avrebbero nulla a che spartire l'uno con l'altro, ma che
troppo spesso sono, invece, strettamente legati. E lo sono, per certi versi,
anche in queste pagine, attraverso la storia di una donna, Anne Marie. Anne
Marie è in guerra da sempre per la propria libertà, sin da quando aveva quattro
anni e per un incidente stava quasi per morire. Per fortuna c'era Elia, un altro
bambino che coraggiosamente si è fatto avanti per salvarla, ma da quel momento
Anne Marie sarà sorvegliata speciale di genitori troppo apprensivi e spaventati
di perderla; non potrà decidere nulla della sua vita, nemmeno le cose più
semplici come andare da sola a vedere il mare. La guerra personale di Anne
Marie si acuisce quando sopraggiunge l'adolescenza e una situazione già stretta
diventa insostenibile: la giovane si innamora, per giunta del ragazzo sbagliato…
proprio di quell'Elia, di quel bambino che una volta la salvò e che ora indossa
confusamente una casacca nera, in un tempo in cui il colore della casacca e la
famiglia da cui si proviene contano eccome. Ma la guerra per la libertà di
questa giovane donna coraggiosa è solo all'inizio, saranno tante le prove cui
la costringerà e, grazie alla scrittura sempre elegante, ma partecipe e
vibrante di Auriemma, noi saremo con lei. Soffriremo con Anne Marie mentre i
venti dell'intolleranza, del maschilismo becero, della dittatura spazzeranno
via l'ingenuità dei suoi sogni di ragazza ricordandole che prima di essere persona
lei è figlia, sorella, femmina, quindi sottomessa; patiremo con lei mentre
lascerà terra e casa per avventurarsi in un mondo ostile; saremo al suo fianco
mentre la sua guerra personale incontrerà quella di un popolo che, a sua volta,
combatte strenuamente per la libertà. Quella raccontata in queste pagine è una
storia di ieri che si fa materia viva nelle nostre mani, perché la facciamo
nostra e soprattutto perché non si dimentichino i soprusi, le angherie, il valore
dei diritti conquistati – specie i diritti delle donne – e perché mai, mai, mai
possiamo dimenticare le troppe vite perse in nome della libertà.
Opera recensita: "Il vento ci porterà" di Ciro
Auriemma
Editore: Piemme, 2021
Genere: romanzo storico
Ambientazione: Sardegna, Francia, Spagna, anni '30
Pagine: 352
Prezzo: 17,50 €
Consigliato: sì
Voto personale: 9.
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