Sinossi:
Il più celebre dei romanzi di Irving narra la storia di Homer
Wells, un ragazzo dall'animo ricco di sentimenti e ideali cresciuto
nell'orfanotrofio di St. Cloud's nel Maine, e del medico-padre Wilbur Larch,
che accoglie nel suo istituto neonati abbandonati e fa abortire povere donne
che altrimenti finirebbero nelle mani di macellai. Larch educa il giovane e gli
insegna la professione, nella speranza che un giorno prenda il suo posto, ma
Homer preferisce seguire la propria via lavorando in una fattoria dove si
produce sidro. Si renderà ben presto conto che non conosce nulla del mondo
degli adulti, e che dovrà affrontare dolori, asperità e percorrere molta strada
per capire le regole della vita.
Commento:
Fino a poco meno di due anni fa avevo sentito nominare
"Le regole della casa del sidro" solo distrattamente, qualche volta,
per caso. Poi ho letto Cambiare l'acqua ai fiori di Valérie Perrin e la protagonista,
Violette Toussaints, ne parlava in continuazione, lo citava ad ogni piè
sospinto… così da allora mi è venuta la curiosità di leggerlo. Finalmente ora
ne ho avuto l'occasione e… non credo che dimenticherò questo libro tanto
facilmente! Il problema è che è difficile recensire e probabilmente impossibile
capire questo libro senza averlo letto… è una storia fatta di tante storie, la
storia di un luogo – l'orfanotrofio di St. Cloud's – e di un medico, Wilbur
Larch, che praticava indistintamente il lavoro del diavolo (l'aborto) e quello
del Signore (far nascere dei bambini, anche se sarebbero rimasti orfani), ma
per lui era tutto lavoro del Signore. È la storia di quell'orfanotrofio, delle
sue infermiere, di tutte le donne che ci son passate, delle letture a voce alta
prima di dormire, delle benedizioni impartite e di tutti i bambini che ci hanno
vissuto, alcuni fino all'età adulta. E poi è la storia di uno di questi bambini
diventato adulto, ma rimasto legato al St. Cloud's: Homer Wells, il prediletto
del dottor Larch, di Nurse Edna e di Nurse Angela, il ragazzo che amava
rendersi utile e perciò imparò tutto sull'aborto e sulla nascita e sapeva molto
più di qualsiasi medico senza essere medico. È la storia di quel ragazzo che
credeva di poter fuggire, di poter scegliere, ma non sapeva che al mondo
nessuno sceglie nulla, che è il mondo che ci plasma e ci cambia e ci mostra chi
siamo davvero, che è la vita che sceglie per noi. È la storia di una coppia di
giovani belli e di buon cuore, e di un frutteto vicino alla costa e di tante mele
e tanto sidro da raccogliere… e di regole, le regole della casa del sidro, che
cambiano a seconda di chi le legga. È una storia che parla di aborto e di
adozioni, ma anche di libertà e di scelta, di morale, politica, religione, e di
abnegazione e responsabilità, di uomini e di donne… soprattutto di donne e di
quanto poco siano libere, loro, di scegliere. Un libro crudo, ironico, diretto,
franco, lucido, a volte spietato, ma profondamente onesto, comunque la si pensi
sui temi spinosi che tratta. Un libro meraviglioso, da leggere assolutamente,
gustandoselo al proprio ritmo, prendendosi i propri tempi… un libro per
riflettere, emozionarsi, indignarsi, raccapricciarsi… un libro da vivere.
Opera recensita: "Le regole della casa del sidro"
di John Irving
Editore: Bompiani, prima ed. 1985
Traduttore: Pier Francesco Paolini
Genere: letteratura straniera
Ambientazione: Maine, Stati Uniti
Pagine: 619 (ed. 1990)
Prezzo: 14,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 9.
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